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Salvini studia da leader nazionale: alle Jene canta "Bella ciao" e cazzeggia





L'operazione simpatia, giocando sul cazzeggio con le Jene, è un passaggio fondamentale dell'operazione di marketing politico che sta proiettando Matteo Salvini alla dimensione di leader nazionale di un nuovo centrodestra esplicitamente populista che si proietta oltre i limiti del blocco identitario. Intanto il Giornale ritorna sul conflitto interno alla Lega Nord, segnalando la crescita organizzativa al centrosud dei "circoli Tosi", il sindaco di Verona che dovrebbe rappresentare il nuovo leader della fronda vetero-padanista.

Di «Fari», i comitati della fondazione politica del sindaco leghista Tosi («con l'obiettivo di sostenere le primarie del centrodestra e la candidatura di Flavio Tosi»), ce ne sono già una trentina in tutta Italia, da Trieste a Potenza. Maroni non c'era, forse per non creare ulteriori retropensieri, ma c'era invece all'inaugurazione di un comitato tosiano a Pordenone, l'altra settimana, dove ha lanciato di fatto Tosi come l'anti-Renzi del centrodestra, con queste parole (riportate dal giornale on line L'intraprendente ): «La spinta di Tosi è fondamentale per guidare il centrodestra, con la componente civica che è decisiva. Lo dico da leghista che ha sempre vissuto nel partito. Ci saranno resistenze enormi, ma ce la faremo. C'è molto da fare per rilanciare il centrodestra, ma noi sappiamo che Tosi c'è la può fare». Insomma un endorsement in piena regola, che non è passato inosservato nel Carroccio. E Salvini?A Milano, e altrove in Lombardia, presto ne potrebbero nascere altri, dopo un incontro che ha scatenato un bel po' di sospetti dentro la Lega nord di Matteo Salvini (che vola nei sondaggi e che, secondo Ixè-Agorà, sorpassa in popolarità Grillo piazzandosi secondo dietro Renzi). I consiglieri del gruppo civico maroniano in Regione Lombardia (gruppo a cui è iscritto lo stesso presidente Maroni) hanno invitato Tosi al Pirellone per un incontro (invito non esteso alla Lega, racconta l' Huffington Post ), avvenuto giovedì, per sostenere l'azione politica di Tosi a livello nazionale, il suo programma contenuto nel manifesto «Ricostruiamo il Paese», e quindi la sua corsa a candidato premier in quota Lega in un'eventuale rosa di nomi del centrodestra. É vero che il «patto» non scritto al congresso federale che elesse Salvini leader del partito, prevedeva che sarebbe stato Tosi il candidato premier della Lega. Ma negli ultimi tempi, anche per via dell'ottimo risultato incassato dalla Lega alle Europee (6,15%) e dei sondaggi che la danno oltre l'8%, il segretario Salvini sembra allettato dall'idea di essere lui, e non Tosi nè Maroni, l'anti-Renzi a destra («Io futuro candidato premier per il centrodestra? Può essere, non vedo l'ora di sfidare Renzi» dice in radio).

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