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Merlino a Terni: per una volta tutti contenti

Si sono svolti regolarmente senza incidenti la presentazione del libro di Mario M. Merlino "Atmosfere in nero" e il contrapposto presidio antifascista promosso da numerose sigle della sinistra ternana. Pubblichiamo un video già disponibile su youtube e i  comunicati di bilancio (entrambi trionfalistici): quello del responsabile ternano di Forza nuova, Marco Petrelli e quello della Rete antifascista ternana.

Vitam pro vita exponimus di Marco Petrelli *
Una forma di prevaricazione quella dei CoBas della Rete Antifascista ternana, anche questa volta schieratisi uno accanto all'altro per vietare una libera (ed autorizzata) manifestazione culturale. Ignoranza figlia della mistificazione e della disinformazione, opera soprattutto dei CoBas scuola che, anziché crescere i ragazzi al confronto e alla capacità di confutare le tesi dell'avversario, allevano piccoli fanatici, dalle aule alle piazze.
Un nome per tutti, quello di Franco Coppoli, già protagonista di una esecrabile contestazione del libro di Valentinotti e Cutonilli il 30 aprile scorso.
Mario Michele Merlino era a Terni per esaltare il coraggio e la responsabilità della Giovinezza: una giovinezza determinata, convinta, ma anche scanzonata e strafottente, come i baschi tirati all'indietro della Decima, le maniche di camicia sopra il gomito dell'ausiliaria Gina e le note spensierate e divertenti de Le donne non ci vogliono più bene.
Un evento spensierato nello stile di Mario Merlino. Provocazioni e infamie rimaste 'blindate' e lontane dai nomi di Corneliu Zelea Codreanu, ricordato ad inizio e durante la presentazione, di Robert Brasillach, il 'fratello' dell'autore, personaggio ricorrente nel contesto di quel fascismo rosso così amato dall'autore. Infine il ricordo di Piero Vivarelli e del coraggio di scelte che, anche in età molto avanzata e malgrado l'amicizia con Fidel Castro, non ha mai rinnegato.
Terni ha respirato, nel pomeriggio del 15 settembre, atmosfere di semplicità, di slancio ed esempio: un testimone, quello della fede, destinato, come per i personaggi dei cinque racconti, ad essere tramandato verso le nuove generazioni. Queste ultime non del tutto perse, come alcuni sostengono, semmai ignari di quei valori senza i quali la vita è qualcosa di piatto e sterile.
Responsabile di Ordine Futuro Terni


LA MESCHINA PANTOMIMA DEI FASCISTI 
DI FORZANUOVA CON MERLINO

Oggi 15 settembre si è tenuta a Terni la presentazione del libro del delatore, invischiato nella strategia della tensione Mario Merlino. Un’iniziativa organizzata dai neofascisti di Forza Nuova -a cui hanno partecipato 9 persone e 54 poliziotti- contestata dalla Rete Antifascista Ternana. Un’iniziativa inutile, di fatto una provocazione in una città democratica ed operaia come Terni. Il tentativo politico da parte di questi squadristi è stato inizialmente di occupare il “salotto buono” della città, tentando di organizzare l’iniziativa presso lo storico caffè Pazzaglia. L’opposizione immediata da parte della rete Antifascista e l’opera di informazione sul personaggio Merlino, fascista infiltrato nel movimento, delatore della polizia ed autore del depistaggio contro gli anarchici dopo la stage di piazza Fontana (arresto di Valpreda), ha fatto sì che i gestori del bar -appena si sono resi conto che i neofascisti tentavano di sfruttare il ruolo, il nome e la storia del locale- hanno immediatamente tolto l’agibilità all’iniziativa. I neofascisti sono stati relegati quindi in un albergo vicino alla stazione. Riteniamo positiva questa ulteriore mobilitazione antifascista perché dimostra che questi figuri, questi eroi virtuali, non hanno nessuna presa sul territorio a parte una preoccupante tutela della polizia e della Digos. Qualcuno ha inviato ai giornali informazioni che parlavano di tensione in città, ma la volontà della RAT non è quella di offrire appigli per il vittimismo di questi personaggi, bensì contrastare con informazione immediata e diretta il tentativo di riscrivere la storia o sdoganare personaggi ambigui come Merlino, la Repubblica Sociale Italiana e la fascisteria in generale. Li abbiamo ricacciati nel nulla da cui provengono: Pazzaglia ha negato loro lo spazio, all’iniziativa non c’era nessuno all’infuori della polizia ed è stato ricordato alla città chi era il signor Merlino ed il suo ruolo infame nella strategia della tensione. Dall’aviosuperficie ad oggi è chiaro che questa città mantiene viva la memoria storica della Resistenza e dei partigiani della Gramsci. Non è un caso che a Terni non esistono l’omofobia, le violenze contro i migranti e altre azioni squadristiche diffuse nelle città dove i neofascisti sono riusciti ad installarsi.
RETE ANTIFASCISTA TERNANA






7 commenti:

  1. Per una volta c'hanno ragione le zecche (che poi un nome da topi se lo so' dati loro): in sala ce' stanno proprio quattro gatti

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  2. 9 persone e 54 poliziotti... Me sa che le zecche hanno pure esagerato!

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  3. scusate ma per chi parlava merlino ??? per tre persone quattro ???

    che cavolata e' stata ??

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  4. A dire la verità eravamo 15 noi e 20 loro. Il bello delle presentazioni sono gli arrivi 'last'.
    Poi, Barbara, non so se tu sia di Terni, ma ti invito a respirare l'aria che c'è qui, con le intimidazioni a chiunque dia anche apparente simpatia a sigle non allineate. E diciamocelo: non tutti quelli che fanno grandi proclami anticomunisti sono oi dei 'cuor di leone'

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  5. niente di nuovo! le iniziative riuscite a farle solo protetti dagli sbirri...

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  6. Anonimo delle 22.08 ragiona sulla frase che hai scritto...

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  7. Le zecche sono, come di consueto, estremamente "liberali e democratiche".

    GC

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