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Daspo per 37 tifosi giallorossi il comune di Catanzaro lancia un appello al ministro Salvini

Mano pesante del Questore di Catania nei confronti dei tifosi del Catanzaro. Per i disordini avvenuti lo scorso 11 novembre in occasione dell’incontro di calcio valido per il campionato di serie C Catania-Catanzaro fuori dallo stadio "Massimino", infatti, il Questore del capoluogo etneo ha proceduto alla emissione di 37 provvedimenti di Daspo nei confronti di altrettanti tifosi catanzaresi.
Il presidente del consiglio comunale di Catanzaro, Marco Polimeni, una volta venuto a conoscenza dei 37 Daspo che il questore di Catania notificherà nei confronti di altrettanti tifosi del Catanzaro, ha inviato una lettera aperta al Ministro dell'Intero, Matteo Salvini.


"Non ho ovviamente - prosegue Polimeni - nessuna intenzione di andare contro le norme sulla sicurezza negli stadi ne’ sono contrario a impedire l’accesso negli stadi a chi si macchia di comportamenti violenti. Ma il caso di domenica scorsa a Catania mi ha lasciato perplesso. Tutti i racconti concordano sul fatto che nel tragitto dal punto di concentramento, in cui obbligatoriamente hanno dovuto lasciare il proprio mezzo per salire sulle navette, al settore ospiti dello stadio, non sia successo assolutamente nulla.
Certo, nessuno ha negato che il vetro di uno dei due autobus sia stato rotto al momento dell’esultanza per l’1-0, quando il convoglio era ancora sulla strada. Pero’ - spiega ancora il presidente del Consiglio comunale di Catanzaro - tutti hanno anche sottolineato che non c’e’ stata, per tutta la trasferta, e all’interno degli autobus, alcuna volonta’ di danneggiare cose o persone". 
"E’ ovviamente compito delle forze dell’ordine indagare e individuare il responsabile del vetro rotto. Ma mi sembra incomprensibile colpire in maniera sommaria un intero autobus: questi Daspo tolgono la possibilità di assistere alle partite a gente che era a Catania solo per vedere una gara di calcio. E’ mai possibile che tutti e 37 fossero dei facinorosi?", dice ancora Polimeni che si rivolge quindi al ministro Salvini che - dice - "sicuramente e’ tifoso di calcio più di me: non ritiene lesivo degli interessi generali provvedere, ancora oggi, a misure di repressione cosi’ discriminatorie e collettive: non e’ accettabile, a mio avviso, che 37 persone si ritrovino diffidate, tutte o quasi tutte senza sapere il perch. Punire i colpevoli e’ fondamentale, ma individuare con precisione chi compie atti di violenza e’ altrettanto importante. Fare di tutta l’erba un fascio e’ fin troppo facile, e finisce per ledere l’immagine di una intera tifoseria, quella del Catanzaro, che non può passare per una tifoseria di delinquenti. Non lo e’ affatto, non lo e’ mai stata. E’ conclude il presidente del Consiglio comunale la citta’ capoluogo della Calabria che non puo’ accettare una cosa del genere".

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