Header Ads


Speciale 11 settembre/5: l'antrace uccide, il Bin Laden group fa affari

Con questo post si conclude la pubblicazione dell'ultimo capitolo di In god we kill, il mio instant book su destra radicale e fondamentalismo religioso in Usa, scritto di getto dopo l'11 settembre 2001. Dopo aver  parlato della campagna bioterroristica partita nel clima di panico dopo gli attacchi all'America (i profiler misero sotto accusa la destra radicale ma l'inchiesta si è conclusa con il suicidio del sospettato), e le campagne di panico sociale scatenate da antiabortisti e altre frange estremiste, sono entrato nel vivo della campagna bioterroristica che fa cinque morti nelle settimane successive gli attacchi dell'11 settembre, per concludere qui con una clamorosa rivelazione.


Giovedì 17 ottobre una conferenza stampa è tenuta nel centro di smistamento di Brentwood, che gestisce la corrispondenza del Congresso, per tranquillizzare chi ha avuto per le mani la lettera indirizzata al senatore Daschle. Il capo dello FBI Robert Mueller rassicura, il direttore generale delle Poste John Potter è certo: “
Le possibilità che le spore della lettera di Daschle si siano propagate in questi uffici sono inesistenti”. Joseph Curseen, 47 anni, va al Southern Maryland Hospital domenica 20 ottobre perché soffre di nausea e dolori allo stomaco. I medici lo rimandano a casa diagnosticando un'influenza con complicazioni intestinali. Il giorno dopo è necessario un nuovo ricovero e nel giro di poche ore Curseen è morto. Il suo collega Thomas Morris, 55 anni, è già finito la sera di domenica. Entrambi lavoravano a Brentwood. 

Altri tre postini si ammalano in forma grave. “Si dovevano muovere prima - osserva con rabbia un collega della vittime - è chiaro che noi eravamo sulla lista nera, ma nessuno ha fatto niente, dovevano pensare prima al Campidoglio, poi alla posta, non avevano tempo per noi”. Poi scatta l'eccesso opposto e si decide di sottoporre a massicce dosi di antibiotico tutte le persone che hanno maneggiato posta e nei giorni precedenti sono entrate a Brentwood. Capo dello FBI, direttore delle Poste e sindaco di Washington compresi. 
Il sacrificio degli impiegati postali innesta una lunga serie di cause civili contro il governo e l'amministrazione. C'è una vena di lotta di classe a sfondo razziale nella loro rabbia: i politici bianchi si sono salvati dalla polvere assassina, ci hanno lasciato la pelle i postini neri al loro servizio. I sindacati di New York e della Florida chiedono al governo di reagire all'attacco al carbonchio con le stesse drastiche misure decise l'11 settembre per l'aviazione civile, quando furono bloccati immediatamente i voli su tutta l'America. Ma Potter respinge la richiesta di chiudere gli uffici: “Le Poste in America sono un'istituzione più forte di qualsiasi causa dei fanatici e di qualsiasi aggressione da parte dei codardi. La loro sicurezza e affidabilità sono parte del tessuto della vita economica, sociale e politica”, scrive su Usa Today ricordando gli indomiti portalettere che, consegnando i pamphlet di Thomas Paine ai coloni, diffusero le idee della rivoluzione americana. 

Il governo corre ai ripari comprando tonnellate di antibiotici (100 milioni di compresse sono sufficienti a proteggere due milioni di persone) e decide uno stanziamento straordinario di 300 milioni di dollari per acquistare vaccini contro il vaiolo. 
Intanto gli accuratissimi controlli su 280 contenitori contenenti posta per il Congresso Usa portano alla scoperta di una missiva all'antrace indirizzata al senatore democratico Patrick Leahy. La busta è affidata a un centro medico dell'esercito in Maryland. Le due lettere ai politici sono state imbucate il 9 ottobre a Trenton, New Jersey dal medesimo mittente (un inesistente istituto scolastico) con grafia a stampatello simile. Nella lettera per Leahy il codice postale è 20510, che corrisponde all'ufficio del senatore. Tuttavia un codice a barra stampigliato da un macchinario postale indica il codice 20520, il numero della posta che va al dipartimento di Stato.
 Le spore sono ben sparse nella capitale: ne sono state trovate anche nell'ufficio del senatore Ted Kennedy e di un altro membro del Congresso e al ministero dell'Educazione. Ma le quattro lettere di cui dispone lo FBI - le due per i senatori, una per l'anchorman della NBC e una per il New York Post - sono servite per tracciare il profilo psicologico di un killer solitario. Per gli esperti si tratta di un uomo con un segreto rancore verso i destinatari delle missive, una persona “depressa, arrabbiata e isolata”, che probabilmente non è di madrelingua inglese. Il bioterrorista non ha mai colpito i personaggi famosi a cui mira ma ha solo fatto ingenti danni collaterali. 

A fine ottobre il bilancio è drammatico: 16 casi di carbonchio accertati, 4 sospetti e 18 quelli sotto inchiesta. I morti di antrace polmonare sono 4: il fotoreporter della Florida, i due postini di Washington, una impiegata nel magazzino dell'Eye and Ear Hospital di New York Kathy Nguyen, una 61enne di origine vietnamita; gli ammalati gravi sono due postini di Washington e un dipendente del Dipartimento di Stato mentre in forma più lieve sono stati colpiti un postino del New Jersey e una collega del fotoreporter.
L'antrace cutaneo ha colpito una segretaria della NBC, il figlio di un impiegato all'ABC, una dipendente della CBS a New York; due postini e un residente del New Jersey in via di guarigione. I casi sospetti di antrace cutaneo riguardano un'impiegata alla NBC, due del New York Post e un postino del New Jersey. Sono stati esposti sei dipendenti di un tabloid della Florida, due tecnici di laboratorio e un poliziotto a New York, 28 dipendenti del Congresso. 


