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Mafia capitale,è un brigatista di penultima generazione il "successore" di Buzzi ai vertici della coop

Per un bel po' non ci siamo occupati più dell'inchiesta Mafia Capitale, che ovviamente non si è fermata. Così mentre il Riesame ha confermato il carattere mafioso dell'organizzazione "ramificata" diretta da Carminati, l'ultima informativa dei Ros (3 gennaio) ci informa che il reggente della Coop 29 giugno è un ex brigatista rosso di penultima generazione (detenuto dal 1989 al 2002). Così il Fatto Quotidiano:

“Non litigate, mi raccomando. Tu sei il capo”. Rivolto a un ex brigatista, Salvatore Buzzi, il patron delle coop, mentre viene arrestato nell’ambito dell’indagine Mafia Capitale, si preoccupa di dare le direttive per la gestione della Cooperativa 29 giugno. Designato a mantenere il controllo sarebbe Franco La Maestra, ex brigatista, che racconta quanto riferitogli da Buzzi a Rocco Rotolo, arrestato insieme a Salvatore Ruggiero con l’accusa di aver assicurato il collegamento tra il clan dei Mancuso, egemone nel Vibonese in Calabria, e alcune cooperative di Buzzi. La vicenda sulla gestione post-arresti della cooperativa emerge da un’informativa del Ros dei carabinieri, guidati dal generale Mario Parente, dello scorso 3 gennaio e depositata ieri durante il riesame dei calabresi Rotolo e Ruggiero. Franco La Maestra è un dipendente della Cooperativa 29 giugno con un passato nelle Br-Partito comunista combattente. Nel 1989, espulso dalla Svizzera, viene arrestato e nel 1991 è condannato per associazione con finalità di terrorismo, formazione di banda armata, ricettazione continuata e altri reati. In carcere ci è rimasto fino al febbraio 2002. Non solo, La Maestra è anche tra i firmatari di un documento di rivendicazione dell’omicidio di Massimo D’Antona, avvenuto nel 1999. Quando viene arrestato Buzzi, quindi, nella Cooperativa c’è preoccupazione: “Appariva – scrivono i Ros – di particolare rilevanza il ruolo assunto da Franco La Maestra il quale, con Rocco Rotolo e Salvatore Ruggiero, cercava di definire la gestione dei soci”. Proprio il giorno dell’operazione “Mondo di mezzo”, viene intercettata una conversazione in auto tra Rocco Rotolo e Franco La Maestra, dove oltre ai commenti sugli arresti, il calabrese rivela anche di aver distrutto i computer: “Guarda io ho buttato tutto, computer, ho buttato tutto… quello di mio… l’ho buttato lo scorso anno”, dice Rotolo. I due poi iniziano a organizzare il post-Buzzi, preparano un’assemblea perché, come dice Rotolo, “il servizio deve essere fatto” e La Maestra condivide: “Noi facciamo il nostro lavoro, questa è un’operazione di sciacalli, infondata… e noi ne usciremo bene”. Come fare lo dice il 3 dicembre l’ex brigatista in un’altra conversazione, quando spiega le regole dettate da Buzzi mentre veniva arrestato: comanda La Maestra, e tenere lontano Giovanni Campennì, l’imprenditore che per i pm “il clan Mancuso aveva inviato su Roma per avviare attività imprenditoriali in collaborazione con l’associazione romana”.Il riferimento all’imprenditore desta dei dubbi in Rotolo che teme una reazione del clan calabrese, “i Mancuso u ‘mmazzano…”, dice in un’altra conversazione, convinto che il Giovanni a cui si riferiva Buzzi non è il Campennì, il quale oltre essere già partner in alcuni affari con Salvatore Buzzi, è anche figlio di Eugenio, il cognato del boss della ’ndrangheta Giuseppe Mancuso.
Franco La Maestra: “Ieri l’ho visto eh…”
Rocco Rotolo: “A Buzzi?”
FLM: “Certo (…) c’ha teso a specificà a noi de Giovanni (Giovanni Campennì, ndr) (…) Ha detto: ‘Quello non si deve neanche avvicinà’. Però, testuali parole, so’ state queste… mentre lo portavano via: ‘Non voglio che Giovanni stia in mezzo ai piedi’ (…) Poi ci ha detto mentre andava via, m’ha guardato… m’ha fatto ‘non litigate me raccomando’ e poi s’è avvicinato… m’ha detto ‘sta cosa: ‘Tu sei il capo mi raccomando, non litigate’. (…) Poi ha detto mentre andava via… ‘ci vediamo fra due anni’.



