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CasaPound: per Salvini "la violenza non è la soluzione di niente"

"La violenza non è la soluzione a niente. Chi deve fare i controlli deve poterli fare tranquillamente, non possono esserci aree fuori dalla legalità, in nessuna parte del Paese". Lo ha detto a Rtl il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, commentando le polemiche innescate dalla mancata ispezione della Guardia di finanza nello stabile occupato da CasaPound a Roma.

Tra CasaPound e Raggi la polemica corre sui social

Battibecco via Twitter tra CasaPound e Virginia Raggi. La dichiarazione della sindaca sulla sua contrarietà all’occupazione dello stabile di via Napoleone III
portata avanti da 15 anni dai militanti della tartaruga frecciata ha ottenuto in risposta un tweet ’velenoso’ di Davide Di Stefano, responsabile romano del movimento e fratello del segretario nazionale. Postando una foto della spazzatura presente nelle vie dell’Esquilino, il militante dei fascisti del terzo millennio ha commentato il post della sindaca: "Ciao Virginia,  questa è la foto della via di #CasaPound adesso. Invece di  giocare a fare l’antifascista militante e ridefinire la toponomastica, pensa a ripulire questa città che affonda nella monnezza". Il riferimento implicito è anche al cambio di nome annunciato dal Campidoglio per i prossimi mesi per le strade cittadine ancora intitolate ad una serie di firmatari del manifesto della razza. La Raggi ha replicato: "Orgogliosamente Antifascista e Roma Medaglia d’Oro al valor militare per la #Resistenza". E ancora nel post scriptum: "Roma la stiamo ripulendo... E sulla toponomastica sempre avanti a testa
alta!".

Il sindaco Raggi: da sempre contro l’occupazione illegale di  Casapound

"Da sempre contro l’occupazione illegale di #Casapound". Lo scrive su Twitter la sindaca di Roma Virginia Raggi. La sindaca Raggi ha più volte evidenziato l’illegalità dell’occupazione dell’immobile di via Napoleone III da parte di Casapound. Tuttavia pur essendo la posizione dell’amministrazione chiara, "non spetta a Roma Capitale scegliere quali sgomberi effettuare", si fa notare dal Campidoglio. Infatti, "il Comune è competente per l’assistenza attraverso i servizi sociali e per il supporto alle operazioni tramite la polizia locale".

Corte dei Conti: Chiusura molto dura ma nessuna minaccia da CasaPound 

Nessuna "minaccia esplicita" da parte dei militanti di Casapound ma sicuramente un "atteggiamento molto duro di chiusura". Così fonti della Corte dei Conti del Lazio riferiscono di quanto successo ieri durante l’ispezione delle Fiamme Gialle 
nell’edificio occupato dal 2003 in via Napoleone III, che era stata concordata con le forze dell’ordine, con un atteggiamento da parte dei militanti di Casapound che era sembrato "di apertura e di disponibilità", ma che è stata poi impedita.    
All’arrivo delle forze dell’ordine infatti la situazione è cambiata, a causa della "presenza di molti giornalisti" e telecamere. Dopo il rifiuto dei militanti del movimento, si è tentato anche di stabilire un altro giorno per effettuare il sopralluogo "ma non è stato trovato alcun accordo" 


Di Stefano: troppa stampa, rinviata l'ispezione a CasaPound concordata con la  GdF

