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Ricordando Massimo Morsello nel diciottesimo anniversario della sua morte

Il 10 marzo di 18 anni, fa, andava oltre Massimo Morsello,  poeta, cantautore, imprenditore, militante nazional-rivoluzionario Quello che segue è il post che Fascinazione pubblicò 8 anni fa, nell'anniversario della morte, una testimonianza dal rapporto tra Massimo Morsello e i suoi camerati napoletani guidati da un altro protagonista troppo presto scomparso, Tonino Torre.

Estranei ad ogni forma di strumentalizzazione lontani dal solito “coccodrillo” sempre pronto in occasione di ogni anniversario, i camerati napoletani, aderenti al Cuib Giulio, in occasione del decennale della morte di Massimo Morsello, lo ricordano, raccontando alcuni episodi della loro militanza politica vissuti insieme a Massimino.
Per molti di noi, all’inizio della nostra attività politica negli anni 1994-1995, Massimo Morsello era un fascista e cattolico di altri tempi, di un fascismo e di un cattolicesimo popolare profondamente sentito, che vede nell’aborto, nella libertà sessuale e nelle droghe il rifiuto d’accettare la croce che Dio imprime ad ogni uomo, come cantautore lo sentivamo molto vicino a Guccini e De Gregorio.
La costituzione del Cuib Giulio,all’origine sezione del Movimento sociale fiamma tricolore, sita nella centralissima viale Elena a Napoli, guidata dallo storico leader napoletano di Terza Posizione, Antonio Torre, consentiva a tanti giovani napoletani di poter far politica in un contesto serio e qualificato.
La conseguente adesione alla corrente interne alla Fiamma tricolore facenti capo al Foglio di Lotta, di cui Massimo Morsello, da esule, era leader autentico e spirituale, ci consentiva di apprezzarne anche le sue capacità di leader politico e guida spirituale di una comunità politica.
Il 21 settembre 1996 una nutrita rappresentanza del Cuib Giulio, parte alla volta di Roma, per partecipare alla manifestazione politica per l’amnistia e l’indulto che termina con la trasmissione del concerto di Massimo Morsello : “Scusate ma non posso venire”.
Giancarlo Solano, militante del Cuib, dalla prima ora, tra i suoi ricordi di Massimino ce ne lascia uno, il più bello : l’arrivo di Massimo Morsello a Napoli, accompagnato dalla moglie e dalla bimba e scortato dal “Pantera”,dopo pochi giorni dal suo rientro in Italia, in quanto, da autentico leader politico, volle conoscere ogni singolo militante ringraziandolo personalmente per il lavoro svolto finora, parlando inoltre con noi giovani militanti come potrebbe fare un nostro amico che rivediamo dopo tanto tempo.
L’accoglienza che Massimo ebbe a Napoli, fu unica ed eccezionale, ricordo, continua Giancarlo, il ponte “radio” tra Antonio Torre e Massimo Morsello, con l’ottimo Tonino che indirizzava Massimo verso la nostra sezione, all’epoca ancora non esistevano i navigatori satellitari,facendoli transitare per la grotta che da Piazza Municipio porta a Piazza Vittoria.
Alla fine della grotta, in attesa della macchina che trasportava a Napoli Massimino vi erano una decina di giovani militanti del Cuib, che per l’occasione avevano preparato uno striscione di benvenuto per il “de Gregori” nero.
Massimo rimase profondamente colpito e sorpresa da questa simpatica iniziativa.
Rimasi davvero colpito del carattere da ultimo samurai di Massimo Morsello, quando 12 anni fa, partecipai, conclude Giancarlo, ad una lunga riunione politica, in vista delle elezioni politiche, in qualità di dirigente regionale del partito, insieme ad Antonio Torre e a Giuseppe Parente; nel corso di un frugale pasto, successivo alla riunione, parlavamo della grave situazione di salute di Massimo, delle diagnosi dei dottori che gli davano pochi giorni di vita, quando all’improvviso comparve tra noi Massimo, che mangiò un boccone con i suoi camerati, scherzando sulla propria malattia dimostrandoci tutta la sua vitalità.
Antonio Torre, leader indiscusso del Cuib, in quel periodo anche dirigente nazionale di Forza Nuova, dichiara:” sono stato molto fortunato nella mia vita in quanto ho conosciuto e ho collaborato politicamente con un autentico fascista, Massimo Morsello, fascista nel pieno del suo significato, nella vita privata, in qualità di capitano d’azienda, come cantautore ma anche soprattutto nei confronti di tanti camerati che gli chiedevano aiuto. Ricordo inoltre le trasferte oltre manica, dove una moltitudine di camerati provenienti da tutta Europa organizzavano battaglie politiche comuni, in quel contesto Massimo garantiva entusiasmo e certezza, in quegli anni nasceva e muoveva i primi passi Forza Nuova, tanti erano i gruppi di camerati che aderivano al movimento, il progetto politico tercerista prendeva forma e slancio anche grazie al compito importantissimo di garante e di “vecchio saggio” di Massimo. Ricordo con tristezza, la presenza di Massimo al corteo di Roma contro il gay pride, quando ormai un brutto male stava consumando il nostro eroe che vedevamo stanco e affaticato, ma dal suo sguardo notavamo tanta serenità soprattutto con Cristo”.
Al nostro mondo cosa manca? Si chiede laconicamente Antonio Torre. Un mondo che vive una situazione difficile, di disagio e confusione ideologica.. Manca un autentico fascista manca Massimino.

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