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Verso il 2 agosto/ Ma la suocera di Bolognesi è una vera vittima della strage della stazione

(umt) Antonella Beccaria ci sta prendendo gusto a confutare Enzo Raisi (nella foto) sulla pista tedesco-palestinese per la strage alla stazione di Bologna. Oggi, in un pezzo del Fatto, dedicato alla gaffe di Valerio Fioravanti, su "Bolognesi vittima abusiva" rilancia 
Bolognesi torna sulla questione della suocera, sollevata in mattinata anche dal parlamentare Fli Enzo Raisi in una conferenza stampa che si è tenuta nella sede della Provincia di Bologna. Qui Raisi aveva puntato il dito contro Bolognesi accusandolo di aver “inventato la storia della suocera, morta 3 anni dopo” e mettendo in dubbio la sua titolarità di presidente dell’associazione vittime.
La risposta è che Vincenzina Sala “è morta sul colpo e il riconoscimento lo abbiamo fatto mia cognata e io alle 2 del mattino del 3 agosto, nell’obitorio di via Irnerio. C’erano già stati degli altri parenti, ma quello ufficiale lo facemmo noi dopo averla cercata per tutto il giorno tra ospedali e camere mortuarie”. Inoltre, aggiunge Bolognesi, altri componenti della famiglia sono stati coinvolti dallo scoppio, il suocero Umberto, la madre e il figlio che all’epoca aveva 6 anni, ricoverati in gravi condizioni rispettivamente all’ospedale Rizzoli di Bologna e al Maggiore. “Loro sono sopravvissuti, ma hanno riportato percentuali di invalidità superiori dall’80%”.
 Già nei giorni scorsi Antonella - è un'amica e un collega con cui c'è un forte rapporto di scambio professionale a prescindere da alcune notorie divergenze di vedute e quindi non faccio finta di usare il lei per prendere una distanza umana che non c'è - aveva contestato un altro elemento del castello accusatorio: 
Dunque Raisi da Cancellieri vuole sapere “se sapere se esistono verbali, rapporti o atti della polizia giudiziaria o della stessa magistratura che riportano il ritrovamento del diario personale e della carta di identità di Mauro Di Vittorio fra le macerie della stazione ferroviaria di Bologna”. E più esplicito aggiunge a Libero Reporter di voler “fare chiarezza sul depistaggio operato da più soggetti [...], visto che dagli accertamenti compiuti risultano falsi sia il racconto del processo di identificazione pubblicato dal sito ufficiale dellʼAssociazione dei familiari delle vittime e da alcune testate giornalistiche”. 
“Non cʼè niente di falso e non ci siamo inventati niente”, ribatte Paolo Bolognesi, presidente
dellʼAssociazione dei familiari delle vittime. “Ciò che cʼè sul nostro sito proviene da una serie di speciali che fece Il Resto del Carlino. Dopo lʼesplosione il quotidiano organizzò un fondo per la solidarietà e per incentivare le donazioni raccontò le storie delle vittime parlando con le famiglie di ciascuna e quelle storie sono state poi riprese sul nostro sito. Lʼiniziativa dellʼonorevole Raisi non me la spiego da un punto di vista tecnico-legale, ma sembra un tentativo di gettare fumo seminando false incertezze sullʼintera vicenda”. 
C'è infine da segnalare l'articolo del "Resto del Carlino" di ieri, a proposito delle iniziative politico-giudiziarie dell'onorevole Raisi sulla strage di Bologna dà ampio risalto al ruolo giocato da Fascinazione nel dibattito sulla pista tedesco-palestinese. 
A sostegno della sua ricostruzione Raisi cita anche l’intervento a difesa di Di Vittorio che l’ex brigatista Sandro Padula (ex marito di Margot Frohlich) ha postato sul blog ‘FascinAzione’ di Ugo Maria Tassinari, a commento di una recente intervista rilasciata da Raisi su questo tema alla stampa locale. 
“Di Vittorio faceva parte di un collettivo collegato con il gruppo di Via dei Volsci e di Daniele Pifano che aveva a sua volta aiutato Saleh e l’Fplp”, sostiene Raisi, smentito pero’ dallo stesso Sandro Padula che, sempre sul sito ‘FascinAzione’ scrive che “non risulta minimamente che il ventiquattrenne Mauro Di Vittorio avesse mai fatto parte del Collettivo del Policlinico in cui militavano i tre autonomi arrestati ad Ortona”. Infine, il tassello del diario di Di Vittorio che, riferisce ancora Raisi, “e’ citato sempre nel sito dell’associazione, ma che in realta’ non e’ mai stato ritrovato”. 
Ci fa piacere. E siamo orgogliosi di aver dato parola a Sandro Padula, che ha qualcosa da dire. Ma con lo stesso orgoglio rivendichiamo l'approccio assolutamente bipartisan del blog, che ha dato ampio spazio a chiunque avesse voce in capitolo. In particolare, siamo stati i primi a: 
- rilanciare la prima intervista di Enzo Raisi, caduta nel totale silenzio
- segnalare il caso paradossale che il presunto sospetto (o vittima sacrificale, secondo la più recente ipotesi del parlamentare futurista) sia il fratello della donna che, dialogando con i coniugi Fioravanti condannati per la strage, ha aperto loro la porta della libertà condizionata;
- evidenziare le inquietanti coincidenze tra la fantasia romanziera di Loriano Macchiavelli e gli scenari proposti dalla controinchiesta Raisi.


5 commenti:

  1. Stimo l'approcio bipartisan sulla questione però Raisi con le sue cazzate senza un minimo di documentazione è qualcosa al di là del bene o del male...
    Tra l'altro l'avvocato di Carlos se non sbaglio é italiano quindi se avesse avuto qualcosa da dire l'avrebbe detta da anni.

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  2. Carlos ha già detto chiaramente che i neofascisti con la strage non c'entrano.Nonostante e contro Raisi e la pista palestinese che farebbe tanto politicamente corretto.Secondo il suo autorevole parere furono implicati la CIA e il Mossad.Naturalmente questo sconvolge lo scenario dei vari segugi, i quali più che un ruolo di portavoce dei familiari delle vittime, sono paragonabili a dei cecchini, il cui compito principale è sparare a vista ad alzo zero, contro chiunque si azzardi a non ripetere, come un pappagallo ammaestrato, la solita vulgata partigiana.

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  3. Il bello è che nessuno si degna di notare che nell'estate del 1980 vennero fatte esplodere diverse bombe, due a Malta, contro rappresentanze libiche, un tentativo di affondare la fregata libica Assawari, a Genova, nell'ottobre 1980 e infine la distruzione di ripetitori radio nell'Isola D'Elba, avvenuto a pochi giorni dalla strage di Bologna. In tutti questi casi, autori degli attentati, furono i servizi francesi.

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  4. Oggi, 2 agosto 2012, alle 6.45 il giornalista di Repubblica così incline al successo e poco all'obiettività veniva intervistato a Uno mattina rai uno...nessun contradittorio...verità precostituita, solo l'intelligente e bella conduttrice a lanciare dubbi...uno schifo...lei lavora a Porta a porta, speriamo che Vespa faccia un giorno una più onesta trasmissione sul fatto, invitando giornalisti ed esperti più obiettivi...verità e giustizia, solo questo voglio

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  5. A me Bolognesi non sta simpatico, un po come tutte le vittime e i martirologhi in generale. Detto questo credo vada detto che non solo la suocera fu una vittima ma che anche la moglie, il suocero e il figlio allora bambino riportarono delle invalidità a causa delle ferite per lo scoppio della bomba.

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