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Il 25 luglio di Mario Tuti e la superiore intelligenza del lapsus


E' bellissimo il lapsus di Mario Tuti
Già ieri pomeriggio annunciava l'anniversario del suo arresto, fissandolo al 25 luglio 1975. Essendo stato vittima di un tradimento, la memoria, che ha una sua superiore intelligenza, gli ha giocato un piccolo scherzo, portando a fissare la data a quel per lui orribile 25 luglio. In realtà Mario Tuti è stato catturato due giorni dopo, in Costa Azzurra. Almeno a prestar fede a quello che ci raccontò la stampa.


  
 Quello che è veramente notevole è il diverso rilievo che i tre quotidiani da noi scansionati danno nella titolazione a  un elemento rilevante della notizia dell'arresto. 
Il latitante, nel corso della cattura, è oggetto di un tiro al bersaglio grosso che lo riduce in fin di vita ma la cosa non sembra avere particolare importanza. 
La Stampa, che è quella che dà più rilievo al particolare, se la cava con un occhiello ("ferito alla gola"). 
L'Unità, maliziosamente, omette particolari sulla sparatoria e arriva direttamente alle sconseguenze ("piantonato e guardato a vista in ospedale"), sottolineandone la persistente pericolosità. 
Lotta continua titola secco e si leva da mezzo alle botte.
Poi ovviamente ciò detto, è il caso di trovare il tempo, giusto un minuto, per calcolare quanto durano 45 anni. Cioè 540 mesi, 16mila giorni e rotti. E rendersi così conto che davvero due giorni in più nel falso ricordo non levano e non mettono mentre 45 anni di galera sono una pietra tombale sulla civiltà giuridica. 

La replica di Mario Tuti

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