Ma quanti non fascisti fanno il saluto romano?
(umt) La vicenda raccontata da Bergamonews (un quotidiano online che speso dà i punti alla concorrenza della carta stampata) del vicesindaco che si fa fotografare nella cripta Mussolini in maglietta nera e saluto romano (con puntuale richiesta antifascista di dimissioni) è interessante per diversi aspetti. Certo, c'è il solito uso dissennato e intrusivo di Facebook ma la questione centrale, per me e per alcuni affezionati lettori del blog, quelli che qualche giorno fa si sono 'ribellati' alla mia decisione di affrontare il "destra social forum" in quanto considerato OT, è un'altra, le argomentazioni difensive dell' "accusato".
Costui, infatti, testualmente obietta: "non mi sono mai definito fascista se lo fossi non avrei nessun problema dirlo sono orgogliosamente di destra quella sociale e mi sono sempre distinto per essere sempre nella parte dei più deboli". E la domanda che ripropongo è, quindi: ma quanti sono i non fascisti, quelli che, come Gasparri, "non sono mai stati fascisti" ma che condividono ancora certe ritualità (l'omaggio al Duce, il saluto romano, la camicia nera)? E come dobbiamo definirli?Ecco comunque in rapida successione i tre pezzi pubblicati da Bergamonews:
Le scuse del vicesindaco
Lo zio Benito non è uno zio qualsiasi, è proprio lui: Benito Mussolini. Il “nipotino” è invece Maurizio Testa, vicesindaco di Boltiere, ex consigliere provinciale. Galeotto fu Facebook e un “tag” in una foto che non avrebbe dovuto essere pubblicata. Invece per qualche ora è rimasta sulla bacheca del fratello di Testa, Arturo. Uno scatto inequivocabile: quattro amici a Predappio, polo rigorosamente nera, busto del duce illuminato sullo sfondo, lapidi con fiori e l’ormai classico saluto romano. La foto è stata scoperta da Roberto Pinotti, studente curatore del blog “Il polemico”. Che ha riportato anche la didascalia: "Di ritorno da Predappio, siamo stati a visitare lo zio Benito e ci ha dato ancora una volta quei stimoli per affrontare questo periodo particolare di questa società malata. Bisogna andare ogni tanto per rientrare poi attivi e pieni di voglia e di forza che solo lui può dare. Meditare qualche minuto sulla sua tomba è ancora emozionante. Noi tireremo diritto”. Niente di più chiaro. Quando Pinotti ha pubblicato la foto sulla sua bacheca Facebook Testa ha cercato di giustificarsi scrivendo direttamente al ragazzo invitandolo a non mischiare “la vita attuale con un po’ di folklore”. "(...)non mi sono mai definito fascista - ha cercato di spiegare - se lo fossi non avrei nessun problema dirlo sono orgogliosamente di destra quella sociale e mi sono sempre distinto per essere sempre nella parte dei più deboli. Sono al quarto mandato più cinque anni di consigliere provinciale. Non crede che se la gente mi vota e sono sempre stato il primo eletto vuol dire che non bleffo?".
C'è anche il comandante dei vigili
Non solo il vicesindaco Maurizio Testa, ma anche il comandante dei vigili Manolo Peroni. E' stata forse la nostra scarsa attenzione, di giornalisti, a non individuare tutti i personaggi degni di nota nell'ormai famosa foto scattata a Predappio, rimbalzata su Facebook e sul blog del giovane Roberto Pinotti. Ora il quadro è più completo. Primo da sinistra, ormai è arcinoto, il vicesindaco di Boltiere Maurizio Testa. Segue suo fratello Arturo Angelo. E poi, con la mano fasciata, timidamente alzata verso il saluto romano, ma non certo alzata per un semplice saluto, con tanto di maglietta nera, c'è anche un agente di polizia locale. E' Manolo Peroni, di Bonate Sotto: era già stato comandante della polizia locale a Verdellino, è comandante a Boltiere dal gennaio 2010, direttamente alle dipendenze dell'assessore alla Sicurezza e vicesindaco Maurizio Testa. Anche lui, con maglietta nera, nell'allegra compagnia in visita allo zio Benito. Il quarto personaggio della foto, con il volto oscurato, resta ignoto. Il volto è stato nascosto, con una bella macchia nera, probabilmente fin dal momento della sua pubblicazione in Facebook, oppure al momento della pubblicazione sul blog di Roberto Pinotti.
