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3 maggio 2014: Daniele De Santis uccide l'ultrà napoletano Ciro Esposito. Una bravata

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Della matrice politica della morte di Ciro Esposito ( 4 anni fa oggi) sono stato il primo a parlare. Me ne sono poi ripetutamente occupato, spingendomi un po’ oltre sul terreno delle congetture: essendo del tutto evidente che la narrazione dominante era improbabile sono giunto a ipotizzare che non fosse stato Daniele De Santis a fare fuoco. La sentenza d’appello ha stabilito che avevo torto (ha sparato De Santis) ma con qualche ragione: e infatti l’omicidio volontario diventa poco più di una bravata, i 26 anni di condanna nel primo grado quasi si dimezzano, scendendo a 16. 

LEGGI TUTTO: 3 maggio 2014: il fascista De Santis uccide l'ultrà napoletano Ciro Esposito 

1 commento:

  1. Non è difficile capire che la via dove è morto il tifoso del napoli è una traversa della via dove il pullman dei tifosi azzurri è stato assaltato dagli ultrà giallorossi (tra cui il futuro sparatore). In altre parole l'azzurro scende dal pulman e insegue i giallorossi. E purtuppo succede quel che succede. Da qui la sentenza mite. Le idee politiche c'entrano poco,anzi nulla. Poi se uno vuol dire ultrà uccide tifoso, l'ultrà era missino quindi fascista, tutti i fascisti sono assassini, è liberissimo di fare l'equazione.

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