3 commenti:

  1. Mah ... francamente non capisco il senso di questo articolo.
    La 29 Giugno è una cooperativa di ex detenuti, in gran parte provenienti dal lottarmatismo sia di destra che dei sinistra.
    Casomai in quell'ambito l'eccezione era proprio Buzzi che proveniva invece da storie di reati comuni, di tipo anche abbastanza infamante per i canoni in qualche modo in voga allora all'interno degli "antagonismi" sia di sinistra che di destra.
    Che senso ha quindi "scandalizzarsi" per La Maestra, che peraltro mi risulta essere un ex Guerriglia Comunista e non un ex BR, eventuale "successore" di Buzzi ? "Successione" che oltretutto non è stata, almeno finora, messa in pratica ?

    Dietro tanto "scandalismo" vedo il medesimo "scandalismo" dei giustizialisti dello stesso Fatto Quotidiano perchè Concutelli ed anche Carminati erano a loro volta soci della 29 Giugno.
    E chi mai avrebbero dovuto essere i soci di una cooperativa di detenuti nata, ancora in pieni "anni di piombo", dentro l' "area omogenea" di Rebibbia ? Dei seminaristi ?

    Il problema non è quindi La Maestra o Concutelli ... ma capire come una iniziativa lodevole, tesa al recupero dei detenuti ed osannata negli anni in particolare da sinistra ( Ingrao, Miriam Mafai, lo stesso Napolitano), possa nel tempo essere diventata un'altra cosa ... cioè uno strumento di malaffare ben diverso ed in qualche modo "di potere" rispetto agli scopi originari ed anche alle biografie "rivoluzionarie" di quasi tutti i suoi fondatori originari ....

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  2. La Maestra è arrestato nell'89 con Ravalli e l'ultimo spezzone operativo del Pcc.
    Dato il numero dei dipendenti non credo che la maggioranza siano EX lottarmatismi, kEOMA, ma sappiamo entrambi che la 29 giugno nasce come alternativa picista alla fuoriuscita dagli anni di piombo torture&pentiti, vincente fino allora. Un filo rosso che tiene assieme dissociazione, valore salvifico del lavoro, in perfetta logica socialdemocratica, sistema premiale alla Gozzini... Ciò detto, il tema vero è quello che dici tu. La mia idea è che la risposta la dia Buzzi in un'intercettazione: siamo sotto elezioni, i miei li pago mo, gli altri sempre.
    Alemanno, ispirato da alcuni ex Nar che ben conosco il peso della 29 giugno lo fomentano a tagliarli e allora scatta la corruzione dei suoi uomini più inguacchiati ...

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    1. Hai ragione, Ugo, ho confuso La Maestra con Franco Cancelli, ex di Guerriglia Comunista ( anche se poi aveva aderito in carcere al Partito Guerriglia di Senzani), sul quale sempre il Fatto Quotidiano aveva montato un altro articolo para-scandalistico.

      Tra l'altro Cancelli è amministratore della Cooperativa di ex detenuti Edera, spesso "rivale", rispetto alle gare di appalto, della 29 Giugno di Buzzi e comunque del tutto estranea all'inchiesta Mafia Capitale anche se lo stesso Cancelli, in un altro del tutto distinto procedimento, è indagato per "turbativa d'asta" rispetto ad un appalto comunale.

      Ma la totale straneità di Cancelli e della Coop. Edera all'inchiesta su Mafia Capitale non ha impedito, appunto, che i giustizialisti del Fatto ci montassero sopra lo stesso un articolo scandalistico, naturalmente del tutto basato sui lontani precedenti penali dell'amministratore.

      Ripeto, per i giustizialisti del Fatto chi mai ci dovrebbero stare come soci nelle cooperative di ex detenuti ? Dei seminaristi ? Dei gigli di campo ?

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