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3 aprile 2017, il presidente Boldrini scrive a Zuckerberg, Facebook chiuda le pagine inneggianti al fascismo

Il 3 aprile del 2017 il presidente della Camera dei Deputati, ora eletta deputata nelle file di Liberi e Uguali il raggruppamento di sinistra alternativo al Partito Democratico, scriveva  mister Mark Zuckerberg per ricordargli come in Italia l'apologia del fascismo è reato, chiedendo inoltre di oscurare le centinaia di pagine che inneggiano al fascismo.
Pagine segnalate più volte, con scarsi risultati, anche dall'associazione nazionale partigiani d'Italia per gli inaccettabili contenuti, come ci raccontava, con un interessante articolo, il collega Sergio Rame dalle colonne de il Giornale.
Articolo che riportiamo fedelmente.



Per il presidente della Camera non basta che si dica che "non c'è spazio per l'odio su Facebook", che è "contro le discriminazioni" e che crede in questo strumento per connecting people. "Deve anche mettere in atto misure che contrastino i fenomeni di odio che invece sono dilaganti, specialmente verso le donne".
Nella lettera inviata a Palo Alto la Boldrini ha ricordato a Zuckerberg che Facebook, come altri social media, ha "un enorme e straordinario potere". "Sono loro a condizionare l'opinione pubblica e a determinare, dicono gli esperti, possibilmente anche gli esiti elettorali. Se questo è vero, è chiaro che i social devono essere sempre più soggetti responsabili", ha spiegato la Boldrini che in una intervista a Radio Radicale ha ricordato che "non basta che dica che non c'è spazio per l'odio su Facebook, che è contro le discriminazioni e che crede in questo strumento per connecting people. Deve anche mettere in atto misure che contrastino i fenomeni di odio che invece sono dilaganti, specialmente verso le donne".
Da parte di Facebook e degli altri social media, la Boldrini vorrebbe "una presa di posizione chiara e coerente". "Se è vero che sono contro l'odio allora bisognerebbe avere nel nostro Paese un ufficio operativo di Facebook, che invece non esiste, a sostegno degli utenti e di chi vuole essere capace di interloquire con questa piattaforma, perchè ad oggi è molto complicato, e intato la notizia gira, intanto la falsa informazione fa i suoi danni, intanto l'odio dilaga", ha continuato il presidente della Camera chiedendo a Zuckerberg di oscurare le "centinaia e centinaia di pagine che inneggiano al fascismo". "Da noi l'apologia di fascismo è un reato, dopo che l'Anpi ha più volte segnalato gli inaccettabili contenuti di queste pagine, perché non vengono chiuse? Nella lettera che ho mandato a Zuckerberg ho chiesto perché non accade, non penso che sia una società multinazionale a dover decidere se una fattispecie sia o no reato - ha, poi, concluso - nel nostro ordinamento lo è, e allora non è possibile tollerare queste pagine. Ci sono molte contraddizioni che debbono essere chiarite perché altrimenti è difficile credere alla buona fede".

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