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Attilio Fontana: la Lombardia non darà il patrocinio al Gay Pride. La protesta della Cirinnà

"Non daremo il patrocinio al Pride, è una manifestazione che divide e per questo non va sostenuta".
Attilio Fontana, esponente della Lega Lombarda,  neo eletto presidente della Lombardia il 4 marzo con quasi il 50% dei voti, conferma la sua posizione sulle celebrazioni in difesa dei diritti LGBT prevista in varie città della regione a giugno: non l'ho appoggiato a Varese, quando ero sindaco, non lo farò nemmeno da governatore della Lombardia, 
Io sono eterosessuale, precisa Fontana, ma non è che faccio una manifestazione per accreditare la mia eterosessualità. Le scelte in questo campo devono rimanere personali, sbandierarle è sbagliato, ha concluso Fontana.
Dichiarazioni che non poteva non scatenare l'indignazione della comunità LGBT e la dura reazione della senatrice del Partito Democratico, Monica Cirinnà, prima firmataria della legge sulle unione civili che dal suo profilo Twitter  ha dichiarato: la Lombardia nel Medioevo dei diritti grazia ad Attilio Fontana. E questa sarebbe la parte più progredita del Paese?
Pochi giorni fa, anche il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, a capo di una coalizione di centro sinistra aveva preso una decisione analoga a quella del governatore Fontana negando il patrocinio al Dolomiti Pride, definito dal governatore "una parata folkloristica ed esibizionistica".

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