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L'ipotesi lista unica sovranista tenta Meloni e Salvini

A poco più di un anno, salvo sorprese, dal giorno in cui gli italiani saranno chiamati al voto per le elezioni politiche, ritorna di gran moda l'idea forza di una lista unica sovranista tra Fratelli d'Italia Alleanza Nazionale guidata da Giorgia Meloni e la Lega Nord per l'indipendenza della Padania di Matteo Salvini.
I due leader politici rispolverano l'ipotesi di una fusione elettorale tra i 2 partiti in vista delle elezioni politiche.
Secondo i soliti esperti di manovre elettorali, ci sarebbe già una bozza di simbolo che circola sia negli ambienti leghisti che in quegli post missini di Fratelli d'Italia: un logo che conterebbe sia i nomi di Giorgia Meloni che di Matteo Salvini.
L'idea forza dei due leader politici sarebbe quella di eliminare i due classici simboli di partito per la competizione elettorale, puntando sull'effetto Meloni al Sud e di Salvini al Nord.
Ci sarebbe anche una valutazione di carattere elettorale che spinge i due leader a caldeggiare l'idea forza della lista unica: la possibilità di eleggere, in assenza di una modifica della legge elettorale, i capilista in tutti i collegi.
D'altronde gli ultimi sondaggi attestano la Lega Nord insieme con la costola centromeridionale Noi con Salvini tra il 13 ed il 15% mentre Fratelli d'Italia Alleanza Nazionale tra il 4 ed il 5%  farebbe sbarcare in Parlamento una pattuglia "sovranista" di 115-120 deputati.
Se l'operazione elettorale di una lista unica "sovranista" è solo all'inizio, ben strutturata è l'intesa della coppia su alcuni temi politici come l'Europa.
Basta ambiguità. Le condizioni che Fratelli d'Italia pone alla base di qualsiasi alleanza sono tre: chiarezza sui contenuti, a partire dal rapporto con l'Europa fino alla difesa dei nostri confini dall'immigrazione incontrollata e alla tutela dei nostri lavoratori dalla globalizzazione senza regole, dalla difesa dei nostri cittadini e delle nostre imprese soffocati dalle tasse alla valorizzazione della famiglia; primarie per far scegliere agli italiani il portabandiera; una “clausola anti-inciucio”, cioè l'impegno di tutti i partiti che fanno parte della coalizione a non fare mai accordi col Pd, afferma sulla sua pagina Facebook Giorgia Meloni.
Salvini rincara la dose, commentando con toni duri la partecipazione di Silvio Berlusconi al congresso del Partito Popolare Europeo a Malta: "Merkel in questo momento per l'Italia rappresenta immigrazione fuori controllo, disoccupazione, quindi qualcuno dovrà scegliere con i tempi che riterrà opportuno se il futuro passa dalla Lega, dai popoli oppure dalla Banca Centrale Europea, da Strasburgo, dalla Merkel.

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