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Ombre nere/3. Le donne: il sergente maggiore di Hitler e la miss

Sono due le donne sbattute alla ribalta nel blitz che in tutt'Italia ha portato allo scoperto una rete di simpatizzanti neonazisti impegnati a ricostruire il Partito nazionalsocialista dei lavoratori. I 19 indagati sono sparsi in quindici province e abitano in prevalenza in piccoli centri. 

All’alba di ieri, quando la Digos di Padova ha bussato alla porta della villetta in cui abita Antonella Pavin, gli agenti avevano un mandato ben preciso: «Appare probabile - si legge nell’avviso di garanzia - che l’indagata possa detenere presso la propria abitazione, armi da fuoco, strumenti atti a offendere o esplosivi». «Ma non hanno trovato nulla di tutto questo», allarga le braccia questa impiegata di 48 anni. In compenso, i poliziotti hanno trovato le prove della fede assoluta che nutre nei confronti della «causa» nazista: volantini con l’immagine del Führer, bandiere del fantomatico «Partito nazionalsocialista italiano», e tutto il corredo di sciarpe e striscioni nostalgici.


Così il Corriere del Veneto introduce l'intervista al "sergente maggiore di Hitler", che rivendica il diritto alle sue opinioni politiche, considerandolo quasi un elemento della propria sfera privacy, e ribadisce i suoi convincimenti negazionisti sulla Shoa: «Sono una fan di Adolf Hitler, che c’è di male? Avevo del materiale ma mica andavo a sventolare la svastica in pubblico. Sono affari miei ciò che penso in ambito politico».

Antonella Pavin è un'insospettabile impiegata d’azienda 48enne che vive a Curtarolo, un paesello di 7mila abitanti a nord di Padova. Moglie e mamma, capelli castano chiari, occhi azzurri e incarnato pallido, Una donna molto ordinaria, ma le unghie sono coperte dallo smalto nero. E' considerata tra i registi occulti del ’Partito Nazionalsocialista Italiano dei lavoratori’. Con la perquisizione Digos e polizia postale hanno scoperto dietro un armadio tutti i segreti della sua doppia vita votata alla memoria del Fuhrer.
Ben accatastati erano conservati volantini, striscioni, materiale vario inneggiante a Hitler, bandiere con svastiche e frasi antisemite scritte a penna nei confronti del deputato Pd Emanuele Fiano. Un’attività di cui il resto della famiglia sarebbe stato completamente all’oscuro. Nel silenzio della sua stanza la donna, denunciata per terrorismo e apologia del fascismo, si faceva chiamare ’Sergente maggiore di Hitler’ mentre dialogava con i componenti del gruppo xenofobo sul programma di azione e sull’addestramento da seguire. Circostanza da lei smentita nell'intervista al Corriere del Veneto. Colloqui tenuti anche attraverso VContact, il Facebook russo utilizzato per evitare di essere tracciata dalla polizia europea e italiana.
Quando era in Italia, la donna aveva il compito di reclutare e diffondere le ideologie del movimento. Gli investigatori hanno scoperto la sua partecipazione a manifestazioni ed eventi di Forza Nuova in varie località della regione.
A finire nelle maglie delle indagini sono stati, oltre a lei, altri tre veneti: una coppia di Vicenza, originaria della Sicilia, e una donna di Caldiero, nel veronese, militante di Forza Nuova. Nella sua abitazione è stato recuperato il documento programmatico del gruppo, oltre a scritti, materiale informatico, cimeli riferiti al nazionalsocialismo, bandiere con la croce uncinata e decine di libri legati al periodo nazista. Oltre ad avere una posizione di vertice nell’organizzazione, la padovana seguiva di persona gli eventi d’interesse del movimento.  

Miss Hitler

L'altra protagonista, Francesca Rizzi, vincitrice di un contest sui social che le ha fatto guadagnare il titolo  di "miss Hitler", ma tra le due donne non corre buon sangue. Trentasei anni, precaria, con un figlio, è una bionda platinata dalla bellezza aggressiva che fa la sua figura al tavolo della presidenza della conferenza internazionale di Lisbona che, nella scorsa estate promossa dal gruppo portoghese Nuovo Ordine Sociale allo scopo di creare un coordinamento internazionale tra organizzazioni neonaziste.
La miss e il sergente maggiore condividono l'odio feroce per gli ebrei: 
"Questi devono avere la stella di David marchiata a fuoco sulla fronte dalla nascita così non 
sfuggono, le donne vanno sterilizzate tutte quelle cagne e gli uomini vanno castrati, questo è il metodo migliore... io non capisco perché Hitler non ci abbia pensato", diceva un’altro degli indagati che aggiungeva, "ammiro Hitler perché li bruciava tutti. Sono razzista, fascista e sono felicemente omofobo". 
"Io sposerei un ebreo solo per torturarlo giorno dopo giorno, gli tagli un dito poi glielo fai ricucire e poi gli tagli l’altro e poi cosi’ giorno dopo giorno", diceva una di loro
intercettata. In un’altra invece si legge: "Solo a parlare dei Giudei mi viene il prurito... brutte bestie... vanno sterminati tutti, vanno
tutti ammazzati, ste bestie bastardi maledetti, guarda quanti morti stanno facendo... Questi vanno linciati, uno ad uno, ma anche andare a prenderli la notte, sono dei degenerati della società, ma crepate tutti quanti, bastardi maledetti, morite
".
 
Tra le due donne esiste una feroce rivalità, come emerge da un messaggio in chat in cui la miss scende giù assai pesantemente. 
La storia di Francesca Rizzi era stata raccontata 15 giorni fa dal programma condotto da Valentina Petrini, Fake, in onda ogni mercoledì sul Nove, nella puntata dedicata a razzismo ed estremismo. Ci era tornato su, il 19 novembre, il quotidiano online di Chicco Mentana, Open, riportando i suoi insulti a Salvini ("una merda sionista") e alla senatrice Segre.

3 commenti:

  1. solita incheiestina in vista di nota ricorrenza inzio 2020.
    tutta fuffa, forse qualcuno farebbe meglio a spendere soldi in formazione per evitare fatti incresciosi tipo quelli accaduti a trieste ad esempio, invece che andare nelle case di contribuenti alle 5 di mattina.
    Oltretutto le due presunte leader non andavano molto d'accordo: https://postimg.cc/xcVwgxYb

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  2. a dar retta al post linkato da me, la signora Pavin non ha partecipato a nessuna conferenza in quel di Lisbona, preferendo andare in ferie.
    Insomma solite fake news.

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  3. chissà se con liquidazione gruppo gedi da parte del parigino el khan, si potrà avere miglioramento informazione italiana.
    chissà.

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