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E Vattani smentisce Berizzi: mai dato un euro a CasaPound

 

(umt) Nel suo ultimo libro, in uscita, Paolo Berizzi ricostruisce i segreti di CasaPound attraverso una gola profonda. Dopo una prima anticipazione generica di Dagospia, il suo giornale lancia il volume con un paginone di grande risalto, in cui tra l'altro presenta i 70 "finanziatori" di CasaPound. C'è da notare che alcuni sono stati, in periodi diversi, dirigenti del movimento: i romani Flavio "Torrone" Nardi, indicato da Gianluca Iannone per raccontare CasaPound nel mio video su "I colori del nero" (il rosso, nel caso) e Mauro Antonini, leader del Circolo futurista di Casal Bertone, avamposto nero nel santuario rosso di Roma est; i leader locali di Firenze (Saverio Di Giulio), Torino (Marco Racca), Verona (Roberto Bussinello), Milano (Angela Di Rosa). 
Il Pd coglie la palla al balzo per prendersela con il nome più noto dei 70, Mario Vattani. È la deputata dem e vicepresidente della commissione Esteri della Camera Lia Quartapelle a sollevare nei giorni scorsi il caso, chiedendo direttamente al ministro degli Esteri Antonio Tajani se “davvero il ministro ritiene che un attivista della formazione neofascista sia la persona giusta per rappresentare l'Italia in Giappone?”. Peccato, però, che l'ambasciatore non abbia mai dato un soldo per Casa Pound, come si evince da questa richiesta di rettifica a la Repubblica. E Dagospia ha provveduto immediatamente a rimuovere gli estratti dell'articolo con la notizia infondata

 


La "gola profonda" ricostruisce la mappa dei finanziatori

(repubblica.it, 14 ottobre) Si chiamano “Unici”. Sono una settantina di persone. Uomini e donne. Imprenditori, professionisti, politici, avvocati, giornalisti, docenti universitari, militari. Un ambasciatore famoso. Generali, tassisti, gente insospettabile. Nascono nel 2017, un anno prima delle elezioni politiche – prenderemo l’1 % - , da un’idea di Gianluca Iannone e Marco Clemente. CasaPound aveva bisogno di finanziatori. (…) Per la posizione che avevano, per via delle loro professioni, gli “Unici” – militanti-finanziatori - dovevano rimanere segreti. Nemmeno i militanti «semplici» potevano sapere (…). Bisognava alzare il livello, trovare risorse. Le città degli “Unici” sono: Roma, Milano, Firenze, Verona, Torino. Lì, una volta al mese, avvengono cene e riunioni. A coordinare gli “Unici” è una donna, una dottoressa di Verona, Anna detta “Sugar”, poi uscita da Cpi. Ogni “unico” dà 100 euro al mese. Moltiplicati per settanta, fanno 7mila euro al mese, 84mila euro all’anno. Soldi che vanno alle sezioni. Ecco i nomi degli “Unici”.

Iniziamo da Roma. Nell’elenco – come dimostrano diversi documenti interni a Cpi – ci sono: l’avvocato Domenico Di Tullio (legale di Cpi); Gian Piero Joime (docente universitario, allora alla Sapienza, adesso all’Università telematica Guglielmo Marconi); Flavio Nardi, detto «Torrone» (architetto e etichetta discografica Rupe Tarpea); Mauro Antonini (imprenditore); Fabio Massimo Frattale Mascioli (ordinario di Ingegneria all’Università La Sapienza di Roma, già responsabile scientifico del Polo per la mobilità sostenibile della Regione Lazio e già presidente del cda di Ecoambiente Latina); Arianna Grandinetti (medico); i manager Manfredi Della Rocca (Humanativa Group) e Roberto Lo Dico (immobiliare e alberghiero); il generale dell’Aeronautica Paolo Pappalepore; i medici Andrea Bernardini Claudio Taglia, oggi in FdI.

