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CasaPound a Napoli: qualche conclusione provvisoria

(umt) L'ottima cronaca della giornata scritta per Linkiesta da Ciro Pellegrino, un giovane e bravo collega napoletano (piccolo e pieno di devozione, verrebbe da dire) mi libera dall'impegno di una sintesi narrativa sulla manifestazione nazionale di CasaPound. E offro quindi subito qualche riflessione in ordine sparso, a partire da commenti  interessanti ascoltati in piazza o letti sulla mia bacheca di facebook. Riflessioni che ruotano sulla antica diatriba fascisti-antifà e sulla sua evidente residualità.

1. Se il tema del giorno era il timore di una precipitazione dello scontro, timore accentuato dagli incidenti della mattina, va riconosciuto che il vincitore autentico del derby fascisti-antifascisti è stato il questore di Napoli. Merolla lo aveva detto: niente cortei, due presidi di piazza. E così è stato, in buona sostanza. I sapientoni che hanno gestito la piazza il 15 ottobre a Roma farebbero bene a venire a lezioni di recupero su come si controlla l'ordine pubblico. Un blitz la mattina per disarmare i fascisti ha dato il segno della determinazione, con una logica di gestione da stadio, intervenendo sugli afflussi. Blocchi di quattro cinque cellulari a ogni incrocio significativo per scongiurare sorprese e manovre di aggiramento, facilitate dalla complessa struttura orografica di Stella-San Carlo Arena. Un minimo di sfogo dato con due mini cortei tollerati nello stesso perimetro delle piazze concesse (a voler essere fiscali gli antifà hanno tenuto piazza Cavour mentre era stata autorizzata la più distante piazza del Gesù). Ma per chi non conosce Napoli dire che il corteo si è mosso dalla piazza al Museo Nazionale equivale a parlare di una passeggiata da piazza dei 500 a Stazione Termini.
2. Non so quanto abbiano pesato le aspettative di scontro di piazza a tenere la gente a casa, ma i numeri sono stati comunque scarsi. Millecinquecento persone per CasaPound, un migliaio gli antifa. Sulla mia pagina di facebook un antifascista molto militante e abbastanza civile ha così chiosato: 

oggi si è potuto tastare con mano la consistenza reale di chi professa (ed esercita egregiamente) "squadrismo mediatico". Come a Roma qualche mese fa (manifestazione a piazza Esedra), Napoli oggi ha dimostrato (o, rectius, i diretti interessati hanno dimostrato da soli) che un conto è fare affissioni, fare video e curare blog stilisticamente impeccabili, un conto è fare manifestazioni, luogo aggregativo reale. L'augurio è che scendano in piazza sempre
La questione è un po' più complessa. Perché è vero che CasaPound ha una modesta consistenza organizzativa in termini tradizionali, se si ragiona in termini di movimenti delle moltitudini, ma è altrettanto vero che intorno a piccoli nuclei militanti, diffusi in quasi tutto il territorio nazionale, ruota un consistente tessuto associativo, che ovviamente non partecipa alle scadenze più politiche del movimento. Un fenomeno a parte è poi il radicamento scolastico a Roma, dove il Blocco si è confermato nei giorni scorsi  la forza di maggioranza relativa, con circa un quarto dei voti raccolti. Comunque dall'altra parte sembra già consumato il benefico effetto della "primavera arancione" e il richiamo all'onore leso della "città delle 4 giornate" non sembra avere più tanto appeal. Al di là delle promesse (o aspettative) deluse da de Magistris, tra assunzioni familiari e colpi di mercato mediatico con effetti boomerang (lo scandalo del megaingaggio per Vecchioni) comincia a prendere piede la convinzione che, per molti aspetti, la toppa Monti è peggiore del buco Berlusconi. E sono sicuro che proprio sul terreno della drammatica crisi generale e dell'attacco finale ai residui di Stato sociale che il governo porterà avanti si determinerà nei prossimi mesi un significativo rimescolamento politico...
Per stasera è abbastanza. A domani. (1-continua)

10 commenti:

  1. Millecinquecento persone per una manifestazione nazionale non sono una marea ma c'è da tenere in considerazione alcuni fattori:
    - si trattava di un presidio e non di un corteo
    - tutta la tensione alimentata in questa settimana non ha certo invogliato a partecipare le persone più tranquille sia di Napoli che fa fuori
    - Napoli non è Roma, nè dal punto di vista logistico nè da quello di radicamento della destra radicale in genere

    Quello che colpisce di più a mio avviso è lo scarso numero di persone portato in piazza dalla sinistra radicale. Poco più di 500 persone (Ugo mille è una stima molto generosa lo saì) dopo aver preannunciato da tempo le barricate e in una città piena di centri sociali come Napoli sono veramente poche. Forse l'antifascismo militante sta cominciando a passare di modo anche a sinistra?

