Viterbo, CasaPound contro i partigiani sulla memoria delle foibe

CasaPound Viterbo non demorde. Dopo la contestazione al convegno sulle foibe organizzato da un cartello di organizzazioni della sinistra, venerdì pomeriggio ha organizzato un presidio in piazza per rilanciare la "battaglia della memoria". Ecco la notizia dal sito web Viterbo news24, che ha intervistato ilresponsabile locale, Alessandro Mereu, noto anche come il cantante degli Hate for Breakfast, gruppo musicale che si definisce di "squadrismo hardcore".

Casapound: ''Raduno antipartigiano''

Mezzetti: ''Gli vanno vietate manifestazioni pubbliche''

Una manifestazione ''antipartigiana'' si è tenuta venerdì pomeriggio presso piazza Verdi. Ad organizzarla Casapound, l'associazione che ha rivendicato l'azione squadristica presso la Sala Gatti lo scorso 25 Marzo.

Sono stati distribuiti dei volantini ed è stato esposto un cartellone con su scritto ''Per difendere la nostra storia dagli sciacalli della memoria''. Intorno allo stand si sono raccolti tutti i simpatizzanti dell'organizzazione, per discutere sulle ultime novità accadute in comune.

E' stata infatti presentata al consiglio comunale una interrogazione di Mezzetti (Sel) sulla possibile esclusione di Casapound dalle manifestazioni pubbliche. Di ciò se ne discuterà lunedì 4 aprile in Comune.

Alessandro Mereu, responsabile dell'organizzazione a Viterbo, commenta cosi la scelta di scendere in piazza a manifestare: ''Non è tollerabile che si dicano delle cose non vere sulle Foibe e che non si rispettino i morti massacrati e fucilati nei campi di concentramento jugoslavi. La nostra protesta è antipartigiana in quanto essi collaborarono con il maresciallo Tito''.

A fianco di Casapound si è schierata anche la sezione viterbese de La Destra, con il suo portavoce Umberto Ciucciarelli, che, riferendosi sempre alle Foibe, ha dichiarato: ''Non possono negare dei morti. E' come se non si rispettassero i morti delle Fosse Ardeatine. Noi abbiamo deciso di appoggiare Casapound perchè loro chiedono rispetto per i connazionali che sono morti da innocenti''.