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Ancora al lavoro i dannatori della memoria: danneggiata al Pigneto la targa per Zicchieri


(umt) Ha ragione Luca Telese: non ci può essere una memoria condivisa in questo Paese perché, come ha spiegato in una bella intervista al "Secolo d'Italia" sul caso Giralucci-Cabona, "gli anni di piombo non sono stati mai metabolizzati, ma rimossi dal nostro immaginario". Dopo la scritta mortifera che esalta Acca Larentia, comparsa qualche giorno fa al Mamiani e cancellata dai militanti di Lotta studentesca, e lo sfregio alla targa stradale, che dedica un viale di Villa Chigi a Paolo Di Nella, oggi è stata la volta della insegna che dedica i giardini di piazza dei Condottieri al Pigneto a Mario Zicchieri, collocata l'anno scorso dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Lo ha reso noto il presidente della commissione Cultura e Toponomastica del consiglio comunale, Federico Mollicone


2 commenti:

  1. Perché meravigliarsi che queste iene, intrise di odio teologico-ideologico giacobino,non risparmiano targhe e simboli nostri? Per il semplice motivo, che questa repubblica è nata dalla guerra civile del 43-45, ha continuato con lo stesso odio negli anni di piombo. I fascisti e neo fascisti, agli occhi di simili trogloditi non sono umani avversari politici, ma bensì l'incarnazione del "male assoluto", da sterminare.Una costante che ho notato nei commenti dei vari blog antifascisti in rete, da parte degli utenti, è che fu un errore risparmiare la vita ai fascisti della RSI nel 1945, che l'amnistia Togliatti non si doveva fare. In pratica rimpiangono le giornate radiose delle stragi di repubblichini e gli anni di piombo, in cui si potevano organizzare impunemente, dei safari urbani con la relativa caccia al neofascista.Altro che pacificazione e riconciliazione, i veri nostalgici sono costoro.

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