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L'infedele e la strage di Firenze/3: ma può esistere un fascismo soft?

E veniamo allo showdown finale. A domanda precisa di Lerner (non ricordo quale :-) ) replico: Per quello che li conosco quelli di CasaPound sono bravi ragazzi. Espressione paternalistica e anche un po' qualunquista, ma che dava il senso di escludere la possibilità di una loro condivisione, e tantomeno di un ruolo di ispirazione, del delitto dell'odio di Firenze. Di fronte all'evidente disorientamento del conduttore ho provato a spiegargli la cosa attingendo al pozzo della comune esperienza: "E comunque, Lerner, noi lo sappiamo che non sempre chi ha praticato la violenza politica è una brutta persona".  A dir il vero mi sarei aspettato una replica più dura, ma evidentemente aveva altre priorità ...
Nell'intervallo pubblicitario e poi a fine trasmissione questo mio ragionamento è stato radicalmente contestato, in forma rispettosa ma sostanzialmente dura, da uno dei senegalesi che mi circondava in trasmissione, lo scrittore che sedeva alle mie spalle. Alle mie argomentazioni, che ho riassunto nel post precedente, ha replicato: "Ma tu stai dicendo che esiste un fascismo soft. Non è possibile". Un'obiezione ultimativa. E quindi io mi chiedo: esiste, può esistere, a prescindere dall'umanità dei suoi militanti, un fascismo senza dottrina della razza né ossessione della questione immigratoria? Una questione non banale. Su cui toccherà interrogarsi e riflettere...
(3-fine)
Qui la prima e la seconda parte.

33 commenti:

  1. Il fascismo di Berto Ricci, ad esempio. E non solo, gli esempi potrebbero essere molti altri. E' la consueta dicotomia fra regime e movimento, oppure fra patrimonio culturale e ideale e esperienza storica. Può esistere un comunismo che non finisca con i gulag e le carestie nordcoreane?
    Lo so, è abbastanza banale, ma altrimenti non se ne esce più...
    Giorgio

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  2. Sai benissimo che esiste ed e' sempre esistito....Saluti!

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  3. oramai con fascismo si intende tutto e di tutto..da BERLUSCONI a FORZA NUOVA...

    b.d.

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  4. "un" fascismo senza dottrina della razza e questione immigratoria? Pazienza per il secondo punto perché erano altri tempi e quindi è troppo facile, ma non mi risulta che "il" (non è necessario cercarne "un") fascismo (sì, proprio quello... le camicie nere, il Duce, eccetera) contemplasse qualsivoglia dottrina della razza quando è nato e si è affermato. O si parla di ariani, negri ed ebrei nel 1919, nel 1922, nel 1928?
    In sostanza, un fascista, che si rifaccia all'idea fascista, può tranquillamente non essere sfiorato nemmeno da una qualsiasi idea razzista senza per questo essere in contraddizione.

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  5. e se ci domandassimo "ma siamo poi così sicuri che il Fascismo sia il magazzino di tutte le brutture? non è che per caso sia la più grande esperienza del Mediterraneo? il Fascismo per sua definizione non può essere soft, semmai è grandezza, avventura e chiesa di tutte le eresie."

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  6. Il fascismo soft senza dottrina della razza né ossessione della questione immigratoria esiste già: negli Stati Uniti.
    Il fascismo duro e puro, con la dottrina della razza e l'ossessione della questione immigratoria esiste già: in Israele.
    Mi hanno detto che ad un certo punto Gad, riferendosi agli ebrei, è uscito con: "il mio popolo".
    Vogliamo interrogarci e riflettere sulle doppie appartenenze, sulle doppie fedeltà, sull'identità razziale legata al concetto di "popolo", che, fuori dal linguaggio religioso, ha un preciso significato politico di fedeltà al nazionalismo ebraico - in questo caso - e che ha nel sionismo realizzato la sua costruzione ideologica?
    Perché lo stato costruito in Palestina ha l'ossessione di essere riconosciuto come "Stato Ebraico", cioè razzialmente definito e fondato,
    senza che nessuno abbia da obiettare nulla?
    Potremmo chiedere a Lerner perché Israele ha l'ossessione immigratoria, legata ai profughi palestinesi... perché se fosse permesso loro di rientrare nelle terre che furono loro sottratte con la forza, snaturerebbero la caratterizzazione razziale dello stato ebraico.
    Nei paesi dell'Est Europa, dopo la fine del comunismo, la prima necessità è stata quella di fissare anche con il sangue le delimitazioni dei singoli popoli nei singoli territori.
    O si stabilisce che per qualcuno c'è un diritto inalienabile a far si che la terra e la stirpe non subiscano variazioni di rilievo, oppure dovremmo fissare quanto sia possibile snaturare le caratterizzazioni di una nazione, legandole non solo alla capacità ricettiva in relazione all'impiego e all'alloggio ma anche alla capacità di assimilazione culturale e morale senza produrre allarme sociale negli autoctoni.
    Oppure possiamo aderire al modello anglosassone, fondato sulla politica del caos razziale in casa e sulle fratture etniche in geopolitica: scelta dettata dal fatto che l'élite governerà sempre, la classe media può essere sacrificata, la classe operaia schiacciata, le minoranze represse nel sangue. Fascismo soft, appunto...

