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Migliaia di fedeli ai funerali del rabbino violano le norme anti-Covid

 


Ignorando le più elementari norme di prevenzione anticovid, e sfidando il buon senso, migliaia di haredim, ebrei ultraortodossi, hanno partecipato a Gerusalemme al funerale di un influente rabbino, morto proprio per aver contratto il Covid-19.

Un portavoce della polizia, citato da Haaretz, ha ammesso che gli agenti non sono in grado di far rispettare le restrizioni anti Covid di fronte a una simile affluenza. "Non voglio andare e confrontarmi con 20 mila persone - ha spiegato il portavoce Shabtai Gerberchik - per il semplice fatto che non sono in grado". Il viceministro della Sanità Yoav Kisch ha denunciato che "quel funerale provocherà altri funerali".

Questa l'ultima sfida che una parte del mondo haredi (ortodosso) ha lanciato al governo israeliano che sta per varare l'estensione del blocco del Paese (aeroporto Ben Gurion incluso) di almeno una settimana, se non due. Ed è avvenuto nel giorno stesso in cui la Knesset in seduta straordinaria ha varato una legge - frutto di una dura battaglia politica tra il Likud di Benyamin Netanyahu, Blu Bianco di Benny Gantz e l'opposizione dei partiti religiosi - che inasprisce per tutti le multe e ribadisce la chiusura delle scuole religiose. 

L'episodio di oggi ha acuito il contrasto sempre più palese tra il resto degli israeliani e quei gruppi ortodossi - non la maggioranza - restii alle restrizioni imposte per la pandemia. Una fascia di popolazione colpita peraltro nelle loro località da un alto tasso di contagio: oltre il 20%, il doppio della media nazionale. A testimonianza della tensione in atto, la scorsa settimana si sono registrati violenti scontri in alcune città, Gerusalemme compresa, tra gruppi di haredim e la polizia decisa a far rispettare le regole. Scontri condannati con forza dal mondo della politica e anche dal rabbino capo sefardita di Israele Yitzhak Yosef. Il funerale in questione - a cui secondo i media hanno partecipato più di 10mila persone - è stato quello di Rabbi Meshulam Dovid Soloveitchik, capo della scuola religiosa 'Brisk', morto a 99 anni causa infezione. Leader appartenente ad una dinastia religiosa prestigiosa nel mondo hassidico, il rabbino si era ammalato a dicembre. 

Già quando sono partite le esequie alle 11 i seguaci erano presenti in gran numero che, via via, si è andato ingrossando lungo la strada per il cimitero cittadino. E di gente ce ne sarebbe stata ancora di più se la polizia, avvisata dell'evento, non avesse bloccato fuori città auto e autobus diretti alla cerimonia funebre. Ma un portavoce della polizia, citato da Haaretz, ha ammesso che gli agenti non sono stati in grado di far rispettare le restrizioni di fronte a una simile affluenza. "Non voglio andare e confrontarmi" con decine di migliaia di persone, ha spiegato il portavoce della polizia Shabtai Gerberchik, "per il semplice fatto che non sono in grado". Mentre il viceministro della Sanità Yoav Kisch ha denunciato che "quel funerale" provocherà inevitabilmente "altri funerali".

 

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