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Marcia su Roma, imboscata notturna a Perugia contro l'auto di Adinolfi: nessun ferito

(umt) Il messaggio di Adinolfi è scarno ma c'è l'essenza della notizia: "Stanotte sono capitato in un agguato molto ben congegnato e coordinato. La macchina in cui viaggiavo con mia moglie, un organizzatore [Pietro Cappellari] e sua moglie è stata sfondata a sassate e sprangate da un gruppo mascherato che ci aveva circondati dopo essere riuscito a farci fermare per evitare d'investire un tizio deambulante in strada. Se avessero avuto un briciolo di sangue freddo in più ci massacravano, invece siamo riusciti a forzarli.Ma non m'è entrata neppure l'adrenalina. S'invecchia!".
L'episodio a Perugia, stanotte intorno all'1, dove Adinolfi partecipa al meeting per il 90ennale della Marcia su Roma. Le due coppie erano state al ristorante, nei pressi dello stadio e l'assalto si è consumato a poche centinaia di metri: evidentemente qualche cliente molto militante ne ha notato la presenza e organizzato l'imboscata, trasformando in atto le parole (di pietra) del sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali, che ha parlato di un'iniziativa "grottesca" e "politicamente disgustosa". Ampio il fronte della mobilitazione antifascista: al presidio organizzato ieri da Anpi e Cgil, ha aderito il Pd con il segretario regionale Lamberto Bottini, che ha definito l’evento “una provocazione di cattivo gusto”. La presidente della Regione, Catiuscia Marini ha preferito ricordare per l'occasione l'Umbria "degli intellettuali antifascisti; dei 40 martiri di Gubbio; dei contadini e degli operai che diedero un contributo alla resistenza civile, alle forze anglo-americane ed alle formazioni partigiane; l’Umbria dei frati del Sacro Convento di Assisi o di Padre Aldo Brunacci che a rischio della loro vita nascosero gli oppositori al nazifascismo e gli ebrei, salvandoli dal folle sterminio di massa; o ancora l’Umbria delle città bombardate e distrutte".
A Perugia c'è e va ricordato il brutto precedente dell'aggressione a Nicola Antolini, l'ex dirigente modenese della ultima Federazione giovanile comunista, aggredito nella sala in cui si accingeva a presentare il suo libro "Fuori dal cerchio", un viaggio appassionante nella fascisteria. Perché non solo i fascisti non devono parlare ma non se ne deve neanche parlare. In giornata pubblicherò il dossier con lo speciale allora dedicato all'aggressione e al suo splendido libro, che in perfetta circolarità borgesiana era tanto piaciuto ad Adinolfi.
P.S.: Ieri sera ho inaugurato il nuovo blog, Fascisteria, con la rassegna stampa. Qui, grazie al lavoro diligentissimo di Marco Pasqua, potrete leggere tutti gli appuntamenti odierni per il 90ennale della Marcia su Roma
P.S. 2: Qui, invece, la testimonianza dettagliata e qualche riflessione di Adinolfi che invita alla calma.

5 commenti:

  1. Solidarietà.Mascherati e sempre 10 contro uno. Passano i tempi ma le merde rimangono merde.

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  2. Il marxista eretico dissidente Amedeo Bordiga,già esponente autorevole del partito comunista, nel dopoguerra, sosteneva che il peggior frutto del fascismo era l'antifascismo!Concludo con una domanda provocatoria:come mai sulla tomba di Mussolini a Predappio, si recano, tuttora decine di migliaia di italiani, mentre le tombe dei padri fondatori della repubblica nata dalla resistenza come Pertini, Nenni, Togliatti sono desolatamente deserte?

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  3. Sottoscrivo Balù parola per parola.
    Solidarietà a Gabriele e agli altri aggrediti.
    Profondo disprezzo per chi in questi giorni ha seminato odio sui mass media.

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  4. Dopo 70 anni ancora gli agguati, pensa comne stanno, bah!

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  5. In risposta all'anonimo del 28 ottobre:
    Il marxista "eretico" (evidentemente solo per lui) parlava di "disgraziato e pernicioso antifascismo" in quanto intendeva far superare al proletariato i "fronti antifascisti" di staliniana memoria per un anticapitalismo di fatto (conscio che il fascismo era solo un intervallo tra una democrazia e l'altra in pieno governo borghese) che andasse contro i chi metteva in priorità la liberazione nazionale dal fascismo rispetto alla rivoluzione sociale (come il famoso "l'antifascismo è una battaglia di retrovia" del resto).
    Saluti
    "un bordighista"

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