La protesta antifascista
Il presidente del Comitato bergamasco antifascista per la difesa delle Istituzioni democratiche Carlo Salvioni spiega perché "non bastano le scuse" da parte del vicesindaco di Boltiere Maurizio Testa immortalato a Predappio mentre fa il saluto fascista.
Gentile Direttore,da troppo tempo ormai assistiamo a episodi che definire semplicemente folkloristici non è più possibile. In diversi Comuni della nostra provincia : S. Giovanni Bianco, Seriate, Ponteranica e da ultimo Boltiere, da parte di esponenti eletti nelle istituzioni locali, si sono verificati comportamenti di vera e propria apologia di fascismo.Dobbiamo ricordare ai tanti smemorati che la democrazia e la libertà in Italia sono state riconquistate al prezzo di centomila caduti durante la guerra di liberazione dal nazifascismo che prende il nome di Resistenza. La Costituzione Repubblicana, che garantisce da oltre sessant'anni la nostra libera e civile convivenza, è il risultato di quella lotta. Essa non è quindi neutrale, ma fortemente orientata in tutte le sue parti a che la dittatura fascista in questo paese non possa più tornare sotto qualunque forma. Per questo esistono la disposizione XII che dispone il divieto di riorganizzazione del disciolto partitto fascista e la legge 20-6-1952 n.645 che punisce ogni comportamento apologetico del fascismo e del nazismo.Non possono bastare quindi delle semplici scuse per " lavare" la colpa di comportamenti come quelli tenuti dagli amministratori dei comuni ricordati e in particolare del vicesindaco Testa di Boltiere.Urgono dimissioni immediate e irrevocabili.Cordiali salutiCarlo Salvioni
Presidente del Comitato Bergamasco Antifascista per la Difesa delle Istituzioni Democratiche
Povero zio Benito,se i nipotini sono come Maurizio Testa, vice sindaco di Boltiere ed ex consigliere provinciale,si comprende anche il perchè di una seconda guerra mondiale persa ed i motivi del tradimento da parte di milioni di italiani che dalla sera alla mattina, da fascisti diventano antifascisti. Il vice sindaco di questo ridente comune insieme ai quattro amici da bar, rappresenta una categoria molto in moda nel mondo della destra più o meno sociale o radicale, quella del vorrei ma non posso, per cui ogni tanto ci si ricorda di essere fascisti, ci si reca in gita a Predappio, si fa esposizione pubblica del proprio fascismo, si saluta romanamente ai quatttro venti, poi negli altri 364 giorni dell'anno, si vive da democratici cristiani o come sostiene il nuovo corso di Angelino Alfano, da popolari europei.”. Altro che noi tiremo diritto, come conferma anche la dichiarazione di Pinotti, che invita il solerte cacciatore di fascisti a non mischiare la vita attuale con un pò di sano folklore, in quanto lui non si definisce mica fascista, è orgogliosamente di destra, quella sociale però,
RispondiEliminaNiente di più chiaro. Quando Pinotti ha pubblicato la foto sulla sua bacheca Facebook Testa ha cercato di giustificarsi scrivendo direttamente al ragazzo invitandolo a non mischiare “la vita attuale con un po’ di folklore”. "(...)non mi sono mai definito fascista - ha cercato di spiegare - se lo fossi non avrei nessun problema dirlo sono orgogliosamente di destra quella sociale e si è sempre distinto per essere vicino ai deboli ed e anche al quarto mandato di amministratore locale, ed è stato pure consigliere provinciale. Con la crisi economica dilagante, caro cacciatore di fascisti della domenica, perchè privare un cittadino di un posto di lavoro?
Giuseppe Parente
il saluto romano e' un SALUTO...siamo nel 2011..
