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Omicidio Fanella. Lele Macchi intercettato in carcere: si sente tradito e ora teme per la sua vita

La figura di Carminati potrebbe essere menzionata anche in un'altra intercettazione tra Emanuele Macchi di Cellere e la moglie Rita Marinelli [non è la moglie, non si chiama così], che risale alla fine del mese scorso. Secondo gli investigatori della polizia, Macchi esprime il timore di essere eliminato e "manifesta il rammarico di essere stato tradito ed abbandonato anche dai suoi legali e che dietro a ciò ci sia una precisa regia". In un diverso passaggio della conversazione la moglie spiega: "So tutti terrorizzati,  non si può più parlare con nessuno, hanno detto che mettono i trasponder sotto le macchine... vabbè, fanno le indagini, lo sapevamo, che è cambiato?...dico chi è che sparge sto terrore a Roma?". Macchi chiede e la consorte risponde: "Eh, i soliti.." e a questo punto "la donna con la mano si copre per un attimo l'occhio destro, per indicare al marito, sembrerebbe, l'identità del "Cecato", ossia Massimo Carminati".
 Così Repubblica.it conclude l'articolo sull'operazione di polizia di ieri che ha portato all'arresto dei presunti organizzatori e fiancheggiatori del tentato sequestro di Silvio Fanella, il cassiere di Gennaro Mokbel e della grande truffa di Fastweb, degenerato in omicidio. L'intercettazione ambientale è presumibilmente avvenuta nel carcere di Genova dove Macchi è detenuto perché indagato per traffico internazionale di stupefacenti. Fu fermato nel marzo del 2012 a qualche centinaio di metri da un carico di 165 chili di cocaina appena arrivati in barca da San Domingo e accusato di essere la staffetta dei narcotrafficanti. Un successivo blitz antidroga confermò che l'organizzazione era infiltrata. Macchi si è dichiarato innocente, sostenendo di essere stato attratto in trappola ...

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