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Assolto l'assessore all'immigrazione arrestato con l'accusa di sequestro e violenze su un rumeno

Sono passati quattro anni e mezzo ma alla fine il tribunale ha respinto le accuse contro l'assessore all'immigrazione del comune di Palazzo San Gervasio accusato di violenze a un dipendente. Segue l'articolo del settembre 2012 che ovviamente non ha trovato riscontro negli esiti processuali...


(umt) E' veramente triste indossare i panni della Cassandra. Non era ieri ma qualche anno fa quando sottolineavamo - scatenando i rodimenti delle Vestali dell'antirazzismo - che le viscere dell'Italia profonda non avevano più bisogno dei mostri naziskin per catabolizzare la violenza xenofoba.
Ricordo ancora la faccia stranita di Gad Lerner quando, discutendo in trasmissione del duplice omicidio di Firenze, sottolineavo come al corteo antirom degenerato nel pogrom delle Vallette - una caccia allo zingaro innescata da una falsa denuncia di stupro di una ragazzina oppressa da genitori ossessionati dalla tutela della sua verginità - fosse presente anche la segretaria democratica di Torino.
E' del mese scorso, invece, l'arresto in Liguria di tre brave persone che hanno massacrato di botte un maghrebino sospettato di ripetuti furti in paese. In quel caso la sorpresa per la vivace solidarietà espressa dal consigliere regionale dell'Udc fu subito attenuata dalla scoperta che il soggetto in questione aveva lunghi precedenti politici leghisti.
Stavolta tocca parlare di Palazzo San Gervasio. Questo paese agricolo dell'area nord-orientale della Basilicata. Balza ogni estate ai disonori della cronaca perché, essendo l'area di più intensa coltivazione del pomodoro, ospita ogni anno un indegno campo temporaneo per gli immigrati.  Ieri è stato arrestato l'assessore alle attività produttive e all'immigrazione, esponente di una lista civica riconducibile al Partito democratico: è un noto imprenditore ed è accusato, insieme a un complice, di aver sequestrato e torturato un ex dipendente rumeno, sospettato di aver rubato un trattore. Gli hanno concesso gli arresti domiciliari. Il sindaco, candidato dal Pd, e i colleghi consiglieri comunali hanno espresso pronta solidarietà: all'arrestato, non alla vittima.

4 commenti:

  1. Voglio sperare che l'Assessore sia stato accecato da un momento d'ira incontrollabile, se così non fosse la cosa è davvero brutta, molto brutta.....

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  2. Aggredire violentemente una persona solo perché si sospetta abbia compiuto un reato è una cosa certamente barbara, però non vedo cosa centri con il razzismo di quelli che ce l'hanno con gli stranieri a priori.

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  3. L'ira incontrollabile, Astronik, non è una giustificazione, se così fosse i palazzi del potere non esisterebbero più da tempo ( per l'ira incontrollabile dei cittadini, ovviamente). La realtà è che il razzismo è tutt'altro che sconfitto; oggi è più lurido e strisciante che mai perché si nasconde in un falsissimo senso di fratellanza che riesce a sopravvivere solo fin quando ci si sente superiori ( io sono buono con te, perché tu comunque sei inferiore)e fin quando non ci serve un capro espiatorio.
    AnnaRG (PS non ho capito come si fa a postare commenti non anonimi su questa piattaforma)

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  4. @AnnaRG
    Il razzismo, se con questo si debba intendere il disprezzo di qualsiasi essere umano di razza diversa, è tutt'altro che amministrabile con decreti, lavorii culturali, bombardamenti mediatici, galera etc.
    Sarebbe come definire il termine "guerra" come un qualcosa di gestibile, arbitrario, annullabile per decreto o con la pena detentiva.
    L'essere umano gode, per sua natura, di uno strato istintivo di "ignoranza invincibile". Sicché non potrete mai dirgli che "le razze non esistono", non potrete imporre un comportamento conforme ad una idea; ci sarà sempre il fenomeno che farà saltare le programmazioni mentali. Ci sarà sempre quella forma particolare che intaccherà le previsioni, che farà saltare i cancelli dorati di una umanità costruita con i lego, che spaccherà in mille pezzi i paradigmi culturali imposti a reti unificate.

    Cerchiamo quindi di essere obiettivi.

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