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  7. A me sembra una domanda stupida, ma che ci può stare come argomento polemico in una discussione informale. Non capisco, invece, perché gli dai questa importanza tu...

    Di fatto un fascismo che non trattasse questioni razziali è esistito eccome, mentre per quel che riguarda la "ossessione immigratoria" la questione non si pone, dato che il fascismo storico non conobbe il problema e che quindi ogni posizione in merito è da inventare.

    Del resto sei abbastanza acuto da capire che può esistere un fascismo con preoccupazioni anche "razziali" ma non necessariamente violento, mentre può esisterne uno non razzista ma violento (ammesso che la violenza debba essere uno spartiacque e che tale spartiacque debba valere solo per il fascismo).

    Insomma, la questione è molto più complessa della banalizzazione fascismo "buono" antirazzista/fascismo "cattivo" razzista...

    Adriano

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  8. La questione potrebbe essere irrilevante. Ha a che fare con le opinioni, con le moltitudini dei fasci.
    Il Fascismo è uno solo. Il suo unico interprete fu il Duce, il quale sapeva come tirare le redini al suo fascio di verghe. Per ragioni di opportunismo purtroppo appoggiò le ragioni del pangermanesimo estranee alla temperanza della stirpe italico-romana.
    Ma la congiuntura storica che permise quel matrimonio, al di la del ben e del male, fu davvero una disgrazia per l'Italia e che purtroppo ebbe le sue ripercussioni in certo neofascismo.
    La domanda che ci dovremmo porre è: prescindendo dai neo-fasci
    quale Fascismo sarebbe possibile oggi, in tempo di "pace" relativa ? Per quello che riguarda la questione "razziale" io mi ritrovo nelle posizioni di socialismo nazionale
    http://socialismonazionale.files.wordpress.com/2011/12/335251_112954385488310_100003212463320_70626_569273657_o.jpg

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  9. per i "giusti" i fasciti devono essere solo brutti e cattivi.

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  10. Ma sopratutto si può essere di destra, magari pure di destra radicale, senza dover per forza rientrare nel lieto mondo del neofascismo?

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  11. fascismo e' aderire a un gruppo qualsiasi

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  12. Mi sembra che Ugo ponga la domanda giusta, e Casa Pound non riesce a fare chiarezza a sufficienza. I riferimenti che sento fare sono e restano ambigui se non se ne analizzano gli errori storici, altrimenti restano dei santini. Marinetti forse era contrario alle leggi razziali ma con tutto il suo vitalismo futurista ha fatto tutte le guerre d'aggressione, dall'11 al '42 ed è morto sul lago di Como aderendo alla R.S.I. Berto Ricci è pure morto in una guerra coloniale. (E le avventure coloniali non sono estranee all'elaborazione del pensiero razzista: Libia, Eritrea , Somalia, Etiopia, e cominciano ben prima dell'alleanza con la Germania). Bottai è un fine intellettuale, anche lui viene dal volontarismo interventista della I guerra mondiale, ma non esita nel '38 ad applicare le leggi razziali alla scuola. E Pavolini? Fino in fondo con i tedeschi. Se c'è qualcosa che quelli di Casa Pound vogliono salvare dell'esperienza vissuta da alcune figure storiche nel fascismo dovrebbero abbandonare il riferimento religioso a un presunto puro fascismo, all'interno del quale ci può stare di tutto, anche Casseri (ideologicamente, dico, non come responsabilità diretta).
    Alessandro

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  13. Esiste si, il fascismo universale e non razzista, la canzone "Faccetta nera" è il suo esempio più facile e "commestibile" alla visione generalistica delle coscienze appiattite dalla mediocrazia. Il fascismo ebbe un'involuzione successiva.

