Header Ads


Non serve chiudere la cripta Mussolini ma capire perché il pellegrinaggio continua

A segnalare il caso, ancora una volta, è Marco Pasqua, l'esperto del web nero di "La Repubblica". Ma stavolta, probabilmente, non c'entra niente il centro di documentazione ebraica che, a detta dei suoi detrattori, sarebbe la sua unica fonte di ispirazione (e di informazione). Stavolta si parla, invece, della provocazione di due artisti napoletani che chiedono la chiusura della Cripta Mussolini a Predappio:


Un manifesto gigante che ritrae il busto di Mussolini, accompagnato dalla scritta "Nessuna luce mio duce". Da questa mattina, a Napoli, nella centralissima via Marina, i passanti possono imbattersi in un poster di sei metri per tre, che rimanda alla pagina Facebook "Cripta Mussolini". Autori di questa provocatoria iniziativa sono due giovani artisti napoletani, Sebastiano Deva e Walter Picardi, tra i protagonisti dell'evento "Campania Senses", promosso dal Padiglione Italia alla 54esima Biennale di Venezia, che aprirà i battenti il 28 settembre al Museo di arte contemporanea  (il CAM) di Casoria. Un progetto artistico, il loro, che però è portatore di una richiesta ben precisa: chiedere la chiusura al pubblico della cripta Mussolini, a Predappio. Un luogo di pellegrinaggio per nostalgici del periodo fascista, "in totale spregio alle disposizioni fondamentali della Costituzione Italiana". Un vero e proprio "cuore nero ancora pulsante nel corpo d'Italia", che non può essere "ulteriormente tollerato". E proprio al CAM sarà allestita una riproduzione fedele della Cripta, mentre su Facebook si raccoglieranno le adesioni per chiedere a politici, associazioni e al mondo civile, di impegnarsi per ottenere la chiusura dello spazio nel quale venne traslata, nel 1956, la salma di Mussolini.

Che dire? Io sono, in questi casi, fermamente d'accordo con il saggio zen. L'errore è nella domanda che è mal posta. Il problema infatti non è di impedire il pellegrinaggio ma capire perché 66 anni dopo continua la devozione di massa in forme che - con tutte le sue tamarrate e distorsioni - non ha eguali nella storia repubblicana. Né per Togliatti, né per Berlinguer, né per nessuno dei padri della Patria democratica. E nessuna logica e risposta di polizia può risolvere il problema. Perché, come per la scritta sul muro della poesia di Brecht che ha ispirato la canzone di Lolli, la visibilità aumenterebbe ...

3 commenti:

  1. Trama nera trama nera sol con te si fa carriera...

    e poi mi chiede perchè non parlo con lui...

    RispondiElimina
  2. http://1.bp.blogspot.com/-7Ag5QZLP7ls/Tg82usc5TjI/AAAAAAAACzA/4_DklMA26Oc/s320/mastropasqua.jpg

    RispondiElimina
  3. Meschini e pusillanimi; in verità sono solo invidiosi. Vorrei conoscere le cifre esatte di quanti italiani si recano sulle tombe di Nenni o di Togliatti, oppure gradirei conoscere quanti vanno sulla tomba del "presidente partigiano più amato dagli italiani" (Pertini) per dirla con Raffaella Pelloni in arte Carrà!Meschini, pusillanimi è solo e unicamente invidia la loro, mentre i padri fondatori della repubblica resistenziale, giacciono dimenticati da tutti, chissà perché l'uomo di Predappio è visitato di più di Garibaldi!Certamente contribuiscono anche il sangiovese e gli strozzapreti, ma anche i negozi ove viene venduta la paccottiglia del ventennio, rappresentano una vera e propria miniera d'oro per il paese, lo riconosce anche il sindaco post comunista. TV

    RispondiElimina

Powered by Blogger.