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Fratus: il dovere della destra di non disperdersi alle prossime politiche

(G.p) In vista delle prossime elezioni politiche, previste per domenica 18 marzo, dopo un quinquennio di governo del centro sinistra, il sociologo Fabrizio Fratus, autore t di un interessante saggio Oltre la destra e oltre la sinistra, sovranisti del nuovo millennio, di cui consiglio una attenta ed approfondita lettura, in un editoriale, pubblicato da Il Talebano, esorta l'italica destra, divisa in più rivoli, a non disperdersi, elettoralmente parlando, al fine di evitare la deriva progressista, promuovendo viceversa una politica più attenta ai bisogni degli italiani.
Un appello, a porre fine alla deriva progressista del centro sinistra che lancia anche a Casa Pound nell'interesse esclusivo degli italiani.






Probabilmente a marzo si voterà per le elezioni politiche e le regionali in Lombardia e Lazio. Dopo 5 anni di centro-sinistra, siamo abbastanza convinti che si debba assolutamente cambiare tipo di governo nazionale.
Le elezioni politiche del 2013 avevano visto una vittoria risicata da parte del Partito Democratico che, con il suo segretario Bersani, aveva tentato di combinare con il Movimento 5 Stelle, ricevendo risposta negativa. Da allora abbiamo avuto il governo Letta, il governo Renzi e ora il governo Gentiloni. Certamente dobbiamo tutti lavorare perché non si riproponga una situazione simile a quella da cui stiamo uscendo: il centro-destra ha la possibilità di arrivare al 40% dei voti, minimo necessario per il raggiungimento di una maggioranza alla Camera come al Sentato; in questo momento i sondaggi proiettano l’alleanza tra Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia – più 4°gamba – a circa il 37% e quindi molto vicino alla meta del 40%.
A Destra, i più intransigenti commentano che Matteo Salvini ha annacquato le posizioni e che un’alleanza con Silvio Berlusconi preclude grandi possibilità di manovra: questo è probabile ma l’alternativa quale sarebbe?
Gli ultimi governi sono stati “diretti” dall’Europa e molte leggi fatte non sono certamente redatte a favore dei cittadini. Giusto per fare un esempio, pensiamo all’ossessione per la legge sui matrimoni omosessuali che sconvolge l’idea di famiglia come sempre l’abbiamo conosciuta. Pensiamo alle scelte per quanto riguarda le pensioni, il lavoro, la scuola…
Vogliamo che il processo continui?
Certamente Matteo Salvini potrà arginare questa deriva progressista e promuovere una politica vicina ai cittadini. Questo è certo. Ma per poterlo fare dovrà avere il sostegno della Destra in modo da essere primo partito di una coalizione sopra il 40%. Noi del Talebanoabbiamo costruito una rete di movimenti e associazioni su tutto il territorio nazionale (Fronte identitario – 1000 patrie) e siamo fieri di dire che come eletti siamo la seconda forza a Destra, dopo Fratelli d’Italia, con consiglieri regionali, sindaci, vice sindaci e consiglieri: non siamo un partito, ma una confederazione a sostegno di Matteo Salvini e della Lega e siamo fieri di avere fortemente contribuito all’alleanza con il Movimento Nazionale per la Sovranità di Gianni Alemanno e Francesco Storace.
Le prossime elezioni politiche sono per noi molto importanti: se la Lega non potrà governare avremo una situazione difficile e la nascita di un governo tecnico sarà obbligatorio: Forza Italia, Partito Democratico e moderati di centro-sinistra e centro-destra daranno vita a un governo che continuerà a produrre il disastro degli ultimi anni con l’introduzione dello Ius Soli e di tutte quelle politiche per distruggere l’identità come la poca sovranità dei popoli italiani.Per fermare questa possibilità servono tutti i voti, nessuno escluso.
In questi giorni si parla molto di CPI e Simone di Stefano è stato molto bravo nei suoi interventi in tv. Casualmente la presenza del Presidente di CPI in tv come sui quotidiani è notevolmente aumentata e probabilmente sarà così sino alle elezioni. Il motivo è semplice: più voti a CPI = meno voti al centro destra. Il sistema di potere sa bene che anche se si eleggessero dei parlamentari di CPI (molto improbabile, il 3% non è raggiungibile) sarebbero ininfluenti e quindi sarebbero il male minore.
Se è vero che Matteo Salvini può essere un argine alle politiche di questi ultimi 5 anni (e lo è), se è vero che il centro destra è vicino al 40% (e lo è), se è vero che in parlamento per incidere si deve avere un nutrito numero di eletti, se è vero che l’interesse di CPI è quello di fermare certe politiche (e crediamo sia vero) allora sarebbe cosa giusta trovare una soluzione, ci sono e la politica passa anche dal sapere trovare il giusto compromesso.
In caso contrario CPI e Simone di Stefano saranno i migliori alleati di Renzi e Berlusconi e dell’Europa delle banche.
Il resto sono chiacchiere.

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