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Genova, la polizia ferma gli antifà: CasaPound non commette reato

Pomeriggio di tensione ma nessun incidente ieri a Genova per la contestazione antagonista alla festa del tesseramento di CasaPound. 
A impedire il contatto un nutrito cordone di polizia che in piazza Alimonda ha tenuto a bada i circa 300 manifestanti antifascisti che hanno dato vita a a un corteo e poi un presidio dietro allo striscione 'Genova antifascista'. 
Gli antifascisti, cantando 'Bella ciao', hanno distribuito volantini con lo slogan 'se toccano uno di noi toccano tutti' facendo riferimento all'accoltellamento avvenuto venerdì scorso ai danni di un antifascista nella zona di piazza Tommaseo. 
"Rovineremo la festa a CasaPound perché non c'è nessuno spazio per questa feccia" hanno spiegato gli antifascisti. Notevole il siparietto tra i più arrabbiati dei dimostranti, decisi a invocare i rigori della Costituzione contro i "criminali di CasaPound" e un funzionario della polizia che pacatamente si è sforzato di spiegare che quello che stavano facendo gli attivisti neofascisti, no, non costituisce reato. La festa del tesseramento si è quindi svolta regolarmente con una cinquantina di partecipanti.  

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