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Raid di Palermo/9 La solidarietà del Veneto Fronte Skinheads a Massimo Ursino

Riceviamo e pubblichiamo nota di Giordano Caracino, portavoce del Veneto Fronte Skinheads di piena ed incondizionata solidarietà al segretario provinciale di Forza Nuova di Palermo, Massimo Ursino, vittima di una sporca e vigliacca aggressione




Immagine correlataL'Associazione Culturale Veneto Fronte Skinheads esprime la propria totale ed incondizionata solidarietà al segretario Provinciale di Forza Nuova di Palermo, Massimo Ursino. 
La sporca e vigliacca aggressione di Palermo, è qualcosa che dimostra  il putridume e la marcescenza di un sistema che pur di perpetuare se stesso non esita a seminare vere ondate d'odio.
In questo clima elettorale di pochezza politica e di frasi fatte e vuote , ci si può rendere conto di come gli argomenti siano al limite tra il surreale,il patetico ed il pericoloso.


La cosiddetta sinistra, ormai da decenni svuotata di contenuti ed impegnata esclusivamente a barcamenarsi tra banche ed affari piu o meno loschi,ha deciso di giocare, in ritardo di oltre 70 anni, la sua carta jolly sempre buona per ogni occasione: il becero antifascismo.

Istigati dall'allarmismo sul presunto pericolo fascista, da mille e più direzioni si incita, si grida e si giustifica ogni atto ed azione nel nome dell'antifascismo.
Ed allora ci interroghiamo su chi siano i "mandanti morali" (per dirla nel loro stile) dei numerosi e ripetuti episodi degli ultimi tempi, sfociati nella vile aggressione di Palermo, ultima di una serie di intimidazioni a base di bombe, fuoco e slogan da anni 70.
Scene che in un recente passato hanno visto situazioni analoghe (alla fine con versamento di sangue) verificarsi nella vicina Grecia, in cui, nel nome dell' antifascismo, qualcuno armò la mano di vili assassini.
Ma gli assassini spesso si nascondono tra le belle facce di chi a corto di credibilità e di argomenti non trova altra via se non quella di "democraticamente istigare all'odio".Non faremo qui i nomi dei mandanti, perché essi già si palesano quotidianamente sui giornali e sulle televisioni, protetti dalla penna dei servi giornalisti.
E siamo convinti che questi personaggi qualora avessero le mani sporche di sangue ne godrebbero appieno, giustificati dalle loro schiere di feccia urlante secondo cui "uccidere un fascista non è reato".
Ferocemente

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