Header Ads


Omicidio Fanella, arrestati come organizzatori Lele Macchi e Manlio Denaro. E spuntano collegamenti con Mafia Capitale

Oggi sono scattati nuovi arresti per l'omicidio del cassiere di Gennaro Mokbel, Silvio Fanella, ucciso il 3 luglio scorso nella sua casa della Camilluccia, per aver reagito a un tentativo di sequestro, organizzato da un commando guidato da Egidio Giuliani, uno dei leader dello spontaneismo armato "di destra". 
Le indagini, condotte dalla Polizia di Stato, si sono avvalse anche di materiali investigativi dell'inchiesta Mafia capitale. In quell'occasione era rimasto ferito nel corso della sparatoria e arrestato uno dei membri del gruppo di fuoco, Giovan Battista Ceniti, ex responsabile verbanese di CasaPound. 
A settembre erano stati arrestati altri due componenti del commando: Egdio Giuliani e un altro ex detenuto che lavorava nella cooperativa sociale “Multidea” di Novara, fondata dall' "irriducibile" con il sostegno della Caritas, cooperativa nella quale operano pregiudicati per reati di terrorismo, appartenenti alle brigate rosse e ai movimenti eversivi di destra. La sede della cooperativa è stata perquisita stamattina. 
Oggi le manette sono scattate per gli organizzatori e per gli addetti alla "logistica" in un'operazione che ha visto impiegati oltre 150 uomini delle Questure di Roma, Genova, Verbania, Novara, Torino, Trento e Varese. Gli arrestati sono: Manlio Denaro, un personal trainer 56enne, militante in gioventù nel nucleo di Vigna Clara di Costruiamo l'Azione, ed Emanuele Macchi di Cellere, arrestato in settembre in un porto della Camargue dove era giunto con la sua barca a vela per sottrarsi a un altro ordine di custodia (per traffico di stupefacenti), Gabriele Donnini, Carlo Italo Casoli e la figlia Claudia di 27 anni, quest'ultima ai domiciliari. I primi due sono accusati di essere gli organizzatori e i pianificatori del delitto - che in realtà doveva essere un sequestro - di Fanella per scoprire dove era nascosto il famoso “tesoretto” della truffa da lui detenuto. 
Manlio Denaro è coindagato proprio nel procedimento relativo alla maxi truffa Fastweb Telecom Sparkle, per cui Fanella era stato condannato in primo grado a nove anni di carcere. Macchi di Cellere, leader del Mrp, una sigla del "terrorismo nero" concorrente dei Nar, è risultato in contatto sia con Denaro che con Giuliani. A Carlo Italo Casoli e a Claudia Casoli è contestato il concorso nel reato per avere fornito i mezzi al commando che ha ucciso Fanella, mentre Donnini è accusato di avere fornito i documenti falsi (tra cui i fogli con l'intestazione della Guardia di finanza) che hanno consentito l'esecuzione dell'azione criminosa.
 E' una cabina telefonica sulla via Flaminia il punto di collegamento tra l'omicidio di Silvio Fanella, ucciso il 3 luglio scorso, ritenuto il 'cassiere' della truffa ideata da Gennaro Mokbel, e l'inchiesta su mafia capitale che ha portato agli arresti di un gruppo criminale capeggiato da Massimo Carminati. In particolare, la cabina telefonica era sotto il controllo degli investigatori del Ros dei carabinieri. Si tratta di una cabina che veniva utilizzata spesso proprio da Carminati e per questo i militari la intercettavano. 

Proprio prima dell'omicidio di Fanella i carabinieri del Ros si sono trovati davanti ad una telefonata, partita dalla cabina, tra Egidio Giuliani e Manlio Denaro. Sono due personaggi arrestati per il tentativo di rapimento e il successivo omicidio di Fanella. Nel corso di quella telefonata Manlio Denaro dice a Giuliani, che si trova a Novara e che dirige un cooperativa per il reinserimento di ex detenuti: "Quando scendete per la festa della nonna?",  Giuliani risponde: "Noi siamo pronti. Io scenderò il 26, mentre gli altri dopo. Ma tu fammi trovare i regalini che ti avevo chiesto". Telefonata che prova i preparativi del sequestro di Fanella.
 
Secondo quanto accertato dagli investigatori, Giuliani effettivamente scende a Roma da Novara il 26 giugno e Denaro, secondo quanto ricostruito dalla squadra mobile della capitale, penserà alla logistica provvedendo a fornire documenti falsi e i mezzi per muoversi per Roma. Un altro punto di collegamento tra le due inchieste è una telefonata di Massimo Carminati intercettata sempre dagli investigatori del Ros. 
In questo caso Carminati parla con un interlocutore il quale sottolinea che Gennaro Mokbel avanza da Manlio Denaro, anche lui coinvolto nella inchiesta della truffa Fastweb-Telecom Sparkle  [è assolto al processo: era socio in una ditta con Carlo Focarelli, l'ideatore della maxitruffa, condannato a 11 anni], "un bel po' di soldi". Massimo Carminati però risponde che "Denaro è estremamente pericoloso e quei soldi non glieli ridarà mai". 
"Massimo Carminati - ha detto il procuratore aggiunto Antimafia di Roma, Michele Prestipino - non è coinvolto nella indagine sulla morte di Fanella, l'unico elemento di collegamento è l'utilizzo della stessa cabina telefonica. Altro elemento di collegamento sono alcuni soggetti che nel passato si conoscevano per una appartenenza nel medesimo contesto politico. Allo stato abbiamo individuato tutti gli esecutori materiali dell'omicidio Fanella, ed anche il movente immediato, ovvero il cosiddetto 'tesoretto' composto da contanti e diamanti, sul resto proseguiremo le indagini".
Fonti: Ansa, Agi

Nessun commento:

Powered by Blogger.