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Scioglimento Forza Nuova, la denuncia del Pd: il centrodestra molisano dice no alla mozione


"In Molise non sventola la bandiera della democrazia e, all’insegna di un qualunquismo storico e di quisquiglie burocratiche a cui si è pretestuosamente appellato il presidente Toma, la maggioranza di centrodestra continua a inciampare sulla condanna del fascismo e dei suoi rigurgiti dicendo ‘no’ alla mozione per lo scioglimento di Forza Nuova e di tutti i movimenti politici di chiara ispirazione neofascista".

Lo afferma Micaela Fanelli, capogruppo del Partito Democratico in consiglio regionale del Molise precisando: " dopo l’assalto alla sede della Cgil Nazionale per mano dei no vax, capeggiati dai leader di forze di estrema destra, che avvenne il 9 ottobre 2021, il centrodestra bocciò dapprima l’immediata discussione del nostro atto, per poi arrivare ad oggi a ribadire in Aula il netto rifiuto a una battaglia che, secondo le nostre intenzioni, sarebbe, invece, dovuta essere bipartisan. Che senso ha che questo centrodestra regionale dica di condannare la violenza e qualsiasi squadrismo senza poi agire di conseguenza?

Con la mozione
discussa oggi in Consiglio regionale, precisa l'esponente democratica, non solo chiedevamo a Toma di impegnarsi presso il Governo per lo scioglimento di Forza Nuova e di tutti i movimenti politici di chiara ispirazione neofascista, ma putavamo soprattutto a una modifica dello Statuto regionale al fine di vietare ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo che persegue l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, di genere, nazionali o religiosi e ovviamente a bandire sul territorio regionale qualsiasi associazione, movimento o partito di chiara ispirazione fascista. Parliamo di una modifica dello Statuto per la quale, sempre nel mese di ottobre scorso, ho presentato un’apposita Proposta di Legge, attualmente in I Commissione, che va nella direzione di colmare, nei primi tre articoli del testo, l’assenza del richiamo alla Resistenza e all’antifascismo che oggi è da intendersi come una mancanza inaccettabile.

Purtroppo oggi, conclude Micaela Fanelli, il centrodestra ha scelto, ancora una volta, di evitare un impegno Istituzionale doveroso. Un impegno che avrebbe dovuto ribadire, con fatti concreti, come l’antifascismo rappresenti la radice culturale da cui sono nate la Repubblica Italiana e la sua Carta Costituzionale: strumenti democratici contro ogni forma di totalitarismo. Noi, però, non ci fermiamo e, insieme ai colleghi di minoranza, firmatari della mozione, a cui oggi va il mio sentito grazie, ci batteremo ancora affinché il Molise possa dirsi ufficialmente antifascista. Lo faremo attraverso la modifica dello Statuto regionale che reputiamo urgente e necessaria e che continueremo a proporre con l’apposita PDL. Con l’augurio che questa possa arrivare presto nell’Aula del Consiglio regionale.

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