A Torino ci sono: Carlo Alberto Biggini - nipote del ministro dell’Educazione nazionale fascista - ; gli avvocati Davide VaulatoFrancesco Dall’Orto e Claudio Berrino; l’architetto Ivano VerraDiego Tavella Marco Racca, capo della nostra sezione torinese. A Verona gli “Unici” sono gli avvocati Roberto BussinelloArnaldo Sciarretta e Giampaolo Albertini; gli imprenditori Pietro BendazzoliFranco Nerozzi (tentato golpe alle isole Comore, ha patteggiato una condanna a 22 mesi), Bruno GiacomettiDiego Dal Cin e Marco Della Bernardina (presidente Giovani Confindustria Verona); l’ingegnere Francesco PanseraBarbara Lampariello, bancaria; Matteo Destri, assessore di FI all’ urbanistica a Sant’Ambrogio di Valpolicella. Passiamo agli “Unici” di Milano (…). Maurizio Magri, broker nautico; Mauro MelchiondaGiovanni Grieco, medico; gli avvocati Claudio FreschiLorenzo MulazziFabio Moretti Angelo Cassanelli; il commercialista  Andrea GorgoglioneFrancesco Polacchi (marchio Pivert e Altaforte Edizioni); editore come lui è il piacentino Giacomo Zazzali, che ha una rivista di orologi; poi ci sono Angela De Rosa, già candidata per Cpi alla Regione Lombardia, e dei giornalisti: Ilaria PedraliPaolo Bargiggia e Gianluca Mazzini (Mediaset), e Davide Burchiellaro (già vicedirettore di Marie Claire Italia e per quattordici anni a Panorama).

Infine i manager e gli imprenditori: Manfredi Minutelli (responsabile relazioni governative e grandi clienti per il Sud Europa del colosso Alibaba); Luigi De Vita (direttore centro Porsche), Luigi Piscitelli, Andrea Host e Luigi Favoloso, ex fidanzato di Nina Moric (...) Chiude il cerchio Firenze. I finanziatori sono: la guida turistica Saverio Di Giulio; il tassista Cristian Caglieri; il camerata pistoiese Lorenzo Berti, presidente dell’associazione Vento dell’Est che organizzò un convegno con Aleksandr Dugin (…) 

Anticipazione da “Il libro segreto di CasaPound” 

[dagospia, 6 ottobre] “Il libro segreto di CasaPound” sarà in libreria dal 14 ottobre ed è la prima radiografia completa di CasaPound.

Un dietro le quinte inedito e sorprendente che scoperchia il vaso di Pandora del movimento leader dell’estrema destra in Italia, al centro delle cronache nere e giudiziarie, prima ancora che politiche.

Un movimento per cui da più di vent'anni, si richiede lo scioglimento per tentata ricostituzione del Partito fascista anche se non c'è mai stata nessuna iniziativa giudiziaria seria in questa direzione. 

I rapporti con Giorgia

Non è vero che Giorgia Meloni non ha mai avuto rapporti con CasaPound. Li ha avuti con molti esponenti del movimento, fin da giovane. Per comodità potremmo dividere tra i rapporti, diciamo, personali – in un paio di casi anche sentimentali – e quelli politici: ex fidanzati e sponde politiche.

I finanziatori

Per vent’anni si è cercato di capire chi ha finanziato e finanzia il movimento di CasaPound.

Nel libro di Paolo Berizzi - attraverso una testimonianza straordinaria dall’interno di un mondo da sempre inaccessibile, chiuso e protetto - per la prima volta le decine di nomi dalla società civile, imprenditori, professionisti, giornalisti, politici, avvocati, docenti universitari, militari e tanti insospettabili.

Il piano antisgombero

“Siamo consapevoli che quando c’è uno sgombero e i poliziotti arrivano in assetto antisommossa con blindati, lacrimogeni e idranti, a volte la resistenza attiva non basta.Ecco perché, sempre nei discorsi interni, si è ragionato anche su un’alternativa. Una soluzione, diciamo, da ultima spiaggia. L’estrema ratio ipotizzata, in caso di un insuccesso della reazione e della difesa del palazzo, è usare un’arma di ricatto nelle trattative. Qualcuno, per semplificare, forse scherzando o forse no, lo ha chiamato «piano B»: B come bombole”. 

È uno degli scoop contenuti ne “Il libro segreto di CasaPound” a proposito del piano eversivo in caso di sgombero che potrebbero mettere in atto.


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