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Il corsivo/ Il sindaco rivoluzionario, la nozione di capitale e qualche problema sul programma


Emozioni e onesta' non ci sono nel PIL,con il denaro pensate di comprare tutto,i lavoratori si prenderanno il capitale per darlo al popolo
Non sottovalutate la forza rivoluzionaria delle idee e dei cuori,non vi salverete nei vostri salotti del potere,scasseremo i poteri occulti
Non ci faremo piegare:onesta',dignità,orgoglio,amore non hanno prezzo.Daremo una bella lezione a chi ci vuole piegare e a chi ci ha tradito!
Ho ereditato 1,5 miliardo euro di debiti,il governo ha tagliato 350 milioni,il sacco di Napoli,non e' giusto che paghiamo noi e i cittadini!
(umt) Ieri sera il sindaco di Napoli era in vena di pedagogia rivoluzionaria e così si è scatenato in una rapida sequenza di quattro messaggi quattro su twitter da leggere (ovviamente) dal basso verso l'alto. E' un esercizio  di stile complicato essere folgoranti in 140 battute ma è altrettanto evidente che ci vuole un talento particolare per scrivere un nonsense come: "i lavoratori si prenderanno il capitale per darlo al popolo".
Il professore Vasquez, che ha insegnato tanti anni storia e filosofia, dovrebbe forse dare qualche ripassata al vulcanico ex magistrato, cominciando a spiegargli che il capitale non è un gruzzolo di soldi ma un rapporto di produzione. 
Ci sono arrivati persino i Nomadi, che in una ballata del secolo scorso, "Riverisco" (dedicato alle vicende del "porcaio dell'arconte") riescono in due folgoranti ottenari a spiegare che "il denaro è un'astrazione della fabbrica di merci". E c'è molto più pensiero critico in due versi di questa canzonetta che in tanto clangore barricadero. 
L'unica notizia buona, da Napoli, riguarda i camerati. Dal programma rivoluzionario è stata infatti espunta la priorità antifascista. Con tutti i tombini otturati - come è emerso dalla catastrofe dei trasporti urbani al primo acquazzone d'autunno - risulta problematico ricacciare i "topi neri" nelle fogne

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