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Parma, venerdì la presentazione di "Nessun dolore", si rinnova la sfida

La Gazzetta di Parma di ieri ha dedicato un lungo approfondimento sulla contrapposizione antifascisti-CasaPound e il ritorno in città al clima da anni Settanta, dopo la campagna minatoria per impedire la presentazione del romanzo di Domenico Di Tullio e gli scontri di domenica scorsa in occasione del convegno per l'Unità di Italia con concerto di Skoll. Intanto l'imminente showdown è annunciato: venerdì si svolgerà la presentaziohne di "Nessun dolore". Per complicare la vita agli antifà CasaPound non ha ancora resa nota la sede. 
"La continua aggressione nei nostri confronti, sia mediatica che fisica da parte di gruppi violenti di dubbia serietà e provenienza politica - afferma Pier Paolo Mora, responsabile cittadino - ci dà, semmai avessimo avuto dubbi, la certezza di essere nel giusto, nel lavorare con una politica ed iniziative serie ed è per questo che senza timore riproporremo a Parma la conferenza sul libro 'Nessun Dolore'. Non abbiamo nessuna intenzione di coinvolgere librerie private, alle quali è dovuto comunque il nostro ringraziamento per l'interesse avuto, per evitare loro minaccie ed aggressioni che quotidianamente subiamo. Se questi soliti pagliacci vorranno partecipare alla conferenza che si terrà il giorno 8 aprile, potranno farlo, se intendono nuovamente minacciare o, peggio, aggredire, troveranno nuovamente pronta la nostra 'risposta'. Il nostro invito a partecipare alla conferenza va a tutti gli uonini liberi e a tutte le figure politiche ed istituzionali della città che non si fanno intimidire ma contrastano la violenza politica".Rifondazione Comunista si schiera esplicitamente a sostegno del Comitato antifascista Montanara, con una lunga dichiarazione della sua segretaria, Paola Varesi:  "Casa Pound tenterà nuovamente di presentare il libro Nessun dolore nella nostra città il prossimo otto aprile. Come Partito della Rifondazione Comunista riteniamo necessario esprimere solidarietà e sintonia per quanto recentemente scritto dal Comitato Antifascista Montanara di Parma: l’ emergenza fascismo è testimoniata dal sempre minore rispetto che si riserva ai valori affermatisi con la Resistenza, e da cui sono nate la Repubblica, la democrazia, e la nostra stessa carta costituzionale. Le scelte che il governo sta compiendo in campo educativo, il revisionismo che viene promosso a piene mani sulla stampa e negli incontri televisivi anche e purtroppo nella ricerca storica sono esempi di una deriva fascista; basti l’attacco continuo alla Costituzione, anch’essa oggetto di una rilettura pericolosa nel momento in cui sono messi in crisi la dignità del lavoro e il diritto alla istruzione pubblica per tutti. In questo clima trovano legittimità associazioni come Casa Pound, di dichiarata appartenenza fascista. Al di là degli episodi specifici, che non staremo qui a citare, perché di fatto conosciuti da tutti, la preoccupazione vera è il silenzio dei più che accompagna questa presenza, il clima di disinteresse per l’erosione profonda del tessuto democratico che questa associazione con le sue attività sta compiendo. Ogni antifascista di Parma vorrebbe vedere gli amministratori della città schierarsi al fianco del Comitato Montanara e al fianco di coloro che vogliano ostacolare il riaffermarsi di suddette sciagure. 
La costituzione repubblicana, conquistata con il sacrificio dei partigiani e di quanti, civili, si sono opposti al regime, è fondata sull’antifascismo. Basterebbe questo a rendere antistorico qualsiasi richiamo al fascismo, che invece ci pare attraversi tutte le ‘uscite’ di Casa Pound. La questione sollevata dalla presentazione del libro “Nessun dolore. Una storia di casa Pound” non è meno grave di altri episodi. Certo ci fa un certo effetto che si sia pensato di organizzare una tale presentazione in una città che è medaglia d’oro alla Resistenza e che ha visto il suo popolo organizzarsi nelle Barricate, prima vera resistenza la fascismo. Aggiungiamo che ci indigna profondamente, come cittadini, prima che come militanti di partito, che si offenda la nostra storia e la nostra memoria, ci preoccupa la dimensione spaventosa dell’emergenza democratica che stiamo vivendo, dove un oblio sempre più prepotente e capillare coltivato ad arte ci allontana dalle garanzie di libertà". 
 Ecco, intanto, il pezzo introduttivo al paginone.  Inchiesta Gazzetta di Parma - Quando le idee si scontrano in strada - Il Comitato antifascista: "Un dovere il nostro presidio"/Casapound: "Non siamo illegali: mai creato problemi"

Parma è ripiombata negli anni Sessanta e Settanta, in quel clima politico di scontro tra rossi e neri che insanguinò il Paese. E anche la città: era il 25 agosto 1972 quando veniva aggredito e ucciso il militante di Lotta continua Mariano Lupo.
Sembra tutto relegato al bianco e nero delle immagini di allora: gente incappucciata, che brandisce bastoni e catene. Sono
tornate, invece, quelle immagini. Sono a colori. Oggi come allora ci si guarda in faccia da pochi metri, in mezzo solo un cordone di poliziotti. Cortei e contro-cortei dove sventolano bandiere rosse e bandiere con le croci celtiche: tutto a pochi passi.
Da una parte i militanti di Casapound, dall'altra i sostenitori del Comitato antifascista nato del Montanara. Domenica scorsa la tensione è sfociata in uno scontro: il teatro, la zona limitrofa a via Mascherpa, dove ha sede il movimento di destra. Gruppi di persone si sono prese a bastonate: le ricostruzioni sono diametralmente opposte. Lo scambio di accuse è speculare: entrambe le parti dicono di essere state vittime di una aggressione brutale. Ovviamente una delle due non dice la verità. Il bollettino conta due feriti: uno per parte, almeno così dicono i responsabili dei movimenti.
Una ventina di giorni fa la libreria Battei ha annullato la presentazione del libro di Domenico Di Tullio «Nessun dolore», un romanzo che racconta l'amicizia tra due ragazzi che militano sotto le insegne di «Blocco studentesco», un movimento che fa riferimento a Casapound. Qualche giorno prima dell'incontro, alla libreria di via Cavour erano piovuti fax e telefonate minatori. Risultato:l'appuntamento è stato cancellato per tutelare l'incolumità di chi lavora alla Battei. Ma Di Tullio, annunciano quelli di Casapound, verrà a Parma ugualmente a presentare il proprio libro. Lo farà venerdì prossimo in una sede che ancora non è stata rivelata. Forse per non dare modo a quelli del Comitato antifascista di organizzarsi troppo in anticipo. In ogni caso, si saprà nei prossimi giorni. Anche qualche giorno e Parma, c'è da scommetterlo, dovrà prepararsi a vivere un'altra giornata ad alta tensione.

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