"Ieri la Guardia di Finanza doveva venire ad ispezionare gli spazi interni dello stabile, le planimetrie, per accertare se ci fossero o meno i requisiti dell’eventuale danno erariale che è stato prospettato. Era un’ispezione concordata, ma all’arrivo dei funzionari della Guardia di Finanza c’era molta stampa fuori dall’edificio, così di fronte al mancato rispetto dei patti abbiamo valutato, in accordo con gli agenti, di rimandare". A parlare è Simone Di Stefano, segretario nazionale di CasaPound, dopo che ieri è saltata un'ispezione programmata dalla Guardia di Finanza nei locali della storica sede del movimento a Roma. Lo stabile di via Napoleone III, nel quartiere multietnico dell’Esquilino, di proprietà del Demanio, è stato occupato dai militanti di CasaPound il 26 dicembre 2003. 
"Al momento nell’edificio vivono 18 famiglie in emergenza abitativa - ha aggiunto Di Stefano - non c’è nessuno sgombero, non abbiamo alcun problema a far svolgere questa ispezione, per mostrare gli spazi comuni, di fatto la sola sala che viene utilizzata per i convegni, ma anche per le feste dei bambini". 
Ieri pomeriggio, anticipando la notizia, il Corriere della Sera aveva annunciato una perquisizione che poi non c'è stata e il presidente del Movimento delle tartarughe frecciate, Gianluca Iannone, ha potuto smentire categoricamente il fatto.

PARLA IANNONE - Il leader del Movimento ha rilasciato una lunga dichiarazione all'Adn Kronos: "Nessuno sgombero in vista per CasaPound, nessun danno erariale, nessuna minaccia alla finanza. Lasciano di  stucco le ricostruzioni fantasiose di quanto accaduto, o meglio non  accaduto, ieri in via Napoleone III". Lo afferma il presidente di  CasaPound Italia Gianluca Iannone, che spiega: "Come Cpi ci siamo limitati a concordare le modalità per un controllo nello stabile che avvenisse nel rispetto dei diritti e della sicurezza delle famiglie in grave stato di emergenza abitativa che vi risiedono dal 2003. Quando però ci siamo resi conto che non era possibile garantire minime condizioni di dignità per i residenti vista l’inopportuna presenza di una folla di telecamere, ci siamo limitati a chiedere che si rinviasse il controllo ad altra data".
"D’altra parte - aggiunge Iannone - Casapound non ha nulla da nascondere. Anzi, è nel nostro interesse che questo controllo avvenga, perché è il modo per dimostrare che il movimento, avendo solo sede legale nel palazzo ed esplicando l’attività politica in senso stretto nelle sezioni sul territorio, non ha recato danni alle casse dello Stato, mentre i locali di via Napoleone III sono utilizzati in via esclusiva per l’emergenza abitativa. Naturalmente, però, non accetteremo mai che questo nostro pur legittimo interesse entri in conflitto con la dignità e i diritti degli italiani che, proprio grazie all’azione di Cpi, hanno trovato casa in uno stabile che era abbandonato da decenni e che prima del nostro ingresso giaceva inutilizzato e nel degrado più assoluto".

LA PROCURA ATTENDE UN'INFORMATIVA - Ora la Procura di Roma attende una informativa da parte della Guardia di Finanza in relazione alla mancata perquisizione presso l’immobile occupato da militanti di Casapound a Roma che, secondo notizie di stampa, avrebbero minacciato i finanzieri in caso di ingresso. L’atto istruttorio era stato disposto dalla Corte dei Conti al fine di verificare lo stato dello stabile di via Napoleone III occupato dal dicembre del 2003. Secondo alcune ricostruzioni i militanti neofascisti si sarebbero opposti alla perquisizione minacciando un "bagno di sangue" nel caso in cui la Guardia di Finanza fosse entrata nello stabile. Allo stato però nessuna informativa sulla mancata perquisizione e sulle minacce è arrivata alla Procura di Roma.  

1 commento:

  1. Adesso anche netturbini ,Anche questi di casa pound sono peggio del Fiore invitano gli ebrei Mentana Fiano a dibattere ma roba da Matti allora meglio far sfilare quella gnocca Della Moric senza parlare raccoglierebbe piu consensi di tutti quelli di casa pound messi insieme , a vedere le destre di oggi Al Duce ci prenderebbe LA nostalgia dei Nazi loro si coi coglioni mica sti qui che parlano di rumenta quando ci stanno le citta piene di cioccolatini

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