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Una domanda su Napoli. Fratus: non fare agli altri ...

Possiamo piangere un ragazzo senza linciare il carabiniere? Questa è la domanda, con tanto di punto interrogativo che si pone Piero Sansonetti, in un editoriale pubblicato sulla prima pagina de Il Riformista di martedì 3 marzo, alla quale cerca di dare una risposta.

Domanda che abbiamo girato a diversi esponenti del variegato mondo della "destra italiana", nelle sue mille articolazioni, ad intellettuali nostri attenti lettori.
E' indagato con l'accusa di omicidio volontario il carabiniere che sabato notte ha ucciso a revolverate un ragazzino che lo stava rapinando. Ha sparato 3 colpi. I colpi mortali sono stati il secondo ed il terzo. I magistrati dovranno accertare in quali circostanze è avvenuta la sparatoria, se i colpi sono stati sparati quando il giovane era già a terra o no. Sappiamo poco. Sappiamo che è un ragazzetto di 15 anni. Ugo Russo, appena uscito dalla scuola media, è stato scannato in mezzo alla strada. Sappiamo che faceva il rapinatore. Sappiamo che un carabiniere di 23 anni si porterà addosso per tutta la vita il peso di questa tragedia. Possiamo piangere il ragazzino, Ugo, senza giudicarlo e chiedere che nessuno esalti né linci il giovane carabinere?

Il primo a rispondere alla nostra domanda è il sociologo Fabrizio Fratus ideologo de Il Talebano, laboratorio politico culturale che opera attorno al progetto di Matteo Salvini al fine di riaggregare l'area della destra politica italiana al fine di arrivare, in tempi brevi, alla nascita di un grande movimento identitario.


Mi puntano una pistola alla tempia, so difendermi e difendere la mia donna, non ho tempo e razionalità per vedere se la pistola puntatami sia vera o falsa... La reazione è di un uomo sotto attacco. Ha sparato al ragazzo che correva in fuga, può essere, non è un atto giusto, ma va sempre contestualizzato al momento. Il ragazzo, fosse stato a casa sua, non sarebbe morto e il carabiniere fuori servizio con la sua donna non avrebbe sparato. La colpa è sempre soggettiva, a ogni azione vi è una reazione, se poi la reazione è "forte" va messo in conto. Non fare agli altri quanto non vorresti fosse fatto a te


GLI ALTRI INTERVENTI
Mario Colella
Emilio Coppola


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