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Genova: scontri per CasaPound con la polizia. Assolto antifà: il fatto non sussiste



Il tribunale di Genova ha assolto "perché il fatto non sussiste" Simone Robusti, uno dei due manifestanti arrestati per resistenza durante gli scontri tra antifascisti e polizia il 23 maggio scorso in occasione di un comizio di Casapound. All’arresto del giovane, atterrato e ammanettato da un gruppo di agenti del reparto mobile avevano assistito anche diversi giornalisti, tra cui il cronista di Repubblica Stefano Origone che in quell’occasione, mentre stava osservando la scena, era stato accerchiato e picchiato da un altro gruppo di poliziotti del reparto mobile di Bolzaneto. Il sostituto procuratore Paola Crispo aveva chiesto 9 mesi di reclusione per Robusti, difeso dall’avvocato Laura Tartarini. Quel giorno oltre a Robusti era stato arrestato in piazza un secondo manifestante che ha scelto invece la messa alla prova. 
Dopo gli arresti gli antifascisti in corteo erano arrivati sotto la Questura per chiedere la ’liberazione’ degli arrestati: al termine di una lunga trattativa i due erano stati portati ai domiciliari nelle rispettive abitazioni e scarcerati il giorno successivo dopo la convalida. Per i fatti di piazza Corvetto il sostituto procuratore Gabriella Dotto dovrebbe a giorni chiudere due fascicoli paralleli. Da un lato il procedimento contro i manifestanti: la Digos ha infatti identificato e denunciato circa 60 persone per reati che vanno dalla resistenza al travisamento al lancio di oggetti. Dall’altro il fascicolo contro alcuni poliziotti del reparto mobile di Bolzaneto responsabili di lesioni aggravate per il pestaggio di Origon

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