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Rivolta nella Destra campana contro il consigliere regionale Aveta

di Giuseppe Parente
Il movimento politico de la Destra nella regione Campania non vive giorni tranquilli e felici. Nei giorni scorsi la quasi totalità dei dirigenti nazionali del Movimento in Campania, aveva inviato un documento sot-toscritto da ben 18 componenti del Comitato Centrale al segretario nazionale Francesco Storace, per sollecitare l’urgente indizione del congresso regionale del partito, manifestano severe e serie critiche circa l’attuale condizione dell’organismo che è in capo all’unico consigliere regionale eletto alle ultime elezioni regionale, Carlo Aveta.
I diciotto firmatari del documento, dopo aver eccepito una sorte di paralisi politica ed organizzativa del partito in Campania, hanno evidenziato  una oggettiva incompatibilità fra l’incarico istituzionale di consigliere regionale e quello di segretario regionale del partito, accompagnata da una mancanza di volontà alla quale si aggiunge l’incapacità politica di sostenere, in un contesto difficile per la società campana e nazionale, le istanze e le buone battaglie della destra sociale per Napoli, per la Campania e per il Sud Italia,
Per questo motivo, in occasione dell’ultima visita a Napoli, il segretario nazionale della destra Francesco Storace, ha deciso di affrontare la questione personalmente convocando una riunione dell’assemblea re-gionale del partito che ha avuto esiti negativi, in quanto i firmatari del documento, hanno abbandonato l’aula in segno di protesta in quanto non hanno ricevuto risposte alle loro istanze.

4 commenti:

  1. Purtroppo questa volta l'ottimo Giuseppe Parente nel suo articolo non dice tutta la verità. La ragione del documento dei ben 18 dirigenti nazionali celano una battaglia che non è regionale , ma bensì nazionale. Lo scontro tra il sig, esposito e il segretario nazionale Storace e il motivo prevalente , il primo dopo che il segretario nazionale non lo ha incluso nello stretto direttivo del partito si è scatenato in una guerra senza esclusioni di colpti , come suo solito. Mi sembra strano che ora i ben 18 dirigenti nazionali scoprono che il consigliere Aveta non ha i requisiti per condurre il partito a livello regionale, quando furono proprio loro con una manfrina -a capo il sig. esposito. a farlo nominare da Storace. Forse l'unica colpa del dott. Aveta è stata quella adi non cedere a richieste personali e familiari ?
    Caro Giuseppe Parente, legga bene nella storia di certi personaggi e per onore della verità senta anche l'altra campana.

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  2. Caro anonimo,
    nei miei articoli parlo esclusivamente di politica,non di pettegolezzi degni di giornali scandalistici tipo Novella 2000.
    I diciotto sottoscrittori del documento, esprimono una posizione di buon senso, in un partito normale l'unico eletto in consiglio regionale non fa anche il coordinatore regionale per un ovvio motivo, non può svolgere al meglio entrambe le funzioni.
    Rimango come sempre disponibile a sentire quella che caro anomimo chiami altra campana,il mio numero di cellulare è noto a molti, la mia mail pure...

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  3. .....La Russa in An oltre che coordinatore nazionale, era deputato e pure Ministro. E correva l'anno 2008-2009. Mi sembra molto ma molto piu' impegnativo di coordinatore regionale e consigliere (regionale). Ma giustamente caro Giuseppe ( mi permetto queste confidenze per la vicinanza di idee social-popolari che abbiamo) si parlava di An. Apppunto, come dicevi, Non propriamente un partito normale.................................

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  4. Caro Peppe, la totalità (tranne Aveta) dei segretari regionali campani sono parlamentari e trascorrono a Roma tre giorni alla settimana... non credo sia questo il problema. Esposito si era costruito un giocattolo dello 0.8/1.0%, utile alle sue esigenze e a quelle di pochi altri. Sembra che Aveta voglia tentare di far crescere il partito (credo sia spinto anche da spirito di sopravvivenza), visto che la Destra in Campania di fatto non esiste. Ovviamente la crescita rischia di far emergere la nullità di quella che si definisce classe dirigente ma che è lontana anni luce dall'idea di gestione ed organizzazione di un partito.

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