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Avanguardia rivoluzionaria, CasaPound e il ruolo dei gruppi organizzati


La pubblicazione su Fascinazione di alcuni post sul blitz contro Avanguardia Rivoluzionaria, l'ennesimo gruppetto ultrarazzista finito sotto inchiesta, ha scatenato lo sdegno e l'indignazione di tanti camerati. Un atteggiamento di rimozione che impedisce di fare i conti con un fenomeno marginale eppure che continua a trovare alimento ai bordi della fascisteria. L'unica obiezione pertinente l'ha mossa Maurizio Murelli:

Dunque il "filtro pulizia" di CPI funziona. E allora invece di tirare in ballo CPI come carico mostrificante, bisognerebbe plaudire alla capacità di espellere e allontanare i disagiati. Se anche non fossero stati buttati fuori ma se ne sono andati per loro volontà il ragionamento vale egualmente: lì (in CPI) non hanno trovato trippa per gatti. Perché non mettere in evidenza questo dato?
Obiezione che condivido. E infatti gli ho replicato così:
E infatti questo è un buon argomento. Da me sviluppato, sul piano fenomenologico già vent'anni fa. Nella prima edizione di Fascisteria, infatti, ho dedicato ampio spazio all'ondata di violenza razziale scatenata DOPO l'operazione Runa, cioè l'applicazione della legge Mancino a Movimento Politico e alle organizzazioni skinhead.
Così come bisognerebbe avere il coraggio di riconoscere che lo scioglimento del MPON o la crisi di Terza posizione liberano energie distruttive in precedenza mantenute dentro gli argini della lotta politica.
In realtà è vero, Maurizio: i gruppi organizzati hanno sempre rappresentato un freno alla violenza.

A proposito di A.R.


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