RispondiEliminacoin
Quando la guardia d'onore ridette dignità e pulizia alla cripta Mussolini....
RispondiEliminaCirca 10 anni fa fu decisa la creazione di una " Guardia di Onore " alla cripta Mussolini di Predappio , con due obiettivi fondamentali :
1) Promuovere una occasione che dava l' opportunità alle persone ed ai militanti di tutta Italia di conoscersi , incontrarsi, confrontarsi ; un modello di volontariato trasversale, come possibilità di crescita comunitaria ampia e fuori dagli schemi,dalle diatribe, dagli odi ... per un fatto concreto.
Infatti nei turni ci si incontrava casualmente , con i militanti che provenivano da regioni e formazioni diverse e varie.
2) Mettere "ordine" al folklore ( impossibile mettere fine ... ) , alla decadenza levantinizzata sul Mito in se', presidiare la Tomba in modo "militare" ed asettico, azzerare le sciamannate, l'idiozia singola e di gruppo ,
arginare la nostalgia ostentata, insomma tutte le psicopatologie dell'Abisso ....
Non solo l'iniziativa contribuì per lungo tempo "a contenere la coglionaggine" ma forse per una volta avevamo ridato con questa iniziativa, la giusta dignità ( quella umile, quella spersonalizzata, qualla fuori dai clamori e dalla spettacolorizzazione )all' Uomo piu' che al suo Mito.
Oltre e contro la nostalgia, oltre il folklore, oltre la demenza secolarizzante ...
Come tutte le buone iniziative e le idee spesso "miracolose" generate dall 'intuito particolare ed avanzato di R. Graziani e di G. Adinolfi , la cosa funziono' per alcuni anni coinvolgendo centinaia di persone e facendo "crescere l' Abisso " verso un fatto comunitario e speciale.
La tomba del Duce cosi', per un po' di tempo riacquistò, " un minimo di decenza ", l' igiene in senso piu' ampio, in quanto oltre ad essere tenuta pulita e spazzata ogni giorno, veniva anche presidiata dagli eccessi beoti degli ostentatori e dei cretini.
Ricordo perfettamente ad es. che evitavamo durante i turni di guardia, di far fotografare le persone con saluto romano la risatina ebbete. Il saluto lo poteVi anche fare , ma senza "ricordino" fotografico ... e facebook non esisteva ...
Insomma dignità umile, pulizia ed igiene " , ... per arginare, e per quanto possibile, l'Abisso ..
Della GdO ho preciso ricordo e rendo dettagliata testimonianza nel DVD i colori del nero. Appena rientro sul pc promuovero' il commento di Francesco a post autonomo
RispondiEliminanostalgici conservatori?
RispondiEliminail grandepresidentedel...comitato di liberazione antifascista Carlo etc etc può stare tranquillo se i suoi avversari sono questi tutto di un pezzo non mischiare il folklore con la vita reale...io sono uno della destra sociale(!) Per fortuna nostra!!! dico io. Che cosa ha fatto il Duce per ritrovarsi questi personaggi,lasciatelo stare grazie
RispondiEliminaFacevo parte della Guardia d'Onore.
RispondiEliminaTutto era fatto nel Silenzio e nel Rispetto.
E nell'Impersonalità attiva.
Per questo sarò sempre grato a Rainaldo e Gabriele.
C'eran Ragazzi che come regalo per il prorio compleanno chiedevano di fare una giornata di Guardia.
Ma senza farsi fotografare
Le Perle,si sa sono cosa rara tanto quanto le cose Belle.
Ergo, lo schifo e il disprezzo per i "predappiani della domenica"come sti' 4 omuncoli in cerca di notorietà a tutti costi.
Oltretutto salta fuori che
il vice sindaco in questione è pure delegato sindacale alla Marcegaglia di Boltiere per la FIM CISL....
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povero DVCE !
giustamente sti mostri da casa addams devono stare nella cripta....il terso saluta la mamma più che il ducio e già la manine gliel'hanno giustamente tagliata,così impara a fare il bravo
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