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Quando i Nar rapinarono la casa di Fred Buongusto

Oggi, nel ricostruirne la vita sfavillante di successi, qualcuno ha ricordato Bongusto protagonista di  uno spiacevole fatto di cronaca, quaranta anni fa, il 26 aprile del 1979, quando in sua assenza, quattrogiovanissimi banditi si introdussero nella sua abitazione spacciandosi per fattorini. Dopo avere legato, imbavagliato e malmenato la moglie Gabriella Palazzoli e la loro governante Francesca Culeddu, portarono via dalla casa denaro, assegni, gioielli e il disco d'oro di Bongusto, per un valore di diverse centinaia di milioni. Il cantante, sorpreso sotto la doccia, fu costretto a un siparietto con tanto di canto a cappella.
Due anni dopo, grazie al suo pentimento, si scoprì che a entrare in azione era stato Cristiano Fioravanti, insieme ad Alessandro Alibrandi, i ragazzi terribili dei Nar con altri pischelli di Monteverde. Alla guida dell'auto era rimasto il fratello maggiore, Valerio. Dietro il colpo c'era ovviamente la mano di un basista. In questo caso un camerata amico della figlia della Palazzoli, Blyth Barrymore.
La ragazza era nata dal primo matrimonio della donna, un'attrice con importanti esperienze hollywoodiane. Infatti il padre era John Drew Barrymore, figlio di un divo del cinema dell'anteguerra, padre di un'altra diva, Drew Barrymore, sorellastra di Blith. Un matrimonio di breve durata anche se il divorzio arrivò soltanto dieci anni dopo, nel 1970, quando già la Palazzoli conviveva da anni con Fred Buongusto. 
La rapina fece molto scalpore all'epoca perché erano frequenti i colpi in casa con modalità spesso violente. Stava infatti per cominciare la feroce stagione della banda dell'Arancia meccanica, comandata da un ex poliziotto: 700 rapine, 70 provate, 7 con stupri denunciati.


1 commento:

  1. ne lessi nel libro di Giovanni Bianconi "A Mano Armata. Vita Violenta di Giusva Fioravanti" Baldini & Castoldi, 1992 ne sentii parlare (su Youtube) in un servizio su Massimo Carminati durante uno speciale di Enrico Mentana dedicato a Massimo Carminati spero di leggerne nel libro di Domenico "Mimmo" Magnetta e Ippolito Edmondo Ferrario "Una Vita In Avanguardia Nazionale"

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