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  14. Prima bisogna distinguere 2 cose assolutamente estranee una all'altra: destra e fascismo.
    Nella destra ci può essere un pò di tutto (berlusconi, Fini, Borghezio, Casini), il fascismo dovrebbe essere un'idea intransigente, rinnovabile nei metodi ma non nella sostanza, in cui può esistere modernità e prograsso a patto che non si travalichi il punto fermo TRADIZIONE.

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  15. C' è poco da interrogarsi, il fascismo senza ossessione del diverso c' è e si chiama CasaPound. Ma, è da sottolineare, non ci siamo inventati un altro tipo di fascismo, Gianluca una volta disse in un intervista: "c' è chi parte da prima di Fiuggi, chi da dopo Fiuggi, noi partiamo da San Sepolcro". Il resto sono degenerazioni della dottrina fascista.

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  16. Questa vecchia idea che il fascismo senza le leggi razziali sarebbe "soft", oltre a essere un classico del peggior qualunquismo italico, è una sonora sciocchezza. Il fascismo sansepolcrista quindi sarebbe soft? Dottrina della razza, di sicuro, non ce n'era.

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  17. Giochiamo a capirci.
    C'è il comunismo libertario e c'è Stalin ma la storia del comunismo reale non può prescindere dai processi di Mosca e dal gulag.
    certo c'è stato il sansepolcrismo, il Concordato, l'Impero e le leggi razziali. E oggi ogni fascista immaginario si può costruire il proprio patchwork miscelando i diversi ingredienti. Diverso però il ragionamento sulla definizione storica: quali sono gli elementi essenzialmente intrinseci al fascismo? E senza dubbio io mi sento di rispondere che è inimmaginabile un fascismo senza volontà di potenza...

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  18. Questa è una domanda posta meglio. Nel mio commento precedente mi riferivo alla vulgata nazionale per cui il fascismo fino al 1938 può essere inserito nella categoria della "democrazia minore", per usare una recente definizione dell'ultimo che ha citato la trita frase mussoliniana sull'inutilità di governare gli italiani. Se invece si cercano delle caratteristiche definitorie, l'affermazione che il fascismo senza volotà di potenza sarebbe inimmaginabile mi sembra condivisibile. Si esclude quindi autorevolmente, direi, la possibilità di un fascismo soft. Se poi i gulag sono imprescindibili dalla storia di un fenomeno complesso e differenziato come il comunismo, a fortiori le leggi razziali sono imprescindibili dalla storia di un fenomeno tutto sommato molto più semplice e (storicamente e geograficamente) limitato come il fascismo.

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  19. Ugo,
    la volontà di potenza è una ingrediente di tipo filosofico, che lega ad esempio
    la popolazione dei Watussi africani, razzisti da sempre rispetto ad altre tribù allogene, le stirpi davidiche originarie ed il sionismo, la Nazione Araba e Nasser, il nazismo, il Comunismo Stalinista, il Metacapitalismo apolide multinazionali con le sue vision " elitarie e messianiche totalizzanti ", il Wasp criptoprotestante, fino al testosterone maschile ed arcigno delle moderne curve da stadio ecc. ecc. ecc.

    Parlando di "Volonta di Potenza" , stai usando una categoria filosofica e pre-politica in cui c'è dentro " tutto ed il contrario di tutto ".

    La Rivoluzione marxista internazionale aveva in se' tanta di quella volontà di potenza e sopraffazione, che il neofascismo piccolo-italico ha fatto ridere in confronto.

    La volontà di potenza espressa dall'ideologia sistemica e totalizzante dall'estrema sinistra negli anni 70' e centovoltemille superiore a quella di difesa espressa dallo spontaneismo armato dei NAR.

