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Strage di Bologna: la parte civile insegue una via che non spunta




Come non ci fosse abbastanza carne a cuocere, tra perizie esplosivistiche che smontano le ipotesi consolidate sull’ordigno e i sospetti sulla presenza di una ottantaseiesima vittima alla stazione, al processo per la strage di Bologna continuo ad allargare il cerchio.
E’ la volta della parte civile che si fa abbacinare da una coincidenza che le appare significativa. Così Via Gradoli, strada romana famosa per il covo delle Br in cui vivevano Moretti e Balzerani durante il sequestro di Aldo Moro nel 1978, finisce per intrecciarsi con il processo sulla Strage di Bologna. Nella stessa via, infatti, anche i Nar di cui faceva parte Gilberto Cavallini, imputato a 39 anni dall’attentato, avevano due covi, nel 1981. E gli appartamenti in uso ai terroristi di estrema destra sarebbero riconducibili a società immobiliari e a personaggi legati al Sisde. Ma via Gradoli è, letteralmente, una via che non spunta da nessuna parte. Ai primi riscontri infatti i fatti non tornano... LEGGI TUTTO



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