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I fascisti sociali di Prati danno vita al primo campo profughi per italiani: una tendopoli alla Storta

Il primo campo profughi per italiani. L'idea è venuta ai "fascisti sociali" di Prati, che hanno deciso di occupare l'area intorno a una struttura destinata all'accoglienza dei rifugiati per trasformarla in una tendopoli per italiani disperati. Il posto è stato scelto bene, via Casale San Nicola sulla Cassia, un casale a La Storta, vicino alla stazione Olgiata, uno dei santuari del generone romano. Ad animare il comitato "spontaneo" Nessuno tocchi il mio popolo, composto da circa 200 persone, è Alfredo Iorio, leader storico della comunità militante di Prati, passata per molte sigle (da Fiamma al Trifoglio al Movimento sociale europeo per finire al recentissimo patto con Forza nuova) ma rimasta sostanzialmente coesa nella sua specificità di grande attenzione ai temi pro-life e dei bisogni popolari. Iorio l'origine dell'occupazione l'ha raccontata così al Giornale:
Quando abbiamo saputo che l'ex scuola Socrate sarebbe diventata l'ennesimo centro d'accoglienza della Capitale ci siamo accampati lì davanti con le tende. Noi non scappiamo da finte guerre come spesso accade con gli immigrati clandestini che arrivano nelle nostre coste. La nostra guerra è quella economica che combattiamo ogni giorno contro la crisi, le tasse ed Equitalia
Si tratta di 50 nuclei familiari che sono nelle liste d'attesa del comune di Roma da più di tre anni per un totale di circa 150 persone tra cui anche una decina di bambini piccoli di età compresa dagli 8 mesi fino ai 3 o 5 anni. Vengono tutte dalle periferie di Roma: da Primavalle, Torrevecchia, Prima Porta, Labaro e Cassia. Tra di loro ci sono anche due donne incinta e un disabile all'80% disoccupato e con un figlio di due mesi a carico.

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