    Se vogliamo approfondire "il tema seriamente", allora partiamo dallo slegare alcune categorie filofofiche come la " volontà di potenza" dai vari contesti. Casseri non ha alcuna volontà di potenza nell'atto che compie , e non ha volontà di potenza nemmeno quando scrive di fantasy, dubito fortemente che lo stesso Brevick conosca mezza pagina dell'Anticristo di Nietzsche mentre Ti posso garantire che Curcio la Baider Mheinof Pol pot , Castro , Che Guevara e Carlos hanno espresso VERA VOLONTA' DI POTENZA in tutta la loro vita , così come le maggioranza ZULU sudafricane mentre massacravano allegramente per anni la minoranza BANTU' in nome del loro " presunto e particolare razzismo" ...

    Esiste una " tragicità intrinseca in alcune leggi di natura che spesso si trasferiscono damblè alla sociologia , e questa tragicità che puo' essere tranquillamente mediata e controllata perfino da Ideologie Autoritarie e non razziste ( come è stato lo Stato Fascista Italiano) ... e paradossalmente fatta esplodere e praticata da Ideologie ultra-democratiche e universaliste ( come per esempio i modelli espressi dalle religiosità monoteiste e dai derivati marxisti e neocapitalisti ) ...

    Scusa ma è proprio la sinistra che mi ha dato gli strumenti di analisi della complessità antropologica, sociologica, e metapolitica, la sinistra mi ha aiutato a demolire i soliti luoghi comuni ...

    Non esiste una "universalità delle morali" ne un concetto di razzismo universalmente inteso ...
    Superficiale e oltretutto inutile è confondere infine " il razzismo dottrinario con la xenofobia plebea " ...

    Un saluto

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  20. Il Fascismo ha una dottrina.

    Il Fascismo ancora oggi ha un movimento organizzato che fa politica basandosi su quella dottrina. CasaPound Italia.

    Il resto è storia.

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  21. Scusa Ugo, ma ti stai perdendo: ora che c'entra la volontà di potenza? Prima hai parlato di razzismo (che è una cosa, anzi: una pluralità di cose) e di ossessione della questione immigratoria (che è un'altra, non si capisce bene, peraltro, se coincidente o meno con ogni tesi anti-immigratoria). Ora parli di volontà di potenza, che è un'altra cosa ancora. Se poi inseriamo le categorie di hard e soft rischiamo di non capirci più nulla. Bo, a me sembra veramente scombiccherata questa discussione....

    Adriano

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  22. Di certo non c'è fascismo e uomo sano con volontà d'impotenza

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  23. E' inimmaginabile un fascismo senza volonta' di potenza : ... sacrosanto è vero

    ... Ma se mi permetti ritengo molto piu' pericoloso l'Universalismo apolide relativista con la sua " volontà di Potenza innata e messianica ditsruttrice " , con la sua volonta di potenza livellatrice sorretta dai mercati , quella votata allo sradicamento totale delle culture e delle zazze, all'appiattimento generalizzato dei cervelli , all'a-specificità complessiva di ogni essere umano , insomma votata alla liquidità totalizzante

    ... Per capirci io ho in odio non solo il mondialismo , ma anche il suo effetto : la globalizzazione ....
    A me piace la diversità in ogni suo forma specifica anche se tali specificità possono risultare tragicamente in guerra tra di loro ...

    Che Vuoi che sia la "Volonta di Potenza" specifica, di fronte al pericolo totalizzante del " NULLA " ...

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  24. No, Adriano. E' una cosa molto antica e molto democratica. Prendere la parola e porre delle domande nell'agorà virtuale. Interagire con le risposte. Accettare gli stimoli. Porsi nuove domande. Mi rendo conto che è un procedimento molto empirico ma se c'è una cosa che ho imparato da venti e più anni di disordinata ricerca sul campo è che non bisogna avere paura di affrontare i dubbi né le conseguenze del pensiero. E quindi mi dispiace che la mia approssimazione ti sconcerti ma c'è del metodo nella mia follia ...

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  25. Nella Tua follia c'è metodo e come ...

    Tantè vero che hai distrutto il luogo comune dei sinistri superficiali , che fece per anni ed anni di tutta un erba un fascio ... Ti sei calato nelle tribu' e ne hai contemplato le diversità ...

