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Anni di Piombo, sindaco di Padova: non dimentichiamo Giuseppe Mazzola e Graziano Giralucci, vittime di odio cieco e assurdo


"Quarantacinque anni fa in questo luogo le Brigate Rosse assassinarono due nostri concittadini. Un giovane padre di famiglia, Graziano Giralucci e un ex Carabiniere Giuseppe Mazzola, i cui nomi si sono aggiunti alla lista, davvero troppo lunga, delle vittime del terrorismo in questo Paese. Eravamo agli inizi di 
quel lungo periodo della nostra Repubblica che oggi ricordiamo come quello degli anni di piombo, e dal quale siamo usciti per merito non solo dell’encomiabile lavoro delle Forze dell’ Ordine e della magistratura, ma anche della fermezza da parte di tutte le Istituzioni nel contrastare chi metteva a rischio la nostra democrazia".
Parole chiare, dirette, che non lasciano dubbi ad interpretazione alcuna, quelle pronunciate da Sergio Giordani, sindaco di Padova in occasione della cerimonia in ricorda delle vittime delle Brigate Rosse, Giuseppe Mazzola e Graziano Giralucci, uccisi il 17 giugno di 45 anni fa, nella sede del Movimento Sociale Italiano di via Zabarella.
"Anni di piombo, sia per il clima di violenza e paura che si viveva in molte città, e Padova fu tra queste, sia per il ricorso sempre più frequente alle armi in una folle escalation del terrore, ha sottolineato il sindaco,la magistratura ha stabilito responsabilità e pronunciato le sentenze di condanna, gli storici ricostruiscono e 
inquadrano quegli avvenimenti nel contesto sociale e politico di quegli anni". 
"Il nostro compito oggi è altrettanto importante. Innanzitutto, doverosamente, ricordiamo i nostri concittadini Graziano Giralucci e Giuseppe Mazzola, vittime incolpevoli di un odio politico cieco e assurdo. Ma soprattutto ribadiamo in modo netto e inequivocabile che in democrazia non ci devono, mai, essere nemici, ma solo avversari con cui confrontarsi"

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