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Referendum greco, la destra radicale si schiera compatta per il no alla trojika europea

di GIUSEPPE PARENTE
Domenica 5 luglio il corpo elettorale greco sarà chiamato alla urne per un referendum relativo alla decisione se la Grecia debba o meno accettare le misure fiscali imposte dall’Unione Europea, dal Fondo Monetario Internazionale e della Banca Centrale Europa. Referendum annunciato dal primo ministro greco Alexis Tsipras nella mattinata del 27 giugno, ratificato, in tempi rapidi, il giorno successivo dal parlamento Ellenico. Il popolo greco, domenica prossima, dovrà approvare o rigettare le proposte fatte alla Grecia da Ue , Fmi, Bce durante l’Eurogruppo delle scorso 25 giugno. La proposta consta di due documenti, il primo intitolato “Riforme per il completamento del Programma Corrente ed Oltre, il secondo invece denominato Analisi preliminare sulla sostenibilità del debito. In attesa dell’esito del referendum greco, in Italia si alza un vento che dice no alla Merkel , all’austerità imposta da questa Europa germano-centrica, alla rigidità ostentata nelle estenuanti trattive tra Bruxelles ed Atene. Nel nostro paese il coro è unanime tanto da formare un asse bipartisan che lega destra e sinistra, passando per i leghisti ed il movimento delle cinque stelle. La destra radicale, che nel nostro paese, al momento, vanta percentuali da prefisso telefonico, è schierata al fianco del popolo greco, contro questa Europa delle banche.
Adriano Tilgher, segretario del Fronte Nazionale, in una nota, diffusa alla stampa ha dichiarato :” io sto con la Grecia e con il suo popolo, contro l'Europa delle banche e della finanza usuraia". Gli strozzini in doppiopetto hanno portato la Grecia nel baratro, hanno affamato i cittadini di quella straordinaria terra e ora sono pronti a lucrare sul fallimento del Paese. È un gioco sporco, un gioco al massacro, al quale i popoli europei devono opporsi uniti: se oggi cede la Grecia, domani toccherà a Italia o Portogallo o a qualcun altro. Gli strozzini della finanza internazionale affamano intere comunità e i loro servi - Renzi, Merkel, Hollande - battono le mani, seduti su poltrone comode e ben remunerate. Stringiamoci al popolo greco, affinché - con un "no" forte e chiaro al ricatto degli usurai in doppiopetto - cambi la storia e avvii un vento di ribellione, che spazzi via l'Europa delle banche, dei burocrati, degli strozzini" 
Roberto Fiore, segretario nazionale di Forza Nuova, ex deputato europeo, ha reso noto il punto di vista di Forza Nuova, che si schiera, senza se e senza con Alba Dorata ed il popolo greco, in questo momento difficile ma fervido di attese. Forza Nuova è per il No chiaro e risoluto verso un ricatto evidente, "se non votate si" - dice la Troika - "i vostri conti saranno bloccati e ci sarà il caos".Tutte le teorie monetarie che indicano come asse centrale la sovranità ed il sano progresso economico confermano che l'unica strada che porta alla libertà è il "NO". Forza Nuova, conclude Fiore, mette a disposizione infine della dirigenza di AD la propria militanza per aiutare le forze patriottiche a mantenere tranquillità e calma nella eventualità la Troika tentasse di sovvertire l'Ordine Civile. L’avvocato Domenico Di Tullio, esponente di primo piano di Casa Pound, invita a “distinguere tra l’estrema simpatia per la ribellione del popolo greco che va contro lo strapotere della Ue e della Germania nella Ue, da un approccio di Tsipras un po’ furbetto: mettere a referendum la questione è un po’ lavarsene le mani. Benissimo che la Grecia dica no a grottesche richieste di restituzione del debito, ma di fronte a questi diktat tu Tsipras non puoi ricorrere fintamente al popolo che ti ha già dato la delega con il voto

1 commento:

  1. Ritorno alla Dracma in tempi brevi, accordi di aiuto con Putin per avere le portaerei russe con testate nucleari al porto del Pireo, cambio immediato delle alleanze internazionali con il BRICS contro il FMI.
    Le banche di affari americane ( americane per modo di dire, visto che vanno tutti in sinagoga ...)
    potrebbero restare a breve con il cerino accesso in mano del debito sovrano europeo che è "impagabile" ... lo sanno anche i sassi ...
    Applicare Lenin, e portare tutti i processi di contraddizione alle estreme conseguenze , senza dare il tempo di ricomporre le crisi locali facendole esplodere una dopo l'altra.
    Se salta tutto contemporaneamente questo giro ci liberiamo della cappa che vede 85 famiglie gestire il 50% delle ricchezza mondiale ..

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