La Washington Post mette in evidenza le similarità fra le spore usate e quelle studiate a Fort Detrick, nel Maryland, il maggior centro di ricerca biologica delle forze armate Usa. Un portavoce della CIA conferma che l'agenzia ha un suo programma di ricerca sul carbonchio, ma esclude un legame con la campagna bioterroristica perché non vi è previsto l'uso di polveri per agevolare la dispersione delle spore, come nel caso delle lettere indirizzate ai due senatori, e non risultano scorte mancanti. Mentre si diffonde la convinzione che il veleno sia stato prodotto in America con tecniche raffinate - la Federazione internazionale degli scienziati americani è sicura che il bacillo provenga da un laboratorio della Difesa - il complesso militare-industriale manda in campo il jolly per turare la falla.
Nessuno può stabilire - mette le mani avanti William C. Patrick, il capo del programma di guerra batteriologica, abbandonato nel 1969 - dalle prove in nostro possesso se proviene dall'arsenale clandestino di un Paese come l'Iraq o se invece esce dalla manica di un dottor Stranamore americano. Quelle spore possono essere state prodotte in migliaia di luoghi intorno al globo: università, case farmaceutiche, laboratori governativi o di nazioni nemiche”.

 Il ricercatore, oggi consulente federale, smentisce i sostenitori della “geometrica potenza” dei bioterroristi americani: “Per mettere a punto quegli attacchi bastavano poche attrezzature di base, un laboratorio e naturalmente il know¬how per produrre una polvere di alta qualità come questa”. Per il massimo esperto americano di antrace “tutte le nazioni con programmi batteriologici, tra cui Iran, Libia, Cina e Corea del Nord usano additivi per eliminare il problema della staticità elettromagnetica nell'antrace. L'additivo è obbligatorio per facilitare la volatilità e diffusione della polvere, impedendo alle spore di raggrupparsi, formando una massa che cadrebbe al suolo”.
Lo stesso Patrick non può individuare una pista prevalente: “
Un giorno sono convinto che si tratti di uno scienziato pazzo  e il giorno dopo sono certo che sia l'Iraq o un altro Paese nemico. E il bello è che posso logicamente perorare entrambe le teorie, con altrettanto vigore e prove. Ma alla fine, come lo FBI, non so quale delle due sposare”. 

Il 21 novembre l'incubo antrace colpisce in una cittadina di provincia, nel cuore del Connecticut una donna di 94 anni, vedova da 24 anni, mandando all'aria le ipotesi messe in piedi dallo FBI. La vittima, Ottilie Lundgren, è una tranquilla signora di campagna, tutta casa e chiesa. Non ci sono collegamenti con il sistema postale, né tantomeno con il mondo dei media o politico. Per precauzione, antibiotici sono distribuiti a 1.500 dipendenti delle poste nel Connecticut e ispezioni sono svolte negli uffici postali della zona. Ma gli stessi locali sono stati oggetto di analisi anti-carbonchio l'11 novembre, risultando negativi.
Qualcosa è accaduto dopo” dicono gli investigatori: il passaggio di una lettera dal contenuto micidiale come le due rintracciate a Washington che hanno ucciso i due postini. Il 7 dicembre 2001 l'antrace arriva nella posta della Federal Reserve: un contenitore per le lettere è risultato positivo alle micidiali spore durante test di routine condotti presso la struttura di smistamento della corrispondenza che si trova all'interno della Banca centrale americana. 

Sulla pista dello scienziato non pazzo, un microbiologo americano di alto livello punta Greenpeace. Il settimanale tedesco della multinazionale ecologista non rivela l'identità ma accusa un membro del programma americano di ricerca sulle armi biologiche. Non aveva intenzione di uccidere, ma voleva solo “creare il panico” per attirare l'attenzione sulla questione e ottenere un aumento dei fondi destinati alla ricerca nel settore. Le informazioni proverrebbero dai membri della delegazione americana alla conferenza sull'applicazione della convenzione ONU del 1972 che bandisce le armi  biologiche.
 E con i finanziamenti alla ricerca sull'antrace si arriva al cuore del sistema - ammesso che il sistema abbia un cuore - perché negli Stati Uniti c'è una sola azienda autorizzata a produrre il vaccino: la Bioport Corporation, di Lansing in Michigan. Ha un contratto in esclusiva con il Pentagono, che senza batter ciglio, in un momento di difficoltà dell'azienda accetta l'aumento del prezzo delle dosi da 4 a 10 dollari (+250%). I soci dell'impresa: l'Intervac, ovvero l'ex capo di Stato Maggiore della guerra del Golfo, William Crowe e la Carlyle, una banca d'affari diretta dall'ex segretario di Stato James Baker III, presieduta da Frank Carlucci, ex consigliere della sicurezza nazionale con Reagan, che si avvale dei servizi di rappresentanza internazionale di un altro ex presidente, George Herbert W. Bush. Al terzo socio, per ragioni di sicurezza, è assicurato l'anonimato. Fonti giornalistiche americane parlano della National Bank of Saudi, ovvero la finanziaria del Bin Laden Group. (5-fine)



Nessun commento:

Powered by Blogger.