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  2. Di mille parla Repubblica. Io, come è a tutti evidente, ero a piazza Carlo III. Per il resto è chiaro che il mio ragionamento lo stesso nella sostanza

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  3. A Bolzano eravamo di più, ma stavolta era preferibile che scendesse gente cazzuta. Questo spiega i numeri (secondo voi) limitati dei militanti di CP.

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  4. Attendo conclusioni definitive. Queste provvisorie sono poco interessanti (per me). Se il problema sono i numeri e gli omaggi alla genialità del prefetto, va da se che la cosa è poco interessante per chi pone la testa su altri confini e livelli.
    Buon lavoro

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  5. Concordo con l'anonimo di sopra. Il corriere ad esempio parla di 500antifascisti e in una città come Napoli vuol dire che hanno toppato di brutto. Per noi Napoli non è come Roma per radicamento ma è stato fatto un grande passo in avanti e siamo riusciti in una doppia vittoria: marciare e rendere pubblici i motivi della manifestazione mentre dall'altra parte slogan e motivazione erano sempre le solite contro qualcuno e anti qualcosa. W Noi!

    Luca
    Cpi Salerno

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  6. La questione numeri è surreale.

    Fra le due manifestazioni, è quella antifà, con i loro 500 scarsi, a evidenziare un flop incredibile. E la città antifascista in rivolta? E le 4 giornate? E la capitale italiana dell'antifascismo? Erano a casa loro, stava a loro mostrare - anche solo a distanza - i muscoli. Era l'occasione della vita, solo a Napoli poteva mostare che il fascismo non passa...

    Quanto a Cpi, nessuno ha mai parlato di masse popolari che seguono la tartaruga frecciata. Ma quelli che erano in piazza - ed era comunque un bel colpo d'occhio - erano militanti. Militanti veri. Pronti a tutto. E' ovvio che se scende in piazza un sindacato sfilano in 50mila, ma il giorno dopo quelli chi li vede?

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  7. avrei voluto vedere senza polizia che fine facevano i vari antifa, sai che fughe stile bolt!.cmq 1500 mi sembrano tanti dopo tutta la cagnara mediatica

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  8. limitati?Loro muovono e per loro si muovono:intellettuali,politici,artisti,mondo del volontariato,anche catto-progressista,sindacati,ANPI,movimenti e chi più ne ha più ne metta.Noi siamo SOLO CasaPound...quindi,facendo due conti..per quanto pochi potessimo essere in termini di capacità di presa sociale la sconfitta è loro.Visto quanto stavano pompando la cosa da giorni

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  9. ma dai un pò di dignità! un corteo nazionale di soli 1000 militanti venuti da tutta italia e anche dall'estero...fate ridere! dall'altra parte solo da napoli 1000 compagni e vi è andata bene che era pomeriggio e che molte scuole sono occupate...che c'era la manifestazione nazionale a roma (100000 persone) (vostra consuetudine chiamare cortei quando i compagnio hanno mobilitazioni nazionali) che molte persone comuni anche appoggiando il corteo non sono venute per paura di cariche per la piazza vietata!
    insomma se siete contenti di questo fallimento complimenti! fatevi seghe su internet di quanto siete belli a fare un giro giro tondo! neanche la dignità di provare a partire!

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  10. Eravamo ben più di mille caro anonimo e se parli di dignità di provare a partire significa proprio che di politica ne capisci ben poco. Avremmo dovuto forse caricare i poliziotti e partire in corteo? si certo, così la nostra manifestazione avrebbe perso tutto il suo significato perchè sarebbe solo passato il massaggio " CasaPound viene a Napoli e crea scontri con la polizia" . Non siamo tanto scemi da farci strumentalizzare come altri. L'importante era esserci che fossimo 3 o 100000 poco importa perchè se ci interessassero i numeri non saremmo più CasaPound. Non ci interessa inglobare la massa come i partiti, noi siamo altro, siamo un'elite e per sua stessa natura lontana dai grandi numeri di presenze. Eravamo abbastanza sia per gridare che per respingere eventuali attacchi di una sinistra che fino al giorno prima ci minacciava di morte nei suoi blog e che poi alla fine manco si è avvicinata. La figura di merda non è stata certo la nostra....

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