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Lealtà azione a Monza: antifascisti scatenati contro l'apertura della sede


L'inaugurazione, ieri pomeriggio, della sede a Monza di Lealtà azione, ha scatenato le reazioni di un variegato schieramento antifascista che va dagli antagonisti ai sindacati confederali, passando per l'associazione partigiani. Ecco l'articolo del "Giorno" di ieri, firmato da Dario Crippa  
Monza, 22 settembre 2011 - "I lupi sono arrivati". Il video di presentazione, su youtube, è tutto un programma: lunghi spezzoni dal film de «Il Signore degli anelli», ancor più lunghi filmati di lupi che vanno, lupi che vengono, lupi che stanno. A corollario, immagini di luoghi simbolo di Monza, dalla Villa Reale all’Arengario, corredate da frasi-slogan come «Punta, mordi, vinci» e dai fotogrammi di ragazzi che puliscono e dipingono una stanza con simboli più o meno guerreschi.
A Monza, in via Dante 5, a due passi dal centro, verrà inaugurata oggi alle 18 la sede locale di una nuova associazione culturale, «Lealtà-Azione». C’è qualcosa di cui preoccuparsi? Apparentemente no, senza dubbio. Il problema è che l’arrivo di questa associazione è accompagnato da un’eccezionale clima di polemiche e tensioni. I primi a trovar da dire sono stati i ragazzi del centro sociale (senza sede...) Boccaccio, che hanno diffuso un comunicato feroce contro il nuovo gruppo, parlando di «pericolosità degli individui che vi operano» e di «uno strettissimo legame... con l’anima più violenta, razzista e pericolosa della galassia della destra estrema e xenofoba internazionale».
Gli antagonisti parlano apertamente di neonazisti, citano gruppi come Ku Klux Klan o Hammerskin e promettono: «Anche a Monza metteremo in campo un percorso di sensibilizzazione (a partire dal quartiere in cui hanno provato a insediarsi) finalizzato a bloccare quanto prima le attività di uno spazio concesso a chi si ispira all’ideologia nazista... invitiamo tutti a mobilitarsi per un’immediata chiusura della sede di Lealtà e Azione». Anche il mondo sindacale si è fatto subito sentire. Ieri un comunicato congiunto di Cgil, Cisl e Uil avvertiva: «... dietro presunti “valori“ si propagandano principi e finalità di malcelata impronta “naziskin», arrivando addirittura a citare la recente tragedia di Oslo e i rigurgiti in Europa di «”valori” e teorie che pensavamo sepolti per sempre». Ad appoggiare la protesta anche l’Anpi e la rete di associazioni «Partigiani in ogni quartiere»
Paolo, portavoce di «Lealtà-Azione» Monza e Brianza, non ci sta: «La nostra è soltanto un’associazione culturale (di destra, ndr) che si occupa di tematiche culturali e sociali sul territorio di Monza... abbiamo già organizzato conferenze su tematiche geopolitiche e sulle foibe, abbiamo lavorato a iniziative contro la pedofilia o a favore degli animali raccogliendo fondi per un canile». E si arrabbia: «Siamo una ventina di ragazzi fra i 20 e i 30 anni che si riconoscono in determinati valori ma non siamo legati a nessun partito. Ci fa rabbia questo modo di agire, senza conoscere e basato su preconcetti inaccettabili, usato contro di noi... un sistema quasi intimidatorio che cerca di gettare discredito su di noi, una vera e propria macchina del fango». E assicura: «Non siamo assolutamente vicini a naziskin o addirittura al Ku Klux Klan. E nessun partito o ente pubblico ci ha dato nulla: ci siamo autotassati per pagare l’affitto della nostra sede». I toni del video di presentazione e i contenuti del sito www.lealtà-azione.it, con riferimenti continui a parole come fede, sacrificio, disciplina, tradizione e onore, potrebbero ingenerare confusione? «Siamo solo fieri delle nostre idee e di aver trovato uno spazio tutto per noi: non minacciamo né aggrediamo nessuno. E siamo pronti a confrontarci con tutti, ma in maniera democratica».

2 commenti:

  1. Devo dire cha la reazione dei ragazzi di Lealtà Azione è stata impeccabile e dimostra la differenza tra costoro e la marmaglia dei loro contestatori. Evidentemente qualcuno non può accettare che ci siano persone "diverse".

    Saluti
    GC

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  2. Piena solidarietà ai ragazzi di Lealtà ed Azione che contribuiscono con la loro serietà a dimostrare che le "macchiette" sono altrove e che gli "antifa" stanno perdendo il treno della storia se continuano a non riuscire ad individuare il vero NEMICO annullandosi anche loro nel macchiettismo di miti fasulli e fuori dall'attualità drammatica

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