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Il cane Duce di Selvaggia Lucarelli ed il fascismo nascosto persino nei biscotti

(G.p) Selvaggia Lucarelli torna sul caso di Gene Gnocchi e della sua infelice battuta su Claretta Petacci.

E per provare a difendere il comico parmigiano che nel corso della trasmissione Di Martedì, condotta da Floris, riferendosi alla foto pubblicata da Giorgia Meloni del maiale che grufola nell'immondizia nella Roma governata dal sindaco Virginia Raggi del Movimento Cinque Stelle, ha detto che si tratta di maiale femmine di nome Claretta Petacci, riesce nell'impresa di peggiorare la situazione.

Dal sito Rolling Stone che dirige da gennaio, fa un esempio tratto dalla sua vita privata: "Sembra una storia comica o inventata per l’occasione, ma io ho avuto un cane che si chiamava Duce. Era tutto nero, mio fratello ha avuto un periodo demenziale-fascista nell’adolescenza e mentre noi altri pensavamo ai soliti Bobby, Nerino e Jack, lui prese a chiamare il nuovo arrivato Duce. Detestavamo tutti quel nome, i miei gli davano dell’ imbecille, ma alla fine vinse lui, perché il cagnolino, ormai, vittima della propaganda fascista del fratello maggiore che lo corrompeva a suon di biscotti e frattaglie, rispondeva solo al nome “Duce”. Mio fratello derideva il Duce? No, purtroppo. Lo omaggiava.

Insomma bisogna stare attenti. A volte il fascismo si nasconde persino nei biscotti.

1 commento:

  1. Ecco I risultati negativi dell'emancipazione femminile ,meglio vederla sul succio piuttosto che a dir boiate

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