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Piccoli cultori dell'odio spaccano la targa commemorativa di Paolo di Nella

di Giuseppe Parente 
La targa commemorativa di Paolo Di Nella, giovane militante del Fronte della Gioventù morto nel 1983 dopo una settimana di coma per un colpo di spranga alla testa è stata spaccata a martellate. 
A denunciare questo ignobile atto è Cesare Giardina, presidente romano della Giovane Italia, raggruppamento giovanile del Popolo delle libertà, principale partito del centro destra italiano che con una nota, diffusa alla stampa ha dichiarato : “per l’ennesima volta, la nostra città ha dovuto subire un atto di violenza gravissimo, avvenuto nel Parco di Villa Chigi. Paolo Di Nella, era un ragazzo come noi, che ogni giorno donava la sua giovinezza all’impegno politico ed al servizio dell’altro, ed è stato ucciso mentre attaccava dei manifesti con il quali si richiedeva la riqualificazione di Villa Chigi”. 
Non poteva non mancare l’intervento del sindaco di Roma nonché leader della destra sociale all’interno del Popolo della Libertà, Gianni Alemanno che ha dichiarato : “ieri una scritta ingiuriosa ed offensiva contro i morti di Acca Larentia, oggi la distruzione a martellate della targa commemorativa di Paolo di Nella, la nostra città non si merita questi brutti segnali di odio politico e di intolleranza, resi ancora più detestabile dal fatto che si rivolgono contro la memoria dei morti, per i quali, al di la di ogni credo politico, deve essere sempre portato rispetto. In qualità di primo cittadino, desidero inviare la mia solidarietà alla famiglia di Paolo di Nella, vittima di una stagione di violenza politica che non deve più tornare.  L’armonia sociale e la corretta dialettica politica si formano attraverso il ricordo ed il riconoscimento degli errori del passato". 
Il danneggiamento della targa commemorativa di Paolo di Nella costituisce,senza ombra di dubbio, una barbarie senza precedenti, che oltraggia la memoria di uno dei tanti innocenti figli di Italia, uccisi da un odio cieco provocato dagli strateghi della tensione. 
Paolo Di Nella, fu omaggiato anche dall’allora presidente della Repubblica, Sandro Pertini, mentre i suoi carnefici rimangono ancora senza un nome, nonostante i processi effettuati.






4 commenti:

  1. E' l'azione di un demente esattamente come quella di chi qualche anno fa, nel 2007 ha bruciato la targa e la foto sotto la casa di Valerio Verbano.

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  2. Troppi cani sciolti? O nessuno riesce a tenere i propri cani al guinzaglio?

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  3. non tutti i mali vengon per nuocere...così forse sarà la volta buona che potrà essere sostituita con la corretta dicitura. "VITTIMA DELL'ODIO ANTIFASCISTA"

    Flavio

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