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Massaro, l'avvocato fascista che si batté (e vinse) per l'Ultimo tango

Il Dubbio, quotidiano diretto da Pietro Sansonetti, nel triste giorno per la morte del grande maestro del cinema italiano, il regista Bernardo Bertolucci ricorda la figura di Gianni Massaro, in gioventù aderente al Fuan(Fronte Universitario d'Azione Nazionale), avvocato con la foto di Mussolini e di Almirante sulla scrivania che riuscì a riportare nelle sale cinematografiche italiane Ultimo tango a Parigi, film capolavoro del maestro Bertolucci.

D'altronde l'avvocato Massaro, sin dall'inizio della sua attività professionale si era scagliato contro la censura e la caccia alle streghe che aveva, a suo parare, come fine ultimo e come sempre la libertà di pensiero, la cui repressione nasce con la delazione e si esaurisce nel rogo.

In 30 anni di attività ha difeso i massimi nomi della cultura cinematografica e letteraria, per lo più di sinistra come ci racconta un interessante articolo pubblicato dal quotidiano Il Dubbio che potete leggere cliccando qui

1 commento:

  1. Grande maestro?... Capolavoro?... Ma che stai a di’. L'Ultimo Tango a Parigi è una porcheria assoluta e Bertolucci è stato un mediocrissimo regista, tronfio e retorico, che ha saputo accreditarsi come “grande maestro” solo ed esclusivamente grazie alla tessera del PCI e al suo instancabile arrivismo. Un po’ come Guttuso, un vero cane di pittore, ma anche lui assurto al titolo di "grande maestro” per grazia politica. Guttuso è già stato dimenticato, Bertolucci farà la stessa fine.

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