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Chiusura del Banco di Napoli, la protesta di Fratelli d'Italia: non ci arrendiamo

Il Banco di Napoli non c'è più.  Con la piena operatività della fusione per incorporazione, deliberata nello scorso dicembre da Intesa San Paolo e attivata lunedì 26 novembre, al fine di razionalizzare ulteriormente le attività, lo storico istituto di via Toledo diventerà parte integrante del gruppo creditizio.
Del glorioso passato del Banco di Napoli resterà soltanto il logo che apparirà ancora per alcuni anni su circa 500 sportelli sparsi in tutto il meridione al fine di testimoniare una storia iniziata nel 1539.
In questo giorno triste cupo per la storia di Napoli e del sud Italia, a causa della scomparsa del Banco di Napoli a seguito di una operazione di incorporazione in Intesa San Paolo, il movimento politico Fratelli d'Italia, guidati dal deputato Marcello Gemmato, hanno organizzato un presidio fuori alla sede dell' ex Banco di Napoli.
Privare Napoli ed il Mezzogiorno, afferma l'onorevole Gemmato, di un istituto di credito significa privarli di un fondamentale centro decisionale in grado di determinare le scelte per lo sviluppo del territorio e per il futuro delle nuove generazioni.
“Noi non ci arrendiamo, conclude l'esponente del movimento politico guidato da Giorgia Meloni ed incalzeremo il Governo affinché rimetta a disposizione del Sud le risorse riscosse dalla SGA dai vecchi debitori del Banco di Napoli”.
Alla iniziativa hanno preso parte, anche il coordinatore regionale Gimmi Cangiano, il vice coordinatore regionale Marco Nonno, il coordinatore cittadino Andrea Santoro, i dirigenti nazionali Enzo Rivellini e Luciano Schifone, la coordinatrice regionale di Gioventù Nazionale Roberta Salerno.

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