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Fli continua a perdere pezzi e il Futurista propone: azzeriamo tutto

(umt) Futuro e libertà continua a perdere pezzi. Stavolta è il turno del coordinatore laziale, Antonio Buonfiglio, uno dei quattro componenti della compagine governativa che fece il grande sacrificio. Oggi, un editoriale del "Futurista" che invoca l'azzeramento di Fli, scende giù duro:

Sono esemplari, in questo senso, le vicende di chi raccolse - prima della conclusione di Gianfranco Fini - l'applauso più intenso a Bastia Umbra, quando Fli era nata da poco e i sondaggi veleggiavano verso percentuali più che lusinghiere: Adolfo Urso, Andrea Ronchi, Antonio Buonfiglio, Roberto Menia. Con un boato le migliaia di persone arrivate lì da tutta Italia accolsero la notizia delle loro dimissioni dall'esecutivo. Un gesto attraverso il quale la "rottura" con il sistema berlusconiano compiva un balzo di qualità, e Futuro e libertà si apprestava a diventare a tutti gli effetti una forza di opposizione.  
Oggi di quei quattro "eroi dimissionari" ne è rimasto solo uno, Roberto Menia. Gli altri tre hanno ceduto al richiamo della foresta, si sono fatti travolgere dalla nostalgia del "centrodestra", oppure - come maligna qualcuno - non hanno ottenuto quel che volevano, e vanno altrove seguendo promesse migliori. Prima Urso e Ronchi e ieri Antonio Buonfiglio, che ha lasciato Fli per unirsi al neonato movimento di Renata Polverini (una che, come Gianni Alemanno e Roberto Formigoni, ancora si illude che il Pdl sia un partito normale, in cui si possa "scendere in campo" per la leadership senza la benedizione del Cavaliere). 


Ma in questo caso è difficile liquidare l'ennesima tessera del mosaico che si stacca come l'effetto del luciferino potere corruttivo della maggioranza, come dimostra l'accorata  Umberto Croppi, membro dell’Ufficio Politico e della Segreteria Nazionale di Futuro e Libertà. L'ex assessore alla Cultura della prima giunta Alemanno (un'altra vittima della separazione del centrodestra) si è detto 
“molto dispiaciuto per l’abbandono del Fli da Parte di Antonio Buonfiglio. So che è una decisone presa dopo una lunga e sofferta riflessione e non condivido l’atteggiamento di quanti ne hanno minimizzato l’importanza o, peggio, hanno ipotizzato che possa essere frutto di scambi e promesse. La sua decisione è stata determinata da un solido ragionamento politico, che lui aveva lucidamente condensato in un intervento nel corso dell’ultima riunione dell’ufficio di presidenza. Sarebbe un grave errore sottovalutarne il significato e non ragionare sugli argomenti che lui ha posto alla base del suo gesto. L’invito che faccio a tutti noi, a cominciare dai vertici del partito è di affrontare seriamente i nodi che le dimissioni bi Buonfiglio lasciano insoluti, nella speranza che anche la strada da lui intrapresa non sia da considerare irreversibile e che si aprano margini per un chiarimento con lui e con quanti, in buona fede come Buonfiglio, stanno vivendo un momento di motivato disincanto. Le potenzialità che il movimento di Fini ha saputo esprimere alla sua nascita sono tutt’ora intatte e abbiamo il dovere i non disperderle solo per incomprensioni o incertezze.
Per "il Futurista", invece, è il momento di risolvere il permanente conflitto tra spinte della base e dinamiche della rappresentanza elettiva con una netta scelta a favore delle prime: 

È una dimostrazione, questa, di come quelle due traiettorie (i parlamentari da una parte, e il "popolo finiano" dall'altra) siano sempre più divergenti. Inutile dire che - soprattutto oggi - l'unica traiettoria vincente è la seconda. E altrettanto inutile dire che episodi come quello di Buonfiglio - con tutta la comprensione e il rispetto per la sua scelta personale, beninteso - dimostrano che legare il destino di Fli a quello della sua (momentanea) rappresentanza parlamentare, rinchiudendosi in una sorta di ufficio politico permanente, mentre i cittadini demoliscono giorno dopo giorno la seconda repubblica - è il modo migliore per svuotare definitivamente quel sogno lanciato un anno fa, e farsi trascinare irrimediabilmente nelle stanche dinamiche di fine regime.

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