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La paura dell'uomo nero: in 10 anni triplicano i supporter dello ius sanguinis


L’incremento di episodi xenofobi nel corso dell’ultimo anno e’ avvenuto per quasi due italiani su dieci (il 19,7%) per colpa del comportamento degli immigrati, per un altro quinto della popolazione (19,2%) per le politiche inadeguate dei governi. Il 18,3% assegna la responsabilità alla comunicazione aggressiva di alcuni esponenti politici, il 15,1% al modo con cui i media diffondono le notizie, il 13% all’atteggiamento degli italiani. E’ quanto emerge da una delle indagini campionarie contenute nella 32esima edizione del "Rapporto Italia" dell’Euripes. Ma il dato più interessante è forse un altro, su una tendenza di  medio periodo che mostra un significativo spostamento nell'opinione pubblica sulla diffusione di tesi anti-immigrazioniste. Rispetto al 2010 - sempre secondo il Rapporto - sono diminuiti di oltre dieci punti (dal 60,3% al 50%) gli italiani favorevoli allo ’ius soli’ mentre sono aumentati notevolmente i sostenitori piu’ rigidi dello ’ius sanguinis’ (dal 10,7% al 33,5%). In calo - dal 21,3% al 16,5% - coloro che auspicano la cittadinanza per chi e’ nato in Italia, purché educato in scuole italiane.
Per il 77,2% degli italiani gli immigrati nel nostro Paese vengono sfruttati dai datori di lavoro. Ma la convinzione che gli stranieri tolgano lavoro agli italiani rispetto a dieci anni fa e’ cresciuta dal 24,8% al 35,2% mentre la percentuale di chi vede negli immigrati una minaccia all’identita’ culturale nazionale e’ aumentata dal 29,9% al 33% e quella di chi paventa un aumento delle malattie e’ passata dal 35,6% al 38,3%. Sono alcuni degli indicatori che confermano questo "slittamento" dell'opinione pubblica. Rispetto al 2010 - spiegano gli autori del Rapporto - crolla di 17 punti percentuali anche la posizione secondo la quale gli stranieri portano un arricchimento culturale (dal 59,1% al 42%); analogamente, diminuisce - dal 60,4 al 46,9% - la convinzione che gli immigrati contribuiscano alla crescita
economica del Paese. Quattro italiani su dieci (40,3%) definiscono il proprio rapporto con gli immigrati "normale", quasi uno su cinque (19,4%) parla di reciproca indifferenza, il 14,4% di reciproca disponibilita’, mentre un decimo trova gli immigrati ostili (10,1%), l’8,1% li trova insopportabili, il 7,7% ammette di temerli. Secondo il 45,7% del campione, un atteggiamento di diffidenza nei confronti degli immigrati e’ "giustificabile, ma solo in alcuni casi".
"Gli immigrati regolari in Italia sono circa 5,2 milioni, pari all’8,7% della popolazione e gli irregolari circa 500 mila - ricorda il presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara - la loro presenza e’ decisamente inferiore a quella che si registra in molti altri Paesi. I lavoratori immigrati producono il 9% del pil, circa 139 miliardi di euro annui; il denaro che spediscono ai loro familiari (6,2 miliardi annui) e’ molto piu’ importante per il sostegno ai Paesi di origine di quanto non sia quello che l’Italia destina agli aiuti internazionali allo sviluppo".
"Chi dice ’aiutiamoli a casa loro’ - continua Fara - trascura il fatto che siano proprio gli immigrati, con le loro rimesse, che si aiutano da soli a casa loro. Non solo: i dati ufficiali sono nettamente in positivo per lo Stato. Il bilancio tra costi e ricavi segnala un saldo attivo di 3,9 miliardi. I lavoratori stranieri sono il 10,5% degli occupati, le loro piccole imprese (oltre 700 mila) assumono centinaia di migliaia di italiani e sono di origine straniera il 9,4% degli imprenditori ’italiani’. Gli immigrati versano 14 miliardi annui di contributi sociali e ne ricevono solo 7 tra indennita’ di disoccupazione e pensioni. I loro contributi ci permettono di pagare oltre 600 mila pensioni".

1 commento:

  1. I Negri e i musulmani che vengono in italia sono delle gran brave personcine rispettose educate gran lavoratori per niente attaccabrighe anzi dei veri gentleman sempre in giro a fare I lavori piu umili e modesti bisogna ringraziare LA Boldrini Del Rio renzi e tutti I sinistri che ci fanno arrivare sta brava gente dei veri stinco di santo

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