    Casseri, Brevik, Timothy James McVeigh, Gengis Khan, Tamerlano, sono tutti figli legittimi di Caino ma non per forza hanno lo stesso concetto di "Volontà di Potenza" che potevano avere che so' Mussolini o Julius Evola ....
    Non riduciamo la complessità in semplificazione altrimenti Eco, Jesi, e Lerner hanno vinto .

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  26. L'eredità di" Volontà di Potenza" del Fascismo è peraltro figlia del Romanticismo neo-risorgimentale , ha una matrice idealista Ottocentesca che lega il pensiero di Mazzini Ferrari ad Oriani e passa attraverso Papini e Soffici , Marinetti ed il superomismo Dannunziano ....
    Siceramente " questa volontà di potenza piuttosto italica, idealistica e tricolore ... " ha poco a che vedere con la volontà di potenza espressa dalla " cultura della crisi " di Nietzsche, Spengler , ecc. ecc.

    E' vero che la circonferenza estrema della " Rivoluzione Conservatrice " alla fine riaccomuna tutte le diverse matrici della RIVOLTA ANTIMODERNA , ma bisogna fare molta attenzione perchè oltretutto parlando di " VOLONTA DI POTENZA" rischiamo malamente di confondere mele con pere ....

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  27. Sono sicuro che tu stia facendo il "finto tonto", infatti, vediamo allora dove vai a parare... ;-)

    Ti faccio una domanda io, allora: è più soft uno squadrista ebreo (e ce ne furono, tra cui tre martiri) o un intellettuale razzista che non ha mai torto né invitato a torcere un capello a chicchessia (e ce ne furono, anche in questo caso)? Veramente il soft e l'hard sono categorie che aiutano a districarci in questi temi?

    Comunque c'è una inesattezza relativamente a Cpi: tu continui a parlare di un riferimento al fascismo pre-22: è un assunto del tutto immotivato. Cpi rivendica TUTTA l'esperienza del fascismo. Poi, da fascista, può muovere delle critiche interne o valorizzare un filone rispetto a un altro.

    Adriano

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  28. umt,questi di cp sono fascisti anche quando danno indicazioni di voto per il pdl?

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  29. Adriano, grazie per l'assist.
    E' ovvio - e tu lo sai benissimo avendo assistito all'imbruttita di Mughini nei miei confronti in occasione del meeting con Morucci - che io non ho una posizione moralista mé poliziottesca sull'uso della violenza e quindi tra uno squadrista e un intellettuale (e taglio ogni aggettivo qualificativo perché non modifica la scelta) per me sarà sempre più responsabile e quindi più hard l'intellettuale. Perché comunque chiunque sceglie di sporcarsi le mani (e ti risparmio la rituale citazione brechtiana) merita rispetto e umana comprensione.

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  30. Esiste un link di YouTube che mostra questa "imbruttita" di Mughini...?
    Grazie
    Saluti

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  31. No, esistono qualche centinaio di persone che hanno assistito al dibattito e hanno visto Mughini contestare duramente l'idea da me espressa che rispetto all'anomia dilagante la violenza politica degli anni 70 aveva un'etica e un'estetica...

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  32. Guarda Ugo, mettiamola cosi': non so se sono un fascista soft, per certi versi anche caratterialmente diciamo sono un fascista atipico. Di certo non ho ne' l'ossessione della razza, ne'quella del "allarmismismo stellare per l'ondata migratoria( anche se l'immigrazione va regolamentata con intelligenza). Diciamo sono un Fascista di sinistra, nazionalpopolare che pone al centro dell'attenzione la Sovranita' Nostra Poltica, monetaria e militare. E questa sovranita' io la vedo molto ma MOLTO piu' minacciata dalle varie Bce, Fondo monetario internazionale e Nato di turno che dall'immigrato che rischia di morire di stenti sulla strada. Credo che come me la pensino oltretutto anche in molti e senza necessariamente essere di Cpi ( di cui condivido comunque alcune battaglie). E questo ripeto senza essere soft.
    Un caro Saluto

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  33. Grazie Tassinari, siccome reputo Mughini persona intelligente ma di solito estremamente faziosa, ero curioso di assistere alla summenzionata imbruttita nei suoi confronti, che notoriamente è di tutto meno che fazioso.
    Dato che di solito certi meetings vengono videoripresi, pensavo che si trovasse qualcosa sul Tubo.
    Saluti.

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