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CasaPound Napoli: chiuse le indagini per 30 persone. La Cassazione ripristina i reati associativi

La Procura di Napoli ha chiuso le indagini sul gruppo di estrema destra Casapound, all’interno del quale, nel gennaio del 2013, furono arrestate dieci persone con l’accusa di aver organizzato e pianificato scontri di piazza a Napoli nel 2011 e di aver partecipato a numerose aggressioni nei confronti di avversari politici. Una trentina gli avvisi notificati; tra i destinatari figura Emanuela Florino, figlia di Michele, ex senatore di An.  
A quest’ultima e ad altri nove indagati, era stata notificata già nel 2013 un’ordinanza di custodia cautelare per una serie di episodi tra i quali alcuni pestaggi e un accoltellamento ai danni di giovani di sinistra, avvenuto durante la campagna per le ultime amministrative, davanti alla facoltà di Lettere della Federico II.  
Tra le contestazioni resta quella di associazione sovversiva, che era stata annullata dal Riesame ma ritenuta invece valida dalla Cassazione, cui il pm Luigi Musto aveva fatto ricorso. Proprio l’attesa del responso della Suprema Corte ha fatto in modo che i tempi delle indagini preliminari si dilatassero.  
 Agli indagati la Procura contesta a vario titolo anche i reati di banda armata, detenzione e porto illegale di armi e materiale esplosivo, lesioni a pubblico ufficiale e attentati incendiari. C’è anche una contestazione aggiuntiva: uno degli indagati deve anche rispondere del danneggiamento di tre fontane pubbliche nelle quali il 23 gennaio 2009 fu versata una sostanza rossa. 
FONTE: LA STAMPA

Qui potete sentire le mie obiezioni alle accuse di banda armata e associazione sovversiva: con tutto il rispetto per la Cassazione le accuse restano del tutto inconsistenti
Qui invece la rassegna dei giornali on  line: il mattino, la repubblica, il corriere del mezzogiorno.

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