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28 ottobre, assalito il meeting della Fiamma a Modena: tre poliziotti feriti

Scontro doveva essere, e così è stato. Il discusso convegno di Fiamma Tricolore per celebrare le opere del fascismo era stato organizzato nel  riserbo più assoluto, tenendo nascosto fino all’ultimo momento il luogo  in cui si sarebbe svolta l’iniziativa. Troppo alto il rischio di  incidenti, a tal punto che il sindaco Pighi aveva chiesto al questore Pinto di annullare il convegno. Ma dopo le contestazioni di Sassuolo dello scorso settembre in occasione del convegno di Forza Nuova, anche Modena ha vissuto momenti di tensione.
Ore 18.30. Corso Vittorio Emanuele. Il mistero della sede scelta per il convegno comincia a vacillare. La sede misteriosa è l’Hotel Europa, dove alla spicciolata cominciano ad arrivare gli attivisti di destra, Fiamma Tricolore e  Forza Nuova, invitati all’iniziativa da Stefano Garzya, commissario provinciale del movimento, che ha allestito l’evento nell’anniversario della marcia su Roma. 
All’interno delle sale dell’Hotel, a pochi minuti dall’inizio del convegno, c’è agitazione. Un paio di camionette della polizia si aggirano per il quartiere Tempio, perlustrando fino alla stazione. Dentro l’albergo, alcuni agenti della Digos [in realtà sono soltanto due che resteranno feriti: la dirigente della Digos Emanuela Ori con la fronte sanguinante, colpita dalle schegge della vetrata dell’hotel Europa, un altro agente con alcuni tagli sulla guancia, ndb], invitano nervosamente i partecipanti a non sostare davanti la porta di ingresso per non essere individuati. All’oscuro del luogo del convegno, Anpi, Arci, Cgil, Pd, Sel, Idv, Comunisti italiani, Prc e Psi avevano organizzato un presidio di protesta al sacrario della Ghirlandina. 

Alle proteste si era aggiunto anche i ragazzi del collettivo autonomo Guernica, annunciando a loro volta iniziative “antifasciste”. Alcuni di loro si erano recati all’Hotel River Side, dove secondo le voci della prima ora avrebbe avuto luogo il raduno neofascista. E proprio dai luoghi dei presidi, all’hotel arrivano notizie di mobilitazione. Gli agenti chiedono rinforzi. La tensione sale. Mancano dieci minuti al via del convegno e all’improvviso, dal cavalcavia di viale Gramsci, arrivano una ventina di  contromanifestanti con bandiere e striscioni antifascisti. L’albergo è quasi sguarnito di forze dell’Ordine: alcuni agenti della Digos sono all’interno, ma i manifestanti raggiungono in un baleno la  porta a vetri, cercando di sfondarla per entrare. Urla. Un manifestante con un pugno spacca il vetro. Due agenti di polizia all’interno, nel tentativo di opporsi all’avanzata, rimangono feriti alla testa e alla mano. Frazioni di secondi, e dal buio, dalla stessa direzione da cui sono arrivati i manifestanti, sbuca un gruppo di circa 20 agenti in assetto antisommossa, che si scaglia immediatamente contro i rivoltosi, allontanandoli a colpi di manganelli. Inservienti e personale dell’hotel Europa escono fuori, lanciando insulti nei confronti di coloro che si sono resi protagonisti dei danni. Nel frattempo, alcuni esponenti del collettivo spostano un paio di bidoni dell’immondizia dal ciglio della strada mettendoli proprio in mezzo e paralizzando il traffico in entrambe le direzioni. Arriva un gruppo di nuovi agenti. Due schieramenti si fronteggiano davanti all’hotel. Da un lato i ragazzi dei collettivo, muniti di aste e bandiere. Dall’altro gli agenti, che si beccano insulti dai manifestanti, che gli rinfacciano la colletta di un euro per la benzina organizzata la scorsa settimana: «È la seconda volta che difendete i fascisti, ribellatevi anche voi, siete agenti della repubblica, se siete qui oggi è per merito dei partigiani. Con quell’euro andate comprate la benzina per andare contro gli operai». 

Qualche rappresentante di Fiamma Tricolore e Forza Nuova accenna ad uscire per reagire agli insulti, ma viene trattenuto. Le due fila opposte di schieramenti, intanto, si avvicinano. Questione di centimetri, e partono nuove schermaglie e nuove manganellate. Al gruppo di autonomi, si aggiungono anche esponenti di Prc. Ma il segretario provinciale Stefano Lugli si dissocia dalle violenze: «È giusto presidiare davanti l’hotel, anche per dimostrare ancora una volta al questore che la manifestazione di Fiamma Tricolore non andava fatta – afferma - In ogni caso, non ci entriamo né con la rottura della vetrata né con gli scontri». Il bilancio degli scontri è di almeno tre agenti feriti. La polizia ha subito attivato le procedure per l’identificazione dei responsabili dei danni. Intorno alle 19.20, i contromanifestanti partono in corteo. Con venti minuti di ritardo il convegno inizia. La direzione dell’hotel afferma intanto che la sala è stata concessa senza che la segreteria si accorgesse quale fosse il motivo alla base del convegno.

fonte la gazzetta di modena

1 commento:

  1. E' sconcertante come in questo Paese, le manifestazioni antifasciste si tramutino SEMPRE in atti di vera e propria delinquenza comune..! Davvero allucinante che per un convegno (non per una manifestazione di piazza!), ci debbano essere dei feriti e debbano essere utilizzati decine e decine di agenti delle forze dell'ordine, sottratti ai loro normali compiti, per vigilare su bande di ottusi scalmanati che, in nome di un odio culturale senza tempo, pretendono di ostacolare con la forza l'altrui esercizio della